Capitolo 43

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JACOB

Non sono sparito.

Mi trovo solo in un mondo che non è il mio, con delle abitudini che non fanno parte della persona che sono.

Non sento Elisabeth da giorni, non sono più abituato a non vederla. Ogni mattina mi sveglio con il pensiero che non so cosa fa, o con chi passa la maggior parte del tempo. Sapere di averla lasciata sola quando aveva più bisogno di me, mi fa sentire una merda.

Mi trovo in un hotel, con Ashley che entusiasta ascolta le notizie del tg, spero vivamente che Eli non abbia sentito nulla, altrimenti posso già immaginare una sua presunta reazione.

«Jac, hai visto cosa dicono?» cerca di avvicinarsi a me, ma sono giorni che la tengo lontano.

«Ashley per quanto deve andare avanti questa messa in scena?» mi alzo dal letto per indossare una t-shirt.

«I miei genitori ci vogliono insieme, non possiamo stare lontani. Deluderei la mia famiglia.» si è capito che stiamo insieme solo per volontà dei suoi genitori, vogliono che la loro unica figlia stia con me, solo perché sanno che lei, con il suo carattere non troverà nessun altro in grado di sopportarla.

Inizialmente mi stava bene questa situazione, ma da quando c'è Elisabeth è tutto diverso.

Prendo il mio cellulare e mentre vado in balcone mi decido a mandarle un sms.

"Mi dispiace di essere sparito, sto bene Eli, ma forse tu in questo momento no.
Tornerò appena mi sarà possibile. Non ti chiedo di aspettarmi ma spero che sarai al rifugio."

Invio e sto con la speranza che possa arrivarmi una sua risposta. Dietro di me arriva Ashley e mi massaggia le spalle, appoggiandosi sopra di esse.

«Qualcosa non va vero?» sussurra.

«Questa situazione inizia a stancarmi, Ashley il mio cuore appartiene già ad un'altra persona.» sposta una ciocca dei suoi capelli e li tocca nervosamente.

«È di lei che ti riferisci.
Da quando si trova in questa città non fai altro che pensarla, ti interessi molto alla sua vita.» dice.

Come mentire?!
Non si può, davanti alla realtà.
Il mio cuore, ogni giorno che passa, grida di prendere il primo mezzo disponibile per tornare fra le sue braccia, l'unica cosa in grado di farmi sentire a casa.

È difficile avere lontano solo l'unica persona che vorresti avere vicino.

«Ashley davvero, non ha senso stare a rimuginare su qualcosa. Sai come stanno le cose e non vale la pena discuterne. Io se sto ancora con te, ti prenderò solo in giro.» sbarra gli occhi e incredula fa finta di starci male.

«Jac, ti prego non lasciarmi sola.»

«Se vuoi che ti sto vicino, sappi che non ti amo, non sei tu la persona che voglio accanto nel corso della mia vita.» non so più come farglielo capire.

Sono in una situazione che non mi immaginavo di vivere, di avere il cuore e la mente in una persona che mi piace, e non poco, mentre fisicamente mi trovo vicino ad un'altra.

«Mi stai lasciando per lei?» mi dispiace.

In fondo ci teneva a me, ma entrambi sappiamo che in questo modo non funziona.

«Ashley, ascoltami.
Io so che dentro di te si nasconde una persona buona, ma probabilmente non sono stato capace io a fare uscire questo lato tuo. Incontrerai il ragazzo che ti stringerà la mano nei tuoi momenti di bisogno. Io ad oggi sento il bisogno di tendere la mano ad un'altra ragazza. Tu capisci, io lo so che potrai starci male perché stiamo insieme da un po', ma non puoi nemmeno stare con me, mentre penso ad altro.
Ti auguro davvero il meglio Ashley, anche se non ti sei comportata bene con me e sai a cosa mi riferisco.»

Sta di fronte a me, con la testa calata verso il basso, ad osservare un punto fisso senza proferire parola.

«È stata colpa dei miei genitori se io ti ho trattato in quel modo, non volevo metterti davanti ad una scelta. Ti ho ricattato di stare con me, solo per volere loro.
Hanno semplicemente paura che io resti da sola.» risponde.

«Ma tu non sei sola.
Io ti sarò amico.
Puoi cercarmi per qualsiasi consiglio, le cose fra noi cambieranno, questo è vero, però l'amicizia esiste ancora no?» le porgo una mano, che lei afferra per poi stringermi in un abbraccio.

«Grazie Jacob per questi anni.
Con te tutto è meraviglioso.
Ma so che il tuo cuore ha sempre battuto per lei, infondo com'è che si dice?» sospira. «Si torna sempre dove si è stati bene no?»

«Proprio così.» ho la necessità di sentire Elisabeth.

Non ha risposto al mio sms, ma quanto meno so che l'ha visualizzato.

«Non ti risponde vero?» domanda Ashley mentre mi segue dentro la camera.

«No..
Sono stato uno stupido ad andare via così.
Lei stava male per la questione di Edward, io ero l'unica persona a cui lei poteva aggrapparsi. E cosa ho fatto?
Sono sparito.» metto le mani fra i capelli, nervoso.

Ho rovinato tutto.
Adesso non vorrà più vedermi, ne sono certo.

«Perché al posto di startene qui, non vai da lei?» mi sussurra lei.

«E se i tuoi dovessero...» mi ferma ancora prima di concludere la frase.

«Non è importante cosa pensano loro in questo momento. Piuttosto vai a cercarla, nonostante non mi stia simpatica, spero che andrà tutto bene.» la guardo e sorrido.

Metto velocemente i miei vestiti dentro al borsone e corro in macchina, per andare a cercare l'unica persona che in questi giorni volevo accanto.

Voglio stringerla e sussurrarle che va tutto bene, che ci sono io accanto a lei, che non deve temere niente finché io sarò nella sua vita, se solo mi permettesse di aiutarla.

𝑯𝒊𝒅𝒅𝒆𝒏 𝑭𝒆𝒆𝒍𝒊𝒏𝒈𝒔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora