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Poco importante ma importante:
*Moreon è un parco acquatico che si trova in Russia

Ero sdraiata sul letto nuda mentre mi accarezzavo la pancia, -tieni- sussurrò appoggiandomi il bicchiere pieno di frullato sul comodino, -ci hai messo molto- commentai, -mi ha visto Karine e lho preparato anche a lei- spiegò, -è l'una emmezza dovrebbe dormire- parlai bevendo un sorso, -lo fanno tutti gli adolescenti- disse senza darci peso, -non è una ragazza normale, lei con la scuola è precisa, mi ricordo quando mi cacciava dalla camera perché alle dieci in punto si doveva addormentare- ricordai provocando una risata a entrambi, -non lo so, al massimo balza la scuola- ipotizzò sdraiandosi accanto a me, -ma se quando le chiedevo di non andare per farci un giro al Moreon* mi sgridava perché se no perdeva le lezioni- raccontai ancora, -è più seria di me- ragionai ancora facendolo ridere, -non è vero, sapevi che si meritava anche di divertirsi invece di studiare e basta- mi difese accarezzandomi la gamba che era sopra le sue, -le parlo un attimo perché secondo me c'è qualcosa che non va- lo avvertì alzandomi, notando che ero ancora sporca dei suoi umori, -magari mi lavo prima di andare- lo avvertii facendolo ridere, -e cambia le lenzuola- gli ordinai dopo.

Dopo essermi vestita con dei pantaloncini e una maglia, uscii dalla nostra camera per andare in quella di mai figlia, -cosa vuoi fare domani?- le chiesi facendola spaventare, -sono le due di mattina, volevi farmi venire un infarto?- domandò semi urlando, -cosa fai domani, la verità, tanto ti ho già scoperta- ripetei facendola sbuffare, -volevo balzare, c'è una festa a casa di Igor- spiegò diventando rossa, -Igor è qualcuno di importante o alla festa ci sarà qualcuno di importante?- continuai curiosa, -è Igor, non ci ho mai parlato ma è carino- mi confessò facendomi fare i salti si gioia, -una foto?- domandai speranzosa, -ecco- rispose facendomi annuire, -è carino si, troppo russo eh, però è molto bello, altro che carino- la guardai ovvia, -sei arrabbiata?- mi chiese facendomi scuotere subito la testa, -ma vah non ti preoccupare per me, amore, puoi dirmi anche che hai rapinato una banca con un kalashnikov, o che più semplicemente hai fumato le canne o ti sei ubriacata, sei giovane, ma ricordati sempre, più sei brilla o fatta, più il tuo cervello si rincoglionisce, ricorda però che anche se è così, non devi dare confidenza a nessuno che non conosci, viene tuo fratello?- parlai velocemente, iniziando a preoccuparmi, -ho già bevuto e già fumato- confessò, -e perché non me lhai detto?- parlai offesa facendola ridere, -non lo so- rispose semplicemente, -dimmi tutto, non mi arrabbio- le promisi, -basta che non sia droga troppo pesante- finii la mia frase facendomi annuire, -dimmele le cose però, da oggi in poi se non mi racconti mi incazzo- la avvertì facendole scuotere la testa divertita, -fai le cose al contrario- osservò, -si perché mi puoi raccontare tutto- ripetei di nuovo, -comunque si Diego ci sarà, se c'è una festa sicuro mica va a scuola- disse ovvia, ma aveva ragione; -non dirlo a papà- disse dopo che avevamo scelto l'outfit per il giorno seguente, -a papà non frega niente se balzi, vuole solo sapere dove sei, per la festa magari scoccia, però diglielo, ti lascia andare se c'è tuo fratello- la tranquillizzai, -è questo che mi da fastidio, con Diego ok da sola no, eppure sono più grande- ammise arrabbiata, -lo so, lui si fida di te, anche tanto, ha solo paura che gli altri ti facciano qualcosa, si, ti ha inseganto a difenderti, però in questo mondo è l'uomo che provoca paura e tuo fratello non scherza- spiegai cercando di tranquillizzarla, -batto Diego quando ci picchiamo- parlò sicura, -perché ti lascia vincere, non prenderla come una cosa personale, il mondo va così, l'uomo è più forte e si prende più potere, tuo padre cerca solo di non preoccuparsi per te, con tuo fratello sa che nessuno ti fa qualcosa- riprovai a spiegarglielo, -vaffanculo i maschi- sussurrò facendomi sorridere, -non litigare con qualcuno tu, come hai fatto al compleanno di Lora l'anno scorso- la avvisai, -se mi provocano altro che- ribatté facendomi scuotere la testa, -siete entrambi vostro padre- sussurrai lasciandole un bacio, -io vado, tu mi raccomando, prima di uscire avvisa o me o tuo padre, e spiegagli cosa farete- continuai uscendo e dalla sua stanza.
-Ancora che ti alleni?- domandai entrando in palesta, -non ho sonno e non ho nulla da fare- spiegò con il fiatone, -almeno ti alleni prima di dormire, tuo padre si sveglia alle sei- spiegai sedendomi poi su una sedia, -so della festa, ovviamente- iniziai facendolo fermare, -non mi interessa se bevete o se fumate, controlla tua sorella e se qualcuno prova a fare il furbo con lei solo perché è brilla spaccagli la faccia- continuai facendolo annuire colpito, -e domani dillo a tuo padre che viene con te- conclusi guardandolo sorridente, -ogni volta che ti guardo mi innamoro, con quegli occhi mi sembra di vedere papà- ammisi felice facendolo sorridere teneramente, -ti voglio bene e non fare tanto tardi che poi Karine ti sveglia con una pentola in faccia- finii abbracciandolo e lasciandogli un bacio sulla fronte.

Appena ritornai in camera vidi Stephen che si era appena cambiato, -ci hai messo un pó- disse, -vanno ad una festa domani- gli spiegai facendolo pensare, -anche Karine- precisai, -dove?- chiese infastidito, -non lo so, a casa di un loro compagno, tu non rompere, tanto Diego sai com'è, la controlla come se lo pagassero per farlo- spiegai sdriandomi accanto a lui, -domani ti diranno tutto- conclusi lasciandogli un bacio sul collo, -ogni volta che li guardo mi mancano quando erano piccoli, così carini e bisognosi della mamma- parlai con il magone, -sei incinta- mi ricordò, -speriamo sia femmina- aggiunse, -credevo volessi un maschio- ribattei facendogli scuotere testa, -io voglio un maschio- ammisi facendolo ridacchiare, -dormi che sei stanca- sussurrò facendomi i grattini sulla schiena, che mi fecero piano piano addormentare.

Because I don't let you go 3 || Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora