Ero in ospedale e mi avevano appena fatto il raschiamento; domani sarei ritornata a casa e per tre settimane avrei preso delle medicine.
Stephen era veramente la mia salvezza, senza di lui sarei sicuramente caduta in depressione.
-Che palle che è l'ospedale- imprecò l'uomo sbattendo la porta della mia stanza, facendomi ridacchiare, -tutto bene?- domandò dopo facendomi annuire, -mi fa un pó male, per il resto però sto meglio- risposi sorridendogli, -i miei bambini come stanno?- domandai facendolo sorridere, -Diego è un pó impazzito- rispose facendomi sorridere, -non vedo l'ora di tornare, meno male che domani mattina esco- imprecai alzandomi e sedendomi davanti a lui, -non devi lavorare?- chiesi guardandolo, -dovrei, ma ora come ora voglio stare con te- spiegò accarezzandomi una guancia, -non puoi insistere e farmi uscire oggi?- continuai facendolo sorridere divertito, -volevi uscire prima?- domandò, facendomi subito annuire, -preparati allora- finii uscendo di nuovo dalla stanza.Ritornammo a casa per mezzanotte emmezza e appena arrivai sorrisi contenta; -che bello- sussurrai sdraiandomi sul letto, vedendo poi Stephen mettersi accanto a me. -Quello sguardo, tranquillo, sto bene- lo rassicurai appoggiando la testa sopra il suo petto, -ti conosco bene e c'è qualcosa che non va- ribatté facendomi sbuffare, -non ci credo che ho perso il bambino, non vedevo l'ora di vederlo- ammisi con il magone, -non mi incolpo, è successo e basta, solo che, mi manca, non so come ma mi manca- aggiunsi guardandolo, -anche tu l'hai presa male, si vede- sussurrai dopo facendolo annuire, -mi ero già preparato ad avere tre figli, lo davo per scontato- spiegò mentre gli accarezzavo il viso; lo baciai facendolo sorridere, -vuoi che proviamo a farne un altro?- scherzò facendomi però annuire, -non in questi giorni, mi fa malissimo- gli spiegai rilassandomi sentendo il suo profumo, -che facciamo?- domandai dopo, -fumiamo- disse facendomi annuire subito, -mi lavo che puzzo di medicina- lo avvertì poi andando in bagno.
Appena mi cambiai ritornai in stanza non trovandolo.
Scesi le scale dirigendomi poi nel suo ufficio, -tutto ok?- chiesi notando il suo sguardo parecchio incazzato, -no per nulla- rispose facendomi corrugare la fronte, -perché sei incazzato?- aggiunsi facendogli portare lo sguardo verso il mio, -sono furioso, non ci fossi stata davanti tu avrei ammazzato chiunque- spiegò sbattendo le mani sul tavolo talmente forte da romperlo in mille pezzi, -in casa non ste scenate- lo ommanì leggermente preoccupata che i bambini sentissero e si spaventassero, -provano a fottermi poi hanno paura di me solo sentendo il mio nome, perché? Perché nessuno mi affronta da uomo vero?- aggiunse mentre mi sedevo sul divanetto accanto alla scrivania sfasciata, -tu non ti aspettare chissà che cosa, mai nessuno ti affronterà, il tuo nome oramai lo vogliono evitare tutti, infatti chi prova a prenderti per il culo non capisco che problemi abbia- ribattei guardandolo, -ora- continuai alzandomi, fermandomi subito appena un dolore mi colpii all'altezza del ventre, -fa male?- chiese lui avvicinandosi e circondandomi con le sue braccia, -si, non è un dolore forte però- lo avvertì appoggiando la testa sul suo petto, -dicevo, ora dimmi chi ti ha fatto incazzare- insistetti facendolo sbuffare, -sono in guerra con l'Organizacija- rispose facendomi spalancare gli occhi, -come, perché?- domandai tristemente, -ha provato a vendermi agli americani, vuole la Russia tutta per sé, ma non ha capito un cazzo, io lo ammazzo senza un briciolo di pietà, lho fatto entrare in casa mia e ha provato a fottermi, io non perdono, mai- spiegò allontanandosi da me più nervoso di prima, -che hai intenzione di fargli?- chiesi facendolo ridere, -non ti ho mai parlato di queste cose- disse serio guardandomi, -come vuoi- conclusi alzando le mani in segno di resa, -possiamo fare qualcosa o vuoi rimanere incazzato tutto il tempo?- proposi facendolo respirare, -ci prendiamo una bottiglia di vodka e guardiamo un film mentre fumiamo- disse facendomi sorridere.
Scelsi quale vodka bere e dopo aver aperto la bottiglia la aprii bevendone un sorso, -inizi senza di me- parlò di botto facendomi urlare dallo spavento, -ahh che palle- mi lamentai subito dopo appena gli squillò il telefono; mi sorrise lasciandomi un bacio, rispondendo subito dopo al cellulare.
Lo abbracciai sperando che non dovesse uscire; -devono venire Malcom e Yuri- annunciò facendomi annuire, -e come al solito lavorerai fino alle quattro di mattina- aggiunsi scocciata facendolo sorridere, -rimangono mezz'ora- rispose accarezzandomi una guancia, facendomi scuotere la testa rassegnata, -ti prometto che se ne vanno dopo mezz'ora- insistette lasciandomi un bacio sulle labbra, -quanto sei bella- sussurrò dopo provocandomi un sorriso spontaneo, -anche conciata così?- chiesi indicandomi, visto che avevo un tutone con una canotta e dei capelli legati in una coda strana e storta, -soprattutto conciata così- disse accarezzandomi una guancia, prima che lo baciassi.-Volete qualcosa da mangiare?- domandai entrando nell'ufficio del padre dei miei figli, -c'è la torta dell'altra volta?- chiese Yuri facendomi annuire, così dopo essere ritornata in cucina, gliela portai.
Per non disturbarli continuai e guardarmi una serie tv finché non sentii dei passi, -che c'è?- domandai vedendo Stephen tenere in braccio il figlio, -era davanti alla porta- rispose dandomelo in braccio, -abbiamo quasi finito, massimo dieci minuti- mi avvertì ritornando dai suoi uomini. Coccolai il bambino che si era ancora addormentato e, dopo qualche minuto, ritornò il padre, -dorme?- sussurrò facendomi annuire, -dammi che lo porto a letto- aggiunse prendendolo tra le sue braccia. Ritornò poco dopo con in mano due bicchieri pieni di vodka e qualcosa da mangiare; -io ti amo- parlai appena lo vidi arrivare, -e fai bene, ne trovi pochi che ti fanno da cameriere- rispose facendomi ridere.
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Because I don't let you go 3 ||
FanfictionTUTTI I DIRITTI RISERVATI. SEQUEL di, Because I don't let you go. Trovate il primo e il secondo libro sul mio profilo. Se siete qui, o avete letto gli altri due libri o non capite di che sto parlando, quindi andate a leggerli. Spero vi piaccia.