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La vita da mamma è stupenda, sopprattutto se accanto a te hai un uomo che ti apprezza e ti ama: se poi quell'uomo è capo mafia la situazione diventa ben diversa. Ma il problema non è questo, il problema arriva quando tu diventi come lui: agisci come lui. Il mio problema è stato questo, dal momento che sono andata a lavorare nella sua organizzazione, ho imparato tutto, ero diventata una mafiosa.
A Stephen questa cosa piaceva, molte volte mi chiedeva di elaborare piani insieme a lui, e dati i risultati, direi che siamo un'ottima squadra.

I nostri figli poi, sono la cosa più meravigliosa che avessimo mai fatto: Karine ora ha sei anni, è una bambina intelligente che legge molti libri, strano da dire, ma gliel'ho insegnato dato che ogni sera, prima di andare a dormire, voleva che le leggessi una storia, Diego invece è tutt'altro, un bambino che non sta mai fermo, vuole sempre giocare ed ha solo tre anni emmezzo, ma una cosa stupenda è che entrambi sono bambini molto affettuosi, vengono sempre ad abbracciarci e a darci i baci.

Le nostre giornate sono molto semplici: accompagnamo i bambini a scuola, andiamo a lavorare nel palazzo e poi, verso le quattro, andavo a prendere i bambini all'asilo, per riportarli a casa. Se faceva freddo, mi incontravo o con Hannah o con Sophie per prepare qualcosa con i bambini e poi guardarci un film, invece, se la giornata era calda, passavamo il pomeriggio in piscina o facevamo un giro nel boschetto che circondava la casa.
Con i ragazzi però, due anni fa, avevamo deciso che ognuno sarebbe stato a casa sua e, con un po' di tempo, ognuno di loro costruì una casa o, come abbiamo fatto noi, abbiamo ristrutturato l'abitazione in cui prima stavamo tutti, in modo che la casa fosse più adatta per tutti e quattro. Sveva e Yuri si erano trasferiti a Mosca, volevano cambiare e così sono andati là: questo cambiamento ha aumentato il guadagno. Hannah e Aleksander invece si erano sposati ed erano rimasti in città, distanti una quindicina di minuti da casa nostra; Sophie e Adrian invece, aspettando un bambino, si sono trasferiti ed ora vivono momentaneamente in Argentina. Dorian e Malcom, come Hannah e suo marito, vivevano ancora qui, in un appartamento veramente bello poco distante dal centro.
Una volta ogni tanto però facciamo qualche viaggio, i bambini ne vanno matti.

Oggi ad esempio, visti i gradi, mi metterò d'accordo con Hannah per fare un giro al parco. Mi risvegliai dai miei pensieri e mi alzai dal letto; Stephen non c'era, così dopo essermi svegliata, andai in bagno per lavarmi. Lo ritrovai appena uscito dalla doccia e, come ogni mattina, siamo finiti a fare sesso sopra il lavandino.

Dopo essermi lavata e asciugata i capelli, optai per una maglia lunga fino a mezza coscia nera, una giacca di jeans, e degli anfibi neri.
-I bambini li hai svegliati?- mi domandò posizionandosi davanti a me, -non ancora, ci siamo svegliati presto, adesso scendo, preparo la colazione e dopo li sveglio- lo avvisai lasciandogli dopo un bacio, -cosa ci prepara oggi di buono la mamma?- domandò guardandomi sorridente, -ieri ho preparato l'impasto con i bambini, tu adesso mi aiuti ad infornare- spiegai, -i biscotti alla cannella?- chiese felice facendomi ridere, -si amore- risposi lasciandogli un altro bacio prima di scendere giù in cucina.
Preparai il caffè e dopo averlo messo in due tazze, presi l'impasto dei biscotti, creai delle palline e infornai due tegliere per venti minuti.
-Amore- parlai appena vidi Diego davanti alla porta, -come mai già sveglio?- continuai prendendolo subito dopo in braccio, -ho vomitato- sussurrò appoggiando la testa sul mio petto, per poi chiudere i suoi piccoli occhi; controllai se fosse caldo e, dopo avergli misurato la febbre, lo portai a dormire sul mio letto visto che il suo si era sporcato. -Tutto bene?- mi chiese il padre appena vide che stavo mettendo la supposta al bambino, -sta poco bene, ha vomitato ed ha 38 di febbre- gli spiegai abbracciando Diego, visto che si era spaventato per la medicina, -oggi sto qui con lui- lo avvertì dandologlielo in braccio, -Karine è sveglia, si sta vestendo- mi avvertì lasciando un bacio sulla fronte al figlio dormiente che teneva fra le sue braccia. -Ei ma come siamo carine oggi- parlai appena vidi mia figlia davanti allo specchio, -me lo dici sempre- sorrise lei saltandomi in braccio, -oggi che materie hai che prepariamo il tuo zainetto?- le chiesi ma senza farsi aiutare, prese i suoi quaderni e li sistemò nella cartella davanti la sua scrivania, -brava la mia bambina-.
La portai giù in cucina per la colazione e dopo aver mangiato latte e biscotti, ritornò su per andare dal padre. -Io adesso vado- parlò Stephen prendendomi i fianchi da dietro, -Diego come sta?- chiesi porgendogli il caffè che gli avevo riscaldato poco prima, -dorme- rispose appoggiando la sua testa sulla mia spalla, -quando si sveglia vediamo se vuole mangiare- aggiunse dopo prendendo dal piatto un biscotto, -mamma posso portare i biscotti a scuola?- domandò Karine appena arrivata in stanza, -si amore- le risposi prendendo tre biscotti e ponendoli nel contenitore, -porto a scuola lei poi lavoro da casa- mi avvisò lasciandomi dopo un bacio: salutai anche Karine prima che uscisse.

Because I don't let you go 3 || Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora