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La mattina dopo, verso le undici, mi svegliai trovando a dormire solo Jasmine che, come ogni volta, abbracciai, lasciandole dopo dei baci lungo il collo, -ei- sussurrò aprendo gli occhi, allungando poi la mano verso di me, accarezzandomi il viso, -cosa devi fare?- chiese appoggiandosi al mio petto, -nulla di importante- risposi, -strano, hai sempre da fare- ribatté facendomi ridacchiare, ricordandomi poi della cena a cui avremmo dovuto partecipare questa sera, -dobbiamo solo partecipare ad un evento- sussurrai sapendo che a lei non piacessero, -di che tipo?- domandò accarezzando ogni mio singolo tatuaggio sopra le spalle, sul petto e sugli addominali, -ci presentiamo e poi vediamo come vanno le cose- iniziai facendola subito annuire, -troppe persone a quella festa hanno fatto il doppio gioco- aggiunsi facendola annuire, -e se dovesse mettersi male?- immaginò sedendosi accanto me, -o iniziamo noi- continuò girandosi a guardarmi, -o entro io e tu stai fuori- finii facendola arrabbiare, -perché dovresti sporcarti le mani?- aggiunsi prendendola in braccio prima che si alzasse, -tu non lo sai ma quando fai così mi fai imbestialire che neanche ti immagini- parlò indicandomi come se fosse una minaccia, -non...- iniziai aggressivamente ricordandomi subito dopo chi avessi davanti, -vuoi andare o mi dai l'onore di farti godere un pó?- domandai mettendomi sopra di lei, e guardandola affamato, -non ti stanchi mai?- chiese facendomi sorridere divertito, -di te? Come potrei- ammisi facendola sorridere, prima di baciarla.

Dopo il nostro momento, prima di aver controllato che i bambini stessero bene, mi diressi in bagno a fare la doccia, -l'acqua com'è?- chiese la donna aprendo l'anta della doccia, -fredda- risposi divertito dalla sua faccia, -aspetta- aggiunsi e, aspettando qualche secondo, l'acqua diventò calda. Rimasi lì per qualche altro minuto a guardarla mentre si massaggiava la cute; -mi taglio i capelli- annunciò girandosi a guardarmi, -come?- domandai curioso uscendo e asciugandomi il corpo, -corti fino a qui- rispose facendomi vedere, -come quando ci siamo conosciuti- le feci notare sorridendo, -starei male?- continuò uscendo con il mio accappatoio addosso, -no- risposi ovvio girandomi a guardarla, -la finisci con queste domande stupide?- continuai nervoso, -ti ho chiesto solo una cosa- ribatté, -una cosa stupida, come la domanda di prima- parlai riferendomi a quando mi aveva chiesto se potessi mai stancarmi del suo corpo, -sono cose normali che capitano, alla fine stiamo invecchiando entrambi- continuò, -posso assicurarti che se non la smetti- iniziai ma mi interruppe subito, facendomi sorridere -se mi minacci con quel tono io ovvio che continuo-; -io sono brutto- annunciai facendola ridere, -tu, brutto?- ripeté scoppiando ancora in una fragorosa risata, -vedi? Tu sei insicura e non so perché, ma fidati di quello che ti dico io, sei bellissima, anche con dei capelli di merda e un sacchetto dell'immondizia addosso- parlai guardandola serio, -capito?- insistetti costringendola a guardarmi negli occhi, -fatto?- domandò una vocina dietro la porta, che senza neanche aspettare entrò in bagno, -ci mettete tanto, io voglio fare la pipì come papà- disse Diego facendo ridacchiare la madre, -ah, io non posso aiutarti- parlò ovvia indicando me con gli occhi, -dai vieni che ti faccio vedere- parlai vedendolo correre verso il water, -ora sei piccolo e la fai nel vasino, ma quando crescerai sarà uguale- spiegai facendogli vedere come si faceva, -è facile- urlò, -si ma non farla fuori capito?- continuai facendolo annuire, -va bene-.
-Com'è andata ?- domandò la madre sorridente guardandolo uscire, -sono sicuro che la farà fuori- risposi facendola ridere, -come mai ti vesti così?- continuai vedendo che aveva un vestito leggero, una giacca in pelle e dei tacchi, -mi devo vedere con Hannah- spiegò guardandomi, -così?- domandai ricambiando losguardo, -si, cosa c'è di male?- chiese fulminandomi, -cosa farete?- continuai allacciando le braccia al petto, -non te lo dico- rispose guardandomi e uscendo dalla stanza, -allora attiva il GPS del telefono- ordinai ricevendo un dito medio da parte sua, che mi fece ridacchiare.

Dopo aver salutato anche i miei figli, che uscirono con la madre, mi vestii e poi uscii anche io.

Presi la macchina e poi, dopo essere ritornato in città, mi diressi in aeroporto. -Non sono ancora arrivati?- domandai scendendo dalla macchina, andando poi verso David, -credo di si- rispose accendendo poi una sigaretta, mentre io chiamavo la persona che stavamo aspettando, -Адриан, ты где? (Adrian, dove sei?)- domandai appena rispose, -Я тебя вижу (vi vedo)- mi avvertì prima di riattaccare; appena si avvicinò a me lo abbracciai, salutando poi Sophie, che aveva in mano il loro bambino appena nato, -tutto bene?- le domandai, -si, un pó stanca, piange sempre la notte- rispose facendomi annuire sorridente, -voi invece? Ho sentito Jasmine ieri- continuò, -i bambini crescono, Karine legge molto, Diego invece ne combina di tutti i colori, non sempre ma quando lo fa ci da dentro- spiegai guardando poi l'uomo accanto a lei, -Jasmine?- chiese facendomi sorridere, -sempre uguale, non è cambiata di una virgola- risposi facendola ridacchiare, -ragazzi, vi lascio al vostro lavoro- continuò salutando il suo ragazzo, -chiama Jasmine, dovrebbe essere fuori con Hannah- l'avvisai, -no, le voglio fare una sorpresa, lei non sa che ho partorito- mi spiegò prima di salutare.

-Che dobbiamo fare?- chiese il ragazzo appena arrivato, guardandomi, -facciamo visita a Mikael- iniziai facendo innervosire David, -io lo ammazzo- mi avvisò, -no, mi serve contro i canadesi- ribattei, -non ci serve nessuno per fare niente- continuò, -abbiamo due idee diverse riguardo al 'fare', per te si risolve tutto con la violenza, ma li possiamo fottere anche senza, sono stupidi, si credono chissà chi e poi nascondono la droga in casa loro- spiegai facendolo ridere, -motivo in più per non perdere tempo- continuò, -tu hai voglia di andare fino in Canada per ammazzarli? No, e neanche io quindi questa è la scelta più conveniente- risposi facendolo ragionare, -non ci mando neanche gli altri uomini, che si occupino di lavorare e guadagnare- finii facendolo annuire, -facciamo questa cosa poi io devo ritornare al palazzo, mi vedo con l'Organizacija- continuai lasciando le chiavi a David, così che guidasse l'auto.

Because I don't let you go 3 || Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora