Capitolo 24

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Arriviamo davanti a un ristorante molto carino e cerchiamo parcheggio per la moto. Scendo prima io e cerco di slegarmi il casco, cosa che però non mi riesce.

«Hai bisogno di aiuto?» dice Jacob mentre spegne il motore della moto.

Continuo a fare da sola ma alla fine mi arrendo.

«Si grazie! Slacciare questo coso sembra impossibile.» si avvicina a me e mi aiuta a toglierlo, ma come sempre do importanza alla troppa vicinanza che c'è tra noi. Posa entrambi i caschi e mi fa cenno di andare a sederci fuori dal locale, in una panchina. Probabilmente starà aspettando qualcuno, proprio come aveva detto mentre era al telefono.

«Mi dispiace per tutto questo Elisabeth, forse non dovevo portarti qui con me. Domani sera ti porterò a casa e le cose fra noi resteranno sempre uguali, d'accordo?»

Quanto è bipolare questo ragazzo? Prima dice che gli dispiace poi cambia idea e dice che appena sarò rientrata a casa non mi parlerà praticamente più...

«Jacob non farti alcun tipo di problema, da domani le nostre vite torneranno ad essere come prima, abbiamo voluto parlare senza avere interruzioni ma penso che sia arrivato il momento di dirti che dobbiamo rispettare i patti...» lui sa cosa intendo quando dico questo.

«Tu starai con chi ti può rendere davvero felice e io passerò le giornate in compagnia di Ashley, la scuola e il lavoro ci terranno occupati, sono sicuro che ci dimenticheremo di tutto.» annuisco e mi volto dal lato opposto in cui sta lui.

Devo liberarmi di questa angoscia che pian piano si sta spargendo dentro di me.

«Ecco che sono arrivate!» Jacob mi risveglia dai miei pensieri e guarda un punto fisso della strada dove arrivano due persone.

«Jacob, figlio mio!» una bellissima signora abbraccia il moro. A questa donna viene affiancata una ragazza.

«Fratellone!!» quest'ultima si butta addosso a lui e lo stringe forte.

Per un attimo mi sento fuori luogo e mi allontano di poco per lasciare più privacy a Jacob e alla famiglia.

«Mamma, spero che tu possa ricordarti di lei!» il moro mi affianca e rivolge lo sguardo a sua madre.

Ancora non posso credere che dopo tre anni sono di nuovo davanti alla famiglia Anderson. Sono sempre stata accolta in modo caloroso da tutti loro e li ho sempre ringraziati fino all'ultimo giorno.

«Fammi un po' ricordare...» sua madre mi squadra da capo a piedi e sembra davvero che non riesca a rimembrare niente.

«Elisabeth?! Sei davvero tu?» dice Mia appena si rende conto dei miei cambiamenti, insomma sono passati anni dall'ultima volta che mi hanno vista.

«Con qualche anno in più, ma si sono davvero io!» lei corre subito ad abbracciarmi e io ricambio.

«Elisabeth? Oh cara mia, scusa, la vecchiaia si sta facendo sentire tutta.» sua madre è rimasta sempre una donna stupenda e devo dire che anche sua sorella è davvero una bella diciassettenne.

«Non preoccupatevi, è normale che non vi ricordiate di me, ne è passato di tempo. » rispondo.

«Piuttosto mi aspettavo di trovarti in compagnia di Ashley. Come mai voi siete insieme? Cioè mi ricordo com'è finita.» continua Mia guardando Jacob con faccia sospettosa.

«Spiegherò tutto più avanti. Adesso è meglio entrare, qui fuori si gela.» dice lasciandoci il passaggio libero per entrare prima noi.

Ci accomodiamo in un tavolo con una vista mozzafiato, il mare in lontananza e come sfondo un cielo brillantemente stellato.

Un cameriere viene a prendere le nostre ordinazioni e per la prima volta ordino una leggera insalata con una bistecca e percepisco che anche il mio stomaco inizia a chiudersi.

«Allora Elisabeth, come stanno i tuoi genitori?» domanda la signora Isabella.

«Abbastanza bene, adesso mia madre è venuta qui per passare del tempo con me, ma fra una settimana io e lei torniamo a Miami, voglio poter passare lì le vacanze natalizie.»

«Che bello lì a Miami!
Sarebbe un sogno poterci venire.» continua lei, ricevendo subito un'occhiata da parte di Jacob.

«Io e Ashley invece volevamo passare le vacanze insieme.» eccolo che come sempre deve mettere in mezzo a quella che lui definisce "fidanzata".

«Io ribadisco ciò che ha detto mamma, voglio poter visitare Miami un giorno.» dice Mia interrompendo il fratello.

«Io credo che partirò con qualche amico e con mia madre. Non so se papà ci raggiungerà oppure passerà le vacanze qui.» spiego.

«Qualche amico?? Sono curiosa di sapere un po' di cose, raccontami tutto!» la voce entusiasta di Mia si espande per tutto il locale e appena si rende conto di avere quasi gridato si tocca i capelli, abbassa lo sguardo e si mette una mano sulla bocca, come per tenerla chiusa. Rido per il suo comportamento impacciato e mentre ci portano il cibo, le rispondo.

«Ho conosciuto un ragazzo davvero dolce e simpatico, lavora al bar vicino alla mia scuola, poi sua madre è la governante della villa di papà, più che altro lo definirei come un colpo di fulmine.» racconto il tutto stuzzicando un po' Jacob.

«Ti sei scordata i particolari, è cotto di lei, il solito bello senza cervello e si chiama Edward!» continua lui sfottendomi.

«Ah, un'ultima cosa. È un vero rompiscatole.» essendo seduta di fronte a lui mi rivolge un sorriso beffardo.

«Jacob non dire queste cose, perché non ti sta simpatico?» domanda sua madre mentre addenta un pezzo della sua pizza.

«È sempre in mezzo, ogni volta che provo a parlare con questa biondina qui davanti, chi appare casualmente? Edward.» alza un sopracciglio, quasi seccato dalla domanda di sua madre.

«Elisabeth..» sussurra Mia che si trova di fianco a me.

«Questo è geloso, te lo dico io.» continua facendo riferimento al fratello.

«Impossibile fidati, sapessi quanto ci odiamo...»

Se solo riuscisse a vedere quante me ne combina suo fratello ogni giorno...

«Posso farti una domanda?» continua a sussurrarmi per non farsi sentire da Jacob e sua madre. Annuisco mentre taglio la mia bistecca.

«Riusciresti mai a tornare insieme a mio fratello un giorno, cioè l'hai già dimenticato o no?»

Ed è proprio qui che cado e mi perdo cercando le mille risposte dentro di me.

𝑯𝒊𝒅𝒅𝒆𝒏 𝑭𝒆𝒆𝒍𝒊𝒏𝒈𝒔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora