-Vuoi diventare come papà vero?- domandai facendolo annuire, -è intelligente e fin troppo crudele, e fa una montagna di soldi- spiegò, -ma uccide- sussurrai non ricevendo più risposta per qualche secondo, -chi muore a causa sua non mancherà a nessuno- affermò, -cosa ne sai tu?- risposi facendolo ridacchiare, -perché li vedo in faccia- iniziò ma senza concludere nulla, -lascia stare comunque queste cose, tu non hai il carattere per questo- continuò prendendomi poi in spalla, -odio quando fai cosi- ripetei per la miliardesima volta, -per questo lo faccio- rispose facendomi sbuffare, -oggi non ti ribelli?- chiese facendomi sorridere, -sono stanca- ammisi e subito dopo ritornai con i piedi per terra, -non ha senso allora- parlò aprendo poi il frigo, -vuoi qualcosa?- domandò facendomi scuotere la testa, -ti lamenti che sei grassa ma non mangiando non risolvi nulla- disse ricevendo un dito medio, -vaffanculo- parlai, -ti picchio se non mangi- mi minacciò, -vaffanculo- ripetei alzandomi e scappando visto che sicuro mi avrebbe seguito, ma per fortuna un telefono squillò, salvandomi. -Mamma- rispose facendomi sbuffare e sperare che non stessero già tornando, -si va bene- continuò salutandola, -mettiti uno dei tuoi abiti schifosi che li raggiungiamo- mi avvertì, -tu invece ti vesti benissimo invece, con quelle magliette di merda- ribattei salendo le scale, -stai zitta che mi chiedi sempre di prestartele- rispose, -le uso quando finisce la carta igenica- urlai chiudendomi poi in camera.
Indossai una semplice maglietta lunga e degli stivaletti prima di uscire: -stavo pensando di andare- parlò davanti alla porta, -perché non lhai fatto?- domandai facendolo sorridere, -perché sei troppo scema per stare in casa da sola- rispose ma lo spinsi facendolo sbattere contro la porta.
Dopo una quindicina di minuti arrivammo davanti ad un ristorante e dopo aver parcheggiato la macchina entrammo. -Karine- urlò mio zio prima che entrassi, -come mai non sei già dentro?- chiesi ma quando si spostò vidi una ragazza bionda con gli occhi verdi, -piacere, io sono la nipote- parlai imbarazzata ma mi strinse la mano con un gran sorriso sulle labbra, -lo sa chi è dentro?- domandai a David facendogli scuotere la testa, -no, tu entra che poi arrivò io- mi spiegò facendomi annuire.
-Cos'è quella faccina?- mi domandò mia zia Hannah facendomi sorridere, -nulla- risposi abbracciandola, facendo la stessa cosa con tutti finché non mi ritrovai accanto a mio padre, -hai visto David fuori?- domandò ma prima che potessi rispondere quest'ultimo entrò dalla parta, -no vabbè non ci credo- parlò mia madre girandosi verso il marito con un sorriso che arrivava da un orecchio all'altro, -è anche una ragazza carina- continuò quasi commossa facendomi sorridere, -posso dirti che ti stavamo aspettando con molta ansia- la avvertii andando poi a salutarla, -come mai? È troppo fusa per la sua età- chiese Diego divertito, -ti ho sentito- lo ammonì la donna facendomi ridere, -tua madre ha sempre voluto che si trovasse qualcuno con cui andare d'accordo, sai com'è lui- spiegò poi mio papà facendoci annuire, -come mai non sono venute le tue amiche?- mi domandò dopo facendomi sorridere, -ne ho solo una perché le altre le ho misteriosamente colpite- risposi facendolo ridere, -giusto, trovane altre, mica devi stare da sola perché alcune non sanno comportarsi- spiegò accarezzandomi i capelli, -vorrei fare qualcosa, come lavorare- provai a convincerlo, -ancora con sta storia, no- rispose sicuro, -dai che ti costa?- domandai abbracciandolo, -rimane no- ripeté, -ti prego- insistetti, -non ti serve lavorare ora che stai studiando, quando finirai di studiare va bene- disse ma sbuffai, -mi troverai tu un lavoro raccomandato da qualche persona che conosci- dissi sicura alzandomi, -amore dai- provò a fermarmi mia madre ma corsi in bagno.
Pov's Jasmine
-Diego per favore le vai a parlare?- domandai a mio figlio che annuì subito, -che è successo?- chiese Hannah preoccupata, -fa la bambina- rispose scazzato Stephen, -sembrate due bambini, come sempre- lo ammonì, -rompe con sta storia di lavorare, ha sedici anni, è ricca, e vuole lavorare- parlò colpito, -è una bella cosa però- lo feci ragionare, -si ma quando sarà più grande, vuole fare il medico, ma non le serve lavorare non so dove per diventare medico, studia e quando finisce di studiare fa quello che le pare, può anche andare sulla luna- sbottò poi alzandosi dal tavolo, -mi faccio un giro- avvertii facendomi ridacchiare; -non li sopporto più- ammisi sedendomi al tavolo, -tale padre tale figlia, sono uguali- affermò Yuri facendomi annuire, finché non vidi i miei due ragazzi tornare. -Ordinate che noi l'abbiamo già fatto- gli avvisai alzandomi per chiamarlo: -entra che sono tutti a tavola- lo avvertii appena aprii la porta, -arrivo- rispose continuando a fumare, -non la smettete mai di fare questi discorsi, perché non le dici che l'unico motivo per cui non glielo fai fare è perché hai paura per lei?- domandai avvicinandomi, -odia già il mio lavoro, e dopo quello che è successo oggi mi sembra strano che non si sia infuriata con me- spiegò triste, -lei è una persona gentile ed educata, come l'abbiamo cresciuta, ma le hai anche insegnato il modo mafioso, lei ti assomiglia tanto, e sa bene che uccidi gli altri, ma sa bene anche che persona sei, e che non faresti mai male ad un innocente, quindi non farti tanti problemi, vuole solo che la tratti da adulta- gli feci notare, -il problema non è il tuo lavoro per lei, le da fastidio che Diego lavori, anche se con te, e vuole farlo anche lei, perché è più grande- aggiunsi, -dici che vuole solo dimostrare qualcosa?- chiese facendomi scuotere la testa, -non vuole dimostrare perché effettivamente a scuola è molto brava, ci ha già dimostrato tanto, lei si sente la più piccola anche se non lo è e questa cosa del lavoro te la chiede da quando hai iniziato a portarti Diego in giro- riformulai facendolo annuire, -mi porterò dietro anche lei allkra- rispose ovvio, -prova a chiederglielo ma non accetterà mai, se proprio proprio ti da fastidio che lavori da altre parti perché non la assumi tu come segretaria?- proposi sorridente, -sei un genio- mi baciò rientrando velocemente; scossi la testa divertita prima di respirare profondamente, -entra- ritornò aprendomi la porta, -sei sempre il solito- commentai varcando poi la soglia.
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Because I don't let you go 3 ||
FanfictionTUTTI I DIRITTI RISERVATI. SEQUEL di, Because I don't let you go. Trovate il primo e il secondo libro sul mio profilo. Se siete qui, o avete letto gli altri due libri o non capite di che sto parlando, quindi andate a leggerli. Spero vi piaccia.
