Dopo aver parlato ancora un pó, ci interruppe Karine; -io vorrei leggere un libro- iniziò entrando in stanza, -quale?- domandai sorridendole, -Il giardino segreto- rispose facendo ridere il padre, che la prese in braccio, -di cosa parla?- chiesi appoggiandomi alla spalla di mio marito, lasciando un bacino sulla guancia della bambina, -ah non lo so, me lha detto Kira- rispose riferendosi alla sua amica, -Kira lha letto tutto?- domandai curiosa ma rispose di no, -se invece provi La ragazza di fuoco? Io l'ho letto- proposi, -di cosa parla?- domandò stropicciandosi gli occhi, -di coraggio, fedeltà, ma è anche un pó violento- spiegai facendola incuriosire, -ce l'hai tu?- chiese speranzosa facendomi annuire divertita, -ecco qui- dissi andando a prendere il libro nella libreria accanto alla scrivania, -grazie- urlò facendosi mettere giù e correndo fuori dalla stanza, -che bella io la amo- ammisi girandomi a guardarlo, -quanti libri ha letto? Che ha finito- domandò curioso guardandomi, -credo che ne abbia finiti due o tre- risposi, -poi ci sono tante storie che non le sono più piaciute- finii: restammo in silenzio per qualche minuto, finché non lo chiamarono per un problema.
Passai il resto del pomeriggio in camera, stesa sul letto mentre cercavo di calmare il mal di testa che mi era venuto. -Mamma- sentii chiamarmi tant'è che aprii gli occhi ritrovandomi Diego davanti, -dimmi amore- sussurrai accarezzandogli la guancia, -anche Maicol dorme, Karine invece sta leggendo- spiegò facendomi sorridere, -non credi che potresti anche tu rimanere calmo per qualche ora?- chiesi facendolo pensare, -dormo con te però- precisò sdraiandosi accanto a me, facendomi sorridere.
Lo abbracciai e, per farlo addormentare, incominciai a fargli le carezze.-Ei- sentii dire mentre qualcuno mi scuoteva, -mh- mugugnai stanca aprendo gli occhi per vedere chi fosse, -tutto bene?- chiese Stephen sedendosi sull'orlo del letto, accanto a me. -Si, avevo solo mal di testa, Diego?- domandai non trovandolo accanto a me, -gioca ancora- rispose facendomi annuire, -da quanto sei a casa?- chiesi accarezzandogli la mano che era sopra al mio fianco, -dalle sei, sono le nove emmezza ora- spiegò, -come le nove emmezza?- urlai alzandoni di scatto, -tranquilla, hanno già mangiato, tra poco li porto a dormire- mi tranquillizzò facendomi annuire; lo guardai sorridente prima di avvicinarlo a me e baciarlo. -Sei leggermente calda- commentò appoggiandosi al mio petto con la schiena, -tu sei stanco morto invece- ribattei lasciandogli un bacio sul collo, -ho fatto mille cose oggi- spiegò mentre gli accarezzavo i capelli, -come ogni giorno- parlai appoggiando la testa sul suo collo, -che facciamo sta sera?- continuò facendomi sorridere, -possiamo fare qualcosa?- domandai incredula visto che raramente, da quando ci sono i bambini, riusciamo a stare un pó da soli, -come sta notte, i bambini dormiranno- spiegò facendomi venire un'idea, -mi insegni a sparare- lo avvisai facendogli alzare la testa per guardarmi, -ah, speriamo in bene- disse guardandomi, ricevendo uno sgaurdo omicida da parte mia, -secondo me sono brava- commentai facendogli fare una faccia non tanto convinta, -vogliamo scommettere?- domandai porgendogli la mia mano, che strinse subito dopo.
-Tu con le scommesse non sei brava- disse girandosi e mettendosi sopra di me, -lo so, ma oggi la vinco io- ammisi sicura facendolo sorridere, -lo spero per te- sussurrò lasciandomi poi un dolce bacio sulle labbra, -amo quando hai le guancie rosse- commentò dopo lasciandomi ancora un bacio.
-Io mi faccio una doccia, vieni?- chiese togliendosi la maglia, mostrando quei muscoli perfetti, -sei invecchiato ma cazzo, complimenti- parlai facendolo ridere subito, -ne ho 38, non sono mica così vecchio da diventare brutto- ribattè facendomi fare una faccia stupida, -non credo che tu possa mai diventare brutto, però in caso succedesse sappi che ti amerò lo stesso- scherzai alzandomi dal letto e avvicinandomi a lui, prima di saltargli in braccio, -non capisco se sono complimenti o se mi prendi per il culo- ammise facendomi ridere divertita, -entrambi- risposi lasciandogli un altro bacio prima di ritoccare terra con i piedi, -io entro in doccia- finii dirigendomi verso il bagno con solo le mutande addosso, visto che mi ero appena tolta la maglietta che avevo usato per dormire.
-La cicatrice?- domandi togliendo l'accappatoio per fargli vedere la parte bassa della schiena, -non è migliorata- disse tristemente sapendo che mi faceva stare male il fatto che si fedesse, sopprattutto senza che migliorasse. Mi asciugai i capelli e poi indossai un vestito leggero a fiori e delle ciabatte, poi scesi trovando i miei figli mezzi addormentati. -Come siamo stanchi- sussurrai prendendo Diego in braccio e portandolo in camera sua, -finché non è stanco morto non si riposa- parlai sentendo Stephen fermarsi davanti alla porta, -mi ricorda qualcuno- continuai girandomi a guardarlo, facendolo poi sorridere scuotendo la testa, -controlli dove sono gli altri due, io gli faccio il bagno- chiesi vedendolo subito andare via.
Il bambino continuò a dormire nonostante lo stessi lavando, era troppo sporco e sudato, non mi andava di farlo dormire così; dopo averlo asciugato con il suo accappatoio, gli misi le mutandine e poi lo appoggiai sopra il materasso, coprendolo con la coperta.
-Ei patatona- parlai vedendo Karine ritornare in stanza accompagnata dal padre, -hai dormito tanto- disse lei facendomi sorridere, -eh si amore non stavo molto bene- risposi notando che aveva il libro, che le avevo dato quel pomeriggio, in mano, -puoi leggerlo ma se massimo alle undici emmezza non dormi mi arrabbio- la avvisai facendola annuire contenta, -e se lo finisci, voglio che mi scrivi il riassunto- continuai facendola annuire ancora, -buonanotte- finii dopo averle lasciato dei baci sulla fronte; -il riassunto?- chiese stranito appena uscii dalla camera di sua figlia, -si, impara a scrivere e ad esprimersi- risposi, -Maicol?- domandai, -non ti arrabbiare- parlò facendomi bloccare subito, -è andato via?- chiesi triste facendolo annuire, -quando?- continuai, -oggi, mi hanno chiamato e lho passato a prendere, Diego era triste ma poi si è tranquillizzato- spiegò facendomi annuire, -non dovevo addormentarmi- parlai sedendomi sullo sgabello in cucina, -stavi male, anche se avessi voluto eri stanca- spiegò lasciandomi un bacio prima di aprire il frigorifero, -pollo?- domandò girandosi a guardarmi, -fritto- risposi facendolo sorridere, -allora lo fai tu- ribatté facendomi annuire.
Nel mentre la carne si scongelava, preparai l'impanatura rompendo i cereali, le uova e in un piatto il pangrattato; preparai sei fette di pollo, belle grosse, e durante la friggitura preparai la salsa mischiando maionese, ketchup, salsa worcestershire e un pó di piccante. -Faccio un pó di insalata?- domandò facendomi annuire, -se no ti senti in colpa?- chiesi ricevendo uno sguardo che mi fece scoppiare a ridere, -a differenza tua io mi alleno tutti i giorni- ribatté facendomi ridere, -e? A te piace allenarti, per me è una tortura- ammisi facendolo sorridere, -anche se dovrei perdere qualche chilo- continuai facendogli scuotere la testa, -io ti amo esattamente così, mi fai impazzire- sussurrò cingendomi la vita con le braccia, -prima mangiamo per favore che poi diventa freddo- lo interruppi subito facendolo sorridere.
STAI LEGGENDO
Because I don't let you go 3 ||
FanfictionTUTTI I DIRITTI RISERVATI. SEQUEL di, Because I don't let you go. Trovate il primo e il secondo libro sul mio profilo. Se siete qui, o avete letto gli altri due libri o non capite di che sto parlando, quindi andate a leggerli. Spero vi piaccia.