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Appena rientrò lo vidi più calmo.
-Vi siete riappacificati?- domandai speranzosa facendolo annuire, -è tosta, ha la risposta pronta a tutto- disse quasi fiero facendomi alzare gli occhi al cielo, -mi faccio una doccia- finì prima di entrare in bagno.

Mi addormentai prima che ritornasse e quando mi svegliai, nel cuore della notte, avevo Noah sdraiato sopra al mio petto che dormiva, ma quando mi girai per vedere se c'era Stephen non lo trovai. Mi alzai lentamente e appoggiai il bimbo nella culla, coprendolo con la copertina.
Indossai una felpa e poi uscii dalla stanza per cercarlo; -sei serio?- domandai trovandolo in palestra, e appena sentii la mia voce si girò per poi sorridermi. -Hai partorito, hai dormito solo poche ore, e sei sveglia?- domandò posando a terra i pesi, -si perché voglio dormire con te- ammisi facendolo sorridere ancora, -adesso salgo, mi faccio la doccia qui e arrivo- mi avvertì facendomi annuire, -sali- ordinò dopo, -quando vieni su però abbracciami prima di addormentarti- lo avvisai facendolo annuire divertito. Mentre ritornavo su mi fermai per un rumore in cucina e, appena entrai, vidi Diego seduto sullo sgabello. Lo abbracciai da dietro per poi appoggiare la testa sulla sua spalla, -il mio bimbo- sussurrai sentendolo ridere, -lo so che hai 17 anni, ma sei il mio bimbo- lo precedetti, -mi dispiace per quello che è successo, e se Tiana ha bisogno la aiutiamo, ma per ora dovrete soppartarci- sussurrai aspettando la sua reazione, -lo so tranquilla- mi rassicurò facendomi sorridere. -Vuoi una medicina per la ferita?- gli domandai mentre gli facevo la cioccolata, -già presa- rispose facendomi annuire, finché non vidi Stephen arrivare. -Tutto bene?- chiese al figlio facendolo annuire, -perché sei qui?- continuò, -mi faceva male- ammise facendolo annuire, -fumiamo insieme?- gli propose ricevendo un si, -vieni- disse l'uomo allungando la mano verso di me, facendomi poi andare verso di lui, dopo aver dato la tazza a Diego.
Salimmo le scale per metterci in terrazza, ma prima di seguirli controllai il bambino, che era tranquillo, e poi andai da Karine, che era stravolta nel suo letto.
Li trovai fuori a parlare per poi sedermi sul divanetto in cui c'era Stephen; -vuoi berla?- domandò Diego passandomi la cioccolata che presi per poi gustarla. -Si sta bene- commentai appoggiando la testa sulla sua spalla, -se hai sonno vai- parlò ma scossi la testa, -ho fame- lo corressi facendoli ridacchiare entrambi.

Circa un quarto d'ora dopo Diego rientrò, andando in camera sua, mentre noi rimanemmo fuori, abbracciati. -Per la storia di Diego com'è andata?- domandai girandomi verso di lui, -ancora niente, non ho avuto molto tempo- spiegò sdraiandosi e facendo sdraiare anche me, -perché sorridi?- chiesi guardandolo, -perché sono felice- rispose facendomi annuire mentre continuavo a guardarlo, -andiamo a dormire?- domandai facendolo annuire divertito, prima di alzarsi e di prendere me in braccio.

-Smettila- sussurrai trattenendomi dal ridere, visto che appena mi appoggiò sul letto iniziò a farmi il solletico, -dai che poi si sveglia- insistetti e subito si fermò sdraiandosi accanto a me. -Sai cosa mi spaventa?- domandò prima che mi addormetassi completamente, -dimmi- risposi assonnata, -con chi si sposerà Karine- parlò, -lo sanno tutti che hai paura di questo- parlai ovvia ma mi tirò e si appoggiò al mio petto, -voglio che sia qualcuno di intelligente, serio, con il coraggio che superi il mio, con l'idea di crearsi una famiglia non perché è capitato- spiegò facendomi aprire gli occhi, -noi siamo stati fortunati- aggiunse poi guardandomi, -è vero, ma io e te abbiamo rischiato parecchie volte, abbiamo insistito noi per far funzionare tutto- ribattei ma rimase a guardarmi, -speri sia uno della tua razza?- domandai, -mafioso è sempre meglio, sa come ci si comporta con le merde- ammise subito mentre gli accarezzavo i capelli, -non hai sonno?- chiese, -sto morendo- dissi ovvia, -scusa- sussurrò stringendomi a se prima di baciarmi, -giuro l'ultima cosa- parlò facendomi ridacchiare, -settimana prossima c'è il solito evento tra colleghi- disse velocemente, pronunciando l'ultima parola con sarcasmo, -mh- mugugnai stringendomi a lui, facendogli i grattini così da farlo addormentare.

Qualche giorno dopo.

Era venerdì pomeriggio e stavo cercando di calmare Noah che non la smetteva di piangere. -Shhh- zittì subito chi entrò in stanza, visto che il piccolo si era calmato, -che ti metti all'ennesima cena noiosa?- domandò Karine facendomi ridere, -scegli tu per me- le diedi carta bianca facendola annuire, -sono le cinque, vai a prepararti, lo tengo io- mi rassicurò facendomi annuire.
Doccia, trucco e poi capelli, che piastrai semplicemente; come vestito uno semplice nero con mani lunghe e spalle quadrate, corto. Non indossai i tacchi e andai a vedere come stava Karine, ma trovai solamente Diego, -ero anche io così carino?- domandò facendomi annuire, -io sono la più bella- si intromise Karine e iniziarono a rompersi le scatole a vicenda. -Perché quella faccia?- chiese l'uomo facendomi alzare gli occhi al cielo, -se non si stuzzicano non vivono- spiegai andando a salutarlo visto che era appena arrivato, -che stacco di coscia- commentò toccandomi la gamba, -non è bello da vedere- commentò Karine passandoci accanto con la mano davanti agli occhi, -non rompere- la zittì il padre baciandomi.

-Quali preferisci?- chiesi indicandogli le due scarpe diverse che avevo ai piedi, -sandali- rispose prima che gli suonasse il telefono.

Arrivati davanti alla solita villa in cui si tenevamo le inutili feste da ricchi, notai subito che Stephen si fermò a parlare con due uomini, -è carino- disse mia figlia prendendomi a braccetto, -chi?- domandai girandomi subito, -dai che facciamo una figura di merda- sussurrò nervosa, facendomi sorridere, -sto aspettando mio marito- parlai sicura guardando il più giovane dei due, -molto carino- le diedi ragione, -ti ha guardata- continuai appoggiandomi alla nostra auto, -ancora- aggiunsi, -tuo padre l'ha notato- parlai sicura, -e non lha trucidato con lo sguardo- ammisi colpita girandomi verso di lei, che mi guardava come se fossi una scema. -Se volete entrate- disse Stephen interrompendo il discorso che stava avendo, -no no, ti aspettiamo- rispose Karine facendomi scoppiare a ridere, ma l'uomo la guardò male prima di continuare a parlare.

Because I don't let you go 3 || Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora