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L'avevamo fatto quattro volte di seguito tanto da essere in ritardo entrambi, io per prendere i bambini e lui per fare non so cosa. -Alle sei torno- mi avvisò velocemente salendo in macchina, -basta che ritorni prima delle dieci- ribattei salendo in auto anche io; guidai verso la scuola, trovandoli che stavano giocando nel parchetto accanto, -ei vi state divertendo?- chiesi contenta notando i loro sguardi felici, -si, possiamo rimanere ancora un pó?- domandò Diego correndo verso di me, -certo vai, e dillo a tua sorella- accettai facendolo sorridere.

Li guardai giocare per un pó poi, nel bar vicino, presi qualcosa da mangiare e da bere; -bevi piano- parlai aiutando il bambino che si stava bagnando tutto, -queste se vuoi mangiale con i tuoi amici- continuai porgendogli delle caramelle, -Karine la merenda- urlai ma la bambina non arrivò così andai io da lei, ma in quei pochi secondi in cui mi stavo avvicinando, iniziò una "rissa"; mia figlia tirò i capelli a una bambina che poi venne difesa, penso, dal fratello di quest'ultima, che spinse Karine per terra ma subito arrivò Diego che, anche se più piccolo, spinse l'altro bambino facendolo cadere, prendendolo poi a calci.
-Basta- urlai io prendendoli e portandoli in disparte, -tu hai fatto bene- parlai indicando il bambino che mi sorrise, -tu perché l'hai picchiata?- continuai girandomi verso la bambina, -io devo ancora finire di picchiarla, è una stronza e mi ha tirato i capelli- si lamentò girandosi a guardarla male; -ei mi scusi, le sembra normale?- ci interruppe una voce che, ovviamente, apparteneva alla madre dell'altra bambina, -tutto ha una conseguenza- risposi sorridente, -lei inizia, lei finisce- parlai indicando prima l'altra bambina e poi mia figlia, -mia figlia invece mi ha detto il contrario- ribatté incrociando le braccia al petto, -e chissene frega, conosco mia figlia se sbaglia lo dice, per lei l'importante è che non perde- spiegai io, -che bell'educazione- commentò poi facendomi scoppiare a ridere, -detto da lei non me ne può fregar di meno, ed ora, se non le dispiace, vorrei passare un tranquillo pomeriggio al parco- la liquidai facendole un finto sorriso, che la fece allontanare, -non iniziate mai a picchiare voi, pensate prima di agire- lì avvertii, -papà dice la tua stessa cosa- ammise la bambina sedendosi accanto a me sulla panchina, -se volete giocare ancora va bene, se no andiamo a casa- continuai accarezzandole i capelli, -andiamo- parlò arrabbiata facendomi sorridere teneramente.
Arrivati a casa, dopo essersi lavati, si guardarono un film insieme mentre io inizia a pensare a cosa mettermi quella sera, -cosa fai?- parlò Stephen facendomi spaventare, -perché lo fai sempre?- domandai guardandolo male, -sei tu che ti spaventi- rispose togliendosi la maglietta, -capisco cosa mettermi- spiegai sentendolo sbuffare, -devi proprio uscire?- chiese scocciato facendomi annuire, -e torno quando mi pare- continuai girandomi a guardarlo, -forse- sussurrò ma lo sentii lo stesso, -dipende, massimo all'una- spiegò, -due- lo avvertii, -che cazzo dovete fare fino alle due?- domandò facendomi sorridere, -in un locale poi- continuò, -cosa si fa in un locale?- chiesi ovvia, -si scopa- rispose incazzato, -si beve- lo corressi, -fidati di me, si scopa- insistette, -io e te non abbiamo mai fatto nulla in questi posti- iniziai mettendomi gli orecchini, -vuol dire che hai scopato con altre li dentro- ragionai, -ovviamente ho scopato con altre- rispose, rendendosi poi conto di quello che aveva appena detto, -dopo questa ci vediamo domani mattina finii uscendo dalla stanza, -io esco a mangiare fuori, c'è papà sopra- avvisai i bambini lasciando un bacio ad entrambi, -e non andate a dormire tardi- urlai prima di uscire.

-Sto già arrivando- parlai appena Hannah rispose alla mia chiamata, -perché?- domandò, -perché mi fa incazzare troppo- spiegai, notando poi che la persona di cui stavo parlando mi stava telefonando, -che c'è?- risposi scocciata, -ho esagerato lo so non dovevo dirtelo, ma mi è uscito così- ammise subito, -e?- lo incitai a continuare, -attenta, non fate cazzate- mi avvertii, -io ti controllo- finii facendomi sorridere leggermente.

Arrivata davanti alla casa della ragazza, vidi subito Aleksandr fuori, -come stai?- domandai sorridendogli, -per ora bene- rispose facendomi sorridere, -siamo due donne che vanno a bere, che potrebbe mai succedere?- chiesi retorica, -non conosci il mondo- rispose, -e tu non conosci Stephen, sai quante ore di allenamento mi ha fatto fare per imparare a difendermi?- parlai alzando gli occhi al cielo, -uff, ogni giorno per quasi quattro anni, vedi tu se non faccio una serata con le mie amiche- continuai facendolo sorridere, -poi saprete dove siamo, cosa facciamo, anche cosa beviamo quasi quasi, non vedo nessun problema, se non la vostra inutile gelosia- continuai facendolo definitivamente ridere, -oh, ma che magnifica sorpresa- commentai appena vidi David scendere dalla sua auto, -sta arrivando anche Stephen vero?- chiesi facendoli annuire ovvi, -Hannah muoviti cazzo- urlai, -avete ancora discusso?- chiese l'uomo appena arrivato, avvicinandosi per abbracciarmi, -lo dici così come se fosse colpa mia- mi lamentai facendolo sorridere, -quella che fa sempre casino sei tu, mi ha raccontato di oggi- ammise divertito facendomi innervosire al solo pensiero, -hai fatto bene- mi diede ragione, -siete troppo carini comunque, grandi e grossi e poi vi raccontate tutto- commentai facendogli scuotere la testa, -dai vai- ordinò indicandoni il cancello con la testa, -oh, era l'ora- parlai contenta vedendo la mia amica uscire, -ci vediamo dopo- salutò il marito salendo poi sulla mia macchina.

-Sei troppo figa- commentai guardandola, -c'ho messo tanto, tu invece non ti sei proprio truccata, menomale che li porto sempre dietro- disse facendomi sorridere, -hai litigato ancora con mio fratello- annunciò facendomi annuire, -non vi stancate mai di questa situazione?- domandò facendomi scuotere la testa, -è brutto discutere, però la maggior parte delle volte è necessario, se no a quest'ora se fosse stato per lui non uscivo mai e facevo quello che lui voleva- spiegai facendola annuire, -e si scopa di più- conclusi facendola scoppiare a ridere.

Because I don't let you go 3 || Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora