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Pov's Jasmine

Ero a casa che cercavo di capire cosa preparare da mangiare per quella sera. -Karine la lasagna la mangerebbe volentieri- pensai ad alta voce facendo annuire Sophie, -ma Diego preferisce gli gnocchi- aggiunsi, -visto che è la serata di Diego direi gnocchi- mi consigliò facendomi annuire.
-Mi vuoi parlare un pó del perché sei così?- domandò facendomi sorridere leggermente, -è Karine, quando l'ho vista ieri sembrava non volesse più vederci, come se fossimo uno contro l'altra- cercai di spiegare, -l'ha vista così magari, ma non nel senso che intendi tu, lei voleva solo che andasse tutto bene e Stephen magari non sembrava tanto disposto a sistemare le cose- provò a capire, -beh, in effetti, si è calmato solo quando lei lo ha minacciato- ricordai facendole corrugare la fronte, -Stephen continuava a minacciare a Igor, lei si è spaventata e gli ha detto che se lo tocca lui non sarà più suo padre- spiegai, facendola annuire. -Il ragazzo?- chiese facendomi sorridere, -è bravo, intelligente e mi sembra anche uno sincero, appena lei ha detto così credo si sia sentito in colpa- pensai ad alta voce, finché non sentii la porta aprirsi. -Ciao- salutai Stephen che mi sorrise prima di andare a prendere in braccio Noah, -Igor è fuori- annunciò facendomi alzare gli occhi al cielo, -parla sempre di lui- sussurrai alla donna davanti a me, che si trattenne dal ridere; -ci credi che ha fatto come se una fosse?- continuò, -in che senso?- domandai, -dice che uno fissava Karine, l'ha preso e l'ha quasi ammazzato anche se gli avevo detto che ci pensavo io- spiegò guardandomi felice, -perché non te lo sposi?- scherzai, visto che ad ogni conversazione lo nominava, -sono semplicemente preoccupato per l'uomo che sta con mia figlia- mi rinfacciò ma lo guardai poco convinta.
Dalle cinque di pomeriggio, fino alle sette, preparai l'impasto per gli nocchi, che avrei poi cotto mezz'ora prima dell'arrivo di tutti, con il secondo di patate al forno e fritto misto, per restare leggeri.
Lasciai i secondi nel forno ancora caldo, mentre salii in camera per farmi velocemente una doccia. Mi asciugai i capelli, mi truccai e poi indossai un vestito molto semplice, grigio.

-È tutto il giorno che non stai ferma- mi bloccò Stephen prima che uscissi dalla camera, -vai tu a cucinare gli gnocchi?- domandai facendolo annuire, -lhai vista?- chiesi dopo, -si, è strana, ma credo perché non ti ha ancora parlato, non è arrabbiata- mi tranquillizzò, -e ritorna?- continuai speranzosa, -si- rispose lasciandomi un bacio. Respirai agitata prima di aprire gli occhi, -perché piangi?- domandò, -credevo volesse allontarsi, mi è preso un colpo- ammisi ma mi abbracciò stretta a se, -non ti preoccupare-.
Mi aiutò a finire di preparare tutto, finché non iniziarono ad arrivare; -come stai? Mi ha raccontato cos'è successo?- salutai David, che aveva la spalla fratturata, -le solito cose, tu stai bene?- domandò facendomi sorridere. Salutai anche Laila prima di farli entrare. Quest'ultima mi aiutò ad apparecchiare finché non arrivarono Hannah e Sveva con mariti e figli.
-Sempre i soliti- commentai appena arrivò Sophie, visto che mancavano solamente Diego, Tiana, Karine e Igor.

Eravamo tutti seduti al tavolo; -e loro si sono sistemati- commentò Sveva guardandomi divertita, -ci conosciamo da troppo tempo- pensai facendo ridacchiare tutti, finché non sentimmo la porta sbattere. -Sta sera non voglio che parli, stai zitta- parlò Diego, e quasi non mi infuriari se non gli avesse risposto Karine, -non dirmi stai zitta, sei uno stronzo pezzo di merda- rispose e mi girai a guardare Stephen sorridente, -sono tornati-. Entrò Tiana, che oramai ci conosceva già tutti, poi entrarono i due scassa cazzo, e infine Igor, che stava morendo dalle risate. Le tre donne mi guardarono subito sbalordite, e appena Karine passò a salutarle, tutte e tre le dissero qualcosa; Igor conosceva tutti gli uomini, e dopo aver stretto la mano ad ognuno si presentò alle donne. Mi alzai e abbracciai subito mia figlia, mentre gli altri stavano già chiacchierando tra di loro. Mi strinse a se prima di lasciarmi un bacio sulla guancia; -Diego, ti spacco il culo se non ti alzi e non ti metti dall'altra parte- lo minacciò, -è la mia ragazza- rispose lui, -appunto, ti sopporta giorno e notte- ribattei lei facendolo sbuffare.
Eravamo divisi, maschi e femmine.
Mangiammo tranquillamente finché; -chi esce a fumare?- domandò Stephen facendo alzare quasi tutti, -grazie- gli rinfacciai indicando il bambino dietro, -fuma, ci sono io- mi convinse, anche se dubbi ne avevo.
Appena usciti in terrazza sorrisi vedendo Igor accarezzarle i capelli prima di sorriderle; -so che farai una faccia disgustata e spaventata, ma secondo te hanno già fatto qualcosa?- chiesi ma Stephen fece proprio quello che avevo detto, -non voglio saperlo né ora né mai- mi avvertì, facendo dopo una faccia più brutta della precedente, -ammettilo che stanno bene insieme- continuai, ma mi zittì.

Pov's Karine

Per fortuna era stata una bella serata, e il fatto che alla mia famiglia piacesse lui mi rendeva molto felice. I bambini stavano giocando dentro casa, mentre le mamme, compresa la mia, che era comunque uscita per fumare, erano dentro, sicuramente a parlare di Tiana e di Igor. Ero seduta sopra ad un divanetto, mentre ogni secondo girava una canna, che mi veniva sempre passata; -sei abbastanza fatta- sussurrò Igor al mio orecchio, facendomi sorridere, -ha ragione- si intromise mio padre, -ok, ma rimango fuori lo stesso- precisai facendoli annuire entrambi. Menomale che ogni tanto erano d'accordo su qualcosa. -Stai qui sta notte?- domandai interrompendo il discorso che stava avendo con Yuri, -tuo padre lo fa restare?- chiese quest'ultimo sbalordito, facendomi annuire, -l'avete drogato?- urlò andando verso di lui e facendo proprio il coglione; si vedeva che aveva bevuto. -No, ritorno a casa- rispose ma lo guardai triste, -dai, ti prego- insistetti, -non mi va di stare qui- spiegò ma lo guardai male, -sei uno stronzo- lo insultai ma sorrise prima di tirarmi. Mi costrinse ad allacciare le braccia  al suo collo mentre le sue mani vagavano lungo la mia schiena, -sappiamo già come andrà a finire, e a casa dei tuoi genitori no- sussurrò facendomi sorridere, -non facciamo nulla- risposi semplicemente, ma mi guardò con lo sguardo da idiota più totale. -Ci vuole un pó di forza di volontà- aggiunsi poco prima che ci interruppero, -c'è tuo padre che ti cerca- lo avvertì David, passandogli il telefono di non so chi.
Si presentò subito uno strana sensazione e appena vidi la sua faccia, capì che era successo qualcosa, di brutto. -Cosa c'è?- domandò mio zio, che non era mai andato via, guardandomi e poi girandosi verso di lui, ma scossi la testa stringendogli la mano. -Devo andare- parlò in generale guardando me alla fine, -perché?- chiesi ma prima di rispondere mi osservò bene, -mio padre ha fatto una cazzata- spiegò velocemente lasciandomi un bacio sulla tempia, prima di dirigersi verso l'entrata. Vidi mio padre fermarlo, e dopo aver parlato di non so cosa, l'uomo andò via con lui. -Andiamo a vedere cos'è successo- mi avvertì Yuri, -posso venire?- domandai ma mi guardò titubante prima di annuire.

Because I don't let you go 3 || Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora