Epilogo

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26/06/2019

3 anni dopo.

Sono passati tre lunghi anni da quando io e Jacob, abbiamo unito le nostre mani e siamo saliti sull'ennesimo aereo, per ritornare qui, nella nostra città del cuore, Los Angeles.

Ricordo quando entrambi separatamente siamo partiti per Milano, ma proprio da quella città abbiamo dato inizio alla nostra vita, sicuramente più uniti di prima e con una piccola bambina che cresceva a dismisura nel mio ventre.

Sono cambiate molte cose da quando ci sta lui al mio fianco; mi ha aiutato a ritrovare quel lato di me che non usciva da anni, mi è stato vicino quando, per il mio essere troppo chiusa di carattere, non permettevo a nessuno di rivolgermi la parola.

Sono finalmente riuscita a toccare con mano la felicità da quando il giorno di Natale di tre anni fa è nata la mia piccola bambina, Chloe.

Ricordo solo gli occhi miei e di Jacob quando l'abbiamo vista per la prima volta.

Al momento ha tre anni ed è la bimba più dolce del mondo.

È pura e semplice, proprio come me.

Jacob è molto protettivo e geloso di lei, posso ben capirlo, visto che è bella quanto i suoi genitori.

Oggi festeggeremo il mio ventunesimo compleanno, con una grande festa, nella nostra casa.

In quel piccolo posto dove mi sono rifugiata quando aspettavo sempre un suo ritorno, nel luogo in cui lui mi ha giurato di non andare più via da me e insieme abbiamo deciso di lasciarci alle spalle tutto il male che abbiamo fatto a noi stessi in quest'ultimo periodo.

«Mamma!!
E' arrivato zio!» la mia piccola bambina, mi prende la mano e mi porta in giardino per accogliere i primi invitati.

«Oh ma chi è questa bella principessa davanti a me?!» mio fratello entra, tenendo per mano Sheryl, che appare davanti a noi, con il suo magnifico pancione.
Qualche mese fa, ha scoperto di essere incinta di un bellissimo maschietto, quindi la mia bimba a breve, avrà un cuginetto.

«Sono bella quanto la mia mamma!» risponde timidamente.
Sorrido alla sua affermazione.
Oggi si è voluta vestire e truccare proprio come me.

Li faccio accomodare dentro casa mentre Jacob è in giardino ad aspettare l'arrivo dei suoi genitori.

«Come mai sei ancora qui?» lo raggiungo e noto che non è per niente tranquillo.

«Tranquilla piccola, sto solo aspettando i miei, voglio accoglierli calorosamente.» oggi la mia bambina, vedrà nuovamente i suoi nonni paterni, poichè dato che abitiamo lontani, non ha l'opportunità di vederli spesso.

Dopo qualche minuto, una macchina si ferma davanti al cancello.
I primi a scendere sono i suoi genitori e poi in tutto il suo splendore, vediamo uscire dall'auto Mia, che subito abbraccia suo fratello.

«Dove sta la mia bellissima bambina?» Mia esce pazza per Chloe, hanno un rapporto stupendo infatti la piccola vuole sempre sentirla telefonicamente.

«Ha conquistato l'attenzione di tutti, la mia famiglia non fa altro che stare con lei, ora che vedrà anche voi sarà ancora più contenta.»

«Tanti auguri tesoro!» i genitori di Jacob, mi consegnano il loro regalo e io li ringrazio mentre li accolgo dentro la nostra dimora.

La festa è ufficialmente cominciata!
Tutti gli invitati si catapultano sul buffet preparato da Tamara.
E' stata fantastica anche questa volta.

Ovviamente anche Edward e Kelly sono stati invitati, ormai quest'ultima ha stretto amicizia sia con me che con Allison.
Noi tre siamo quasi inseparabili, non sono mai stata capace di dare tanta importanza all'amicizia eppure crescendo ho capito che se accanto hai persone vere, allora si può dare un vero significato a quella parola che per anni quasi non riuscivo a sentire.
Proprio durante il soffio delle candeline esprimo un desiderio.

"Spero di non dovermi più separare dall'uomo che ho avuto per anni accanto a me, che la distanza non debba mai distruggere tutta questa meraviglia che sto vivendo, auguro a me stessa di continuare a lavorare con quel camice che per anni ho sempre sognato di avere addosso, auguro a mia figlia, alla bambina che mi sta sempre vicino, di inseguire i suoi sogni, di circondarsi di persone vere, come quelle che ho incontrato io e di poter vivere un giorno l'amore, quello vero, proprio come l'ho vissuto io con suo padre."

Tutti si avvicinano a me per augurarmi un felice compleanno, finchè Jacob non mi tende la mano per portarmi al centro del soggiorno.

«Parto dal presupposto che non sono un tipo romantico, che riesce sempre a dire smancerie o robe del genere, ma oggi, provo ad esserlo.»

Rivolge uno sguardo a sua sorella che gli sorride.

«Come ben sai abbiamo passato molti anni insieme, siamo cresciuti, litigando e amandoci più del dovuto.
Finché un giorno tra tante lacrime, ho ricevuto la notizia più bella di tutte, sarei diventato padre e la cosa che subito ho pensato è stata: sono pronto a prendermi questa responsabilità?
Solo vivendo ho iniziato a darmi una risposta, adesso posso dire che mi sento responsabile e felice, abbiamo creato una famiglia perfetta, entrambi lavoriamo facendo ciò che più ci piace e poi quando cala la sera, io e te dedichiamo i nostri attimi alla piccola principessa che ora, ci guarda con quei due grandi smeraldi.
Però manca ancora un piccolo particolare per essere davvero felici come meritiamo.»

Si inginocchia dinanzi a me ed estrae dalla tasca della sua camicia, una piccola scatolina.

«Elisabeth, vuoi diventare mia moglie?»
metto una mano sugli occhi, imbarazzata più che mai.

«Mamma devi dire di sì!
Sono settimane che papà non fa altro che prepararsi il discorso.» già immagino Chloe mentre esausta ascolta Jacob che ripete centinaia di volte le stesse cose.

Tutti ridono alla sua affermazione.

«Ti direi mille volte di sì perché voglio passare il resto della mia vita accanto a te.» mi lascia un lungo bacio, mentre tutti intorno a noi non fanno altro che esultare. Mi sento così contenta che a breve sposerò l'unico uomo con cui ho sempre sognato di poter vivere.

E' tarda serata, quando tutti tornano nelle proprie abitazioni e restiamo solo noi tre.
Jacob ha promesso alla mia bambina che come ogni sera, le avrebbe fatto ascoltare al piano il suo pezzo preferito della nuova canzone.

«Papà perché hai deciso di dare questo titolo alla tua canzone?» è rimasta molto colpita dal suono e dalle parole.
Rivolgo un'occhiata a Jacob che decide di spiegarle.

«Hidden Feelings rappresenta il sentimento nascosto.
Un amore che nessuno è in grado di spiegare.
Ami una persona, ma non glielo dici, per paura o per pensare di non essere ricambiati. Io e la mamma, abbiamo vissuto una storia alquanto surreale, simile ad una favola.» lo fermo per prendere parola io.

«Abbiamo anche inciso tutto ciò sulla nostra pelle, con questo tatuaggio.» glielo mostriamo entrambi e lei rimane molto affascinata da quest'ultimo.

La nostra bambina si addormenta, Jacob continua a canticchiare la sua canzone, mentre io mi appoggio alla sua spalla e chiudo gli occhi per godermi la sua fantastica voce.

Nessuno sa cosa succederà in futuro,ma so per certo che Elisabeth ha finalmente capito che non bisogna fermarsi all'apparenza, alla prima difficoltà che si incontra, che non bisogna mai sprecare del tempo pensando di essere soli perché dall'altra parte del mondo può esserci l'anima gemella che aspetta di essere solo raggiunta. Quindi non bisogna smettere di amare solo perché la distanza lo impedisce, in ogni caso a me, ha solo aiutato a capire cosa vuol dire realmente amare una persona.

𝑯𝒊𝒅𝒅𝒆𝒏 𝑭𝒆𝒆𝒍𝒊𝒏𝒈𝒔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora