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Preparai la carne, cuocendola con le verdure, per poi scaldare il pane, creando dei panini, -cos'è?- domandò stranito l'uomo appena scese, -assaggia- ordinai continuando a mangiare; lo guardai fare quello che gli avevo detto e sorrisi appena capii che gli piaceva.

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Era passato si e no un mese da quella vicenda. La cosa alla fine si era risolta, ma per farlo Stephen fu costretto ad incontrarsi con un americano, che ora credo sia morto.

Era sera ed ero sdraiata sul divano a giocare con Diego con la macchinina telecomandata, -piano che se sbatte troppo forte poi non va più- lo avvisai visto che si scontrava molto spesso con il muro, -mamma- mi richiamò Karine entrando nella stanza e mettendosi accanto a me, -ho il sangue- disse indicandosi in mezzo alle gambe; spalancai gli occhi sorpresa, -vieni, fammi vedere- parlai andando nel bagno vicino, -eh si, hai proprio il ciclo- annunciai guardandola leggermente triste, -è una cosa bella?- chiese spaventata, -certo amore, vuol dire che stai diventando grande, arriva a tutte le ragazze, solo che ti è arrivato un pó presto- spiegai facendola annuire, -ti va se andiamo dalla pediatra domani?- continuai accarezzandole i capelli, -solo per controllare, poi facciamo un giro- aggiunsi facendola annuire.

Le cambiai le mutandine, facendole poi vedere come si metteva l'assorbente.

Ritornò a giocare tranquillamente e di conseguenza anche io mi risdraiai sul divano, -papà- urlò Diego correndogli incontro, saltandogli poi in braccio; li guardai innamorata, sorridendo leggermente quando immaginai Stephen venire a conoscenza del ciclo della figlia. -Cos'è quella faccia?- domandò proprio lui mettendosi accanto a me, -a Karine sono arrivate le mestruazioni- annunciai guardandolo; lo vidi cambiare espressione, diventando triste, -di già?- chiese appoggiando la testa sul mio petto, -si, ma può essere che non gli vengano più per altri tre anni, in poche parole fa quello che gli pare, quando gli pare- spiegai facendolo sbuffare, -è ancora troppo piccola- sussurrò, -è il suo corpo, spero solo sia una cosa normale e che non ci siano problemi- parlai io, -hai fame?- continuai dopo facendogli scuotere la testa, -ho mangiato con gli altri- rispose chiudendo poi gli occhi.

Gli accarezzai il viso lasciandogli qualche bacio sopra, -sono stanco morto- ammise dopo facendomi sorridere, -vai a dormire- risposi io facendogli scuotere la testa, -devo fare un'altra cosa- disse, -la fai domani, hai lavorato tutto il giorno- insistetti, -mi addormento qui- sussurrò mezzo addormentato sistemandosi meglio sul mio petto, -basta che poi non mi incateni a te- risposi, -tu non ti alzi- precisò facendomi scuotere la testa, -mamma ho fame- disse Diego avvicinandosi a noi, -dicevi?- chiesi divertita facendolo poi alzare. -Che cosa vuoi?- domandai prendendolo in braccio, -la cioccolata- rispose, facendomi sorridere, -ne vuoi un pó?- chiesi al padre facendolo annuire.

Preparai quattro tazze, tre con la panna e una senza.

Ritornai in salotto trovandoli a scegliere un film. -Amore- urlai e poco dopo arrivò anche Karine, che si sdraiò abbracciata al padre, -tieni- sussurrai abbracciando Diego che prese la sua tazza con dentro la cioccolata.
Guardammo, un film, ma i bambini si addormentarono, -li portiamo su?- domandò lui facendomi scuotere la testa, -amo quando si addormentano, li abbracci come e quanto vuoi- risposi provocandogli un sorriso, -ho un pó fame- annunciai, -ho una voglia di torta- continuai facendolo girare verso di me, -ogni volta che hai fatto così eri incinta- commentò serio facendomi ridere, -non sono incinta, mi è appena finito il ciclo- commentai ripensandoci un attimo, -in realtà no, era pochissimo sangue, anche scuro- spiegai, -non agitarti che magari non è nulla- continuai subito vedendo la sua faccia, -però- disse facendomi sorridere, -però ora che me l'hai detto ho la sensazione che sia così- ammisi sorridendo leggermente alle fine, -non ho un test però- aggiunsi appoggiandomi alla sua spalla, facendolo sbuffare.
Per qualche minuto ci fu silenzio, -spero sia in maschio- commentò, facendomi sorridere, -a me non cambia, ho già loro due- risposi baciando la testa del bambino, appoggiato al mio petto, -io ho fame, lo porto su e poi mi preparò qualcosa- annunciai dopo, alzandomi subito.

Mi preparai un panino veloce e quando ritornai in salotto vidi Stephen che stava usando il telefono, -cosa facciamo?- chiesi appoggiando le mie gambe alle sue, -voglio sapere se sei incinta- disse subito facendomi sorridere, -ma non ce l'ho il test- ripetei, -lo vado a prendere, tanto la farmacia è qui vicino- ribatté facendomi sbuffare, -vai, ma mettici poco- accettai accendendo poi la TV.

Arrivò dopo una ventina di minuti e, appena entrò, mi lanciò la scatoletta, -sei fradicio- scoppiai a ridere facendolo incazzare, -vado- continuai correndo in bagno.
-Fatto si o no?- domandò spalanacando la porta, -sto aspettando il risultato- spiegai guardandolo sorridente, -lo sai già il risultato, dai dimmi- ribatté facendomi ridacchiare, -sei incinta- continuò facendomi annuire, -di due mesi- continuai incredula, -come due mesi- parlò colpito, come me del resto, -due mesi, senza vomitare?- aggiunsi sorridente.

-Un altro bambino- parlò incredulo dopo qualche secondo, -eh già- risposi toccandomi la pancia, -dopo però ci fermiamo un attimo- lo avvertii facendolo annuire. Lo abbracciai appoggiando la testa sul suo petto, -era da troppo tempo che non stavamo un pó insieme, ora stai tutti i giorni dalle otto a quando ti pare, fuori casa- dissi beandomi del suo calore e delle sue carezze sulla schiena, -so che non ci sono mai, ma sto lavorando ad una cosa importante, se riuscirò a farla giuro che potrò anche smettere di lavorare- spiegò lasciandomi qualche bacio sul collo, -un affare con i sud Americani credo, non ho ancora capito di dove cazzo sono- continuò sapendo che glielo avrei chiesto, -mh- mugugnai baciandolo, -ho ancora fame- sussurrai ma mi prese in braccio, -sei ancora forte- lo presi in giro ridendo per la sua faccia, -sono invecchiato ma non sono cambiato di una virgola- ammise facendomi stranamente eccitare: era da un pó che mi capitava, anche solo vedendolo mi veniva voglia, ma ora so che la causa è la gravidanza.

Because I don't let you go 3 || Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora