Non sono stata capace di dare una risposta ben definita alla domanda frustrante da parte della sorella di Jacob infatti sono stata assente per quasi tutta la serata, ricevendo parecchie occhiate da parte sua, però ha scelto di non proferire parola.Adesso siamo tornati a casa sua, mentre la sua famiglia è andata in hotel e starà qui a dormire solo per stanotte.
Domani potrò finalmente tornare a casa e mi toccherà recuperare i compiti delle lezioni che ho perso.
«Tieni questa felpa, ti starà enorme immagino.» dice Jacob.
Vi starete chiedendo perché mi sta dando una sua maglietta?
Proprio mentre stavamo rientrando a casa la pioggia non ci ha risparmiati ed essendo in moto ci siamo bagnati e i miei vestiti sono tutti ad asciugare... Fortunatamente ho fatto una doccia e Jacob ha aperto i riscaldamenti.
«Grazie.» rispondo prendendola dalle sue mani. «Appena i vestiti sono pronti li tolgo dall'asciugatrice e posso rimetterli.» continuo.
«Fa con calma. Piuttosto vuoi qualcosa di caldo da bere oppure vai direttamente a dormire?»
«Penso che andrò a letto, sono veramente stanca, grazie lo stesso.» mi volto per andare a mettere la felpa che mi copre fino a metà ginocchio, indosso le mie lunghe calze e vado sotto le coperte a godermi il calore. In pochi minuti, i miei occhi si chiudono e cedono al sonno.
Dei forti rumori mi svegliano e sono costretta ad alzarmi di scatto. Apro la porta e ciò che trovo mi mette un po' di paura. Tre bottiglie di vetro frantumate a terra e Jacob seduto sul divano con il cellulare fra le mani.
Mi avvicino lentamente e cerco di raccogliere ciò che ha rotto.
«Lascia stare tutto Elisabeth, non preoccuparti.» per la prima volta riesco a capire dal suo tono di voce che ha pianto.
Lascio tutto per terra e mi avvicino a lui, evitando di farmi male con qualche pezzo rotto.
«È successo qualcosa di grave?» quasi sussurro per paura di ricevere una risposta negativa. Mi guarda e i suoi occhi non sono più del solito colore, accesi e luminosi ma sono spenti, tristi e colmi di lacrime.
«Ho sbagliato molte cose durante tutto il percorso della mia vita, ho commesso errori, ho perso le persone che amavo e incontrato quelle che mi stanno facendo più male. Elisabeth io non so come andare avanti.» confessa rimanendo immobile sul divano.
«Ti va di parlarne?» domando sedendomi accanto a lui, mantenendo sempre una certa distanza.
«Il giorno in cui ho ricevuto il tuo messaggio, come ben sai ho scoperto che partivi e anche se non lo volevo ammettere a me stesso, una parte di me è venuta via con te quel giorno... Pensavo di non farcela più, i giorni passavano e sembravano tutti così uguali, ho iniziato a fumare di più e a passare le serate in discoteca, finendo nel letto della prima che mi capitava. Col passare dei mesi ho incontrato Ashley, sembrava davvero interessata a saperne di più sul mio conto, allora mi sono lasciato andare tra le sue braccia. Mi ha fatto conoscere la sua famiglia e mi trovavo davvero bene con tutti fin quando ho capito che mi ero messo nei guai.» prende una pausa e le lacrime continuano a rigare la sua pelle leggermente olivastra.
«Jacob di che guaio parli?» lo invito a parlare ancora.
«Non posso parlarne con nessuno, altrimenti finirà male tutta la situazione. Ti chiedo solo una cosa Elisabeth, devi stare lontana da Ashley e anche da me» dice tutto d'un fiato.
«Senza darmi una spiegazione pensi che io adesso prenda tutte le mie cose e torni a casa? Jacob sai che ti dico? Sei uguale a tutti gli altri. Non hai la minima idea di come tratti le persone, non dai un peso alle parole che dici, la gente fa bene a starti lontano, sono io che devo iniziare a farlo.» mi alzo dal divano, non voglio ascoltarlo un minuto di più, voglio solo prendere il primo taxi per tornare a casa.
In pochi minuti mi lavo, mi vesto e raccolgo le mie cose per aspettare l'arrivo del taxi.
«Merito di essere trattato così e non posso darti torto, però cerca di comprendermi, non voglio che nessuno dei due soffra di nuovo.» Jacob mi raggiunge in giardino e si posiziona dinanzi a me per non farmi oltrepassare il cancello.
«Non c'è più niente da capire Jacob, ormai abbiamo percepito entrambi che è meglio stare lontani.»
«Grazie per essere stata con me in questi giorni, non spunterò più a casa tua per farti venire di nuovo con me, lo prometto» un sorriso spunta sul suo volto.
«Tra amici ci si aiuta.» rispondo.
Amici? Non ci credi nemmeno tu mia cara Elisabeth.
La mia coscienza è sempre pronta a farmi tornare alla realtà.
«Amici? Ancora con questa storia? Non saremo mai amici noi due, non possono avere un rapporto d'amicizia due persone che fino a qualche anno fa si sono amate...»
«Jacob non torniamo a parlare sempre di noi, non esiste più questa parola che ci unisce, adesso lasciami il braccio che devo andare.» rispondo aspettando che si faccia da parte per lasciarmi avanzare. Si sposta e fa per tornare dentro casa.
«Ad ogni modo, spero che riuscirai a cacciarti fuori dai guai...» dico mentre apro il cancello.
«Non sai cosa mi aspetta ancora.» sussurra lui con tono basso. Varco la soglia del cancello e con la borsa tra le mani mi incammino e raggiungo il taxi che finalmente mi porterà a casa. In un attimo mi viene in mente Edward e d'istinto penso di fare la cosa più giusta.
«Scusi, può portarmi in questa via?» domando al tassista facendogli vedere tutto tramite il mio cellulare. Ricordo quando Edward mi scrisse la via di casa sua dicendo che se avessi avuto bisogno, potevo raggiungerlo a qualsiasi ora del giorno, infatti adesso è l'unica persona in grado di farmi ragionare. Dopo poche ore sono davanti casa sua e l'ansia inizia a farsi sentire. Suono il campanello e non vedo l'ora di ricevere un suo abbraccio di conforto. Appena la porta si apre, ciò che mi appare davanti è ben diverso da Edward.
Una ragazza, che mi squadra da capo a piedi, si fa avanti.

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𝑯𝒊𝒅𝒅𝒆𝒏 𝑭𝒆𝒆𝒍𝒊𝒏𝒈𝒔
Romance⚠️TUTTI I DIRITTI RISERVATI⚠️ Elisabeth Bennett una quindicenne con una vita normale. Due migliori amici che la seguono ovunque, un fratello amorevole ed un fidanzato che la ama. Ma cosa accadrà quando a causa della separazione dei suoi dovrà lascia...