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-Se volete entrate- avvisai gli altri che annuirono.

-Dopo vedi- sentii Jasmine dire a Karine prima di guardarla male, -stavamo preparando da mangiare- mi informò girandosi a guardarmi, -vieni- la tirai per poi portarla nel mio ufficio, -è andato male qualcosa?- chiese ma l'abbracciai subito, -no, tutto bene- risposi facendola annuire, -tranquillo- sussurrò baciandomi il collo, -ci provo- ammisi stringendola di più a me; -devi mangiare non hai neanche pranzato- mi ricordò accarezzandomi la guancia, -cos'hai fatto?- domandai, -gli gnocchi- rispose sorridente facendomi annuire, -dai,  tranquillo- mi rassicurò, -non ci resco- sussurrai appoggiandomi alla scrivania, con lei in mezzo alle gambe, -sono arrabbiata pure io, ma l'abbiamo fatta noi- mi ricordò facendomi ridacchiare, -dai andiamo- continuò lasciandomi un bacio sulle labbra.

Pov's Jasmine

Ritornammo in cucina, dove gli altri erano seduti, o in piedi, a parlare. -Dov'è Noah?- domandai vedendolo in braccio a David, -Karine?- continuai vedendola seduta vicino a Diego, -Tiana sei allergica a qualcosa?- domandai facendole scuotere la testa, -sei la figlia di..come si chiama- pensò Yuri facendola annuire, -lascia perdere- mi intromisi sorridendo alla ragazza, -allora- urlai, -andiamo di là perché qui non ci stiamo- continuai, -la prendo io la teglia- mi avvisò Stephen facendomi annuire, -mio figlio mangia per dodici- mi ricordò Hannah facendomi annuire, -lo so, dopo se vuole ci sono gli arancini, li ha fatti Karine, ieri mi sembra, se no gli preparo altro tranquilla- le risposi sorridendole.

Mangiammo tutti insieme finché non suonarono alla porta. Mi girai per guardare Stephen che aveva fatto lo stesso, -è mio fratello- mi tranquillizzò facendomi annuire.
Appena entrato salutò tutti e poi andò verso mia figlia; -cos'hai combinato?- chiese a Karine abbracciandola mentre era seduta, -lascia stare- rispose lei tristemente, -vieni- continuò lui portandola non so dove. Era molto legato a lei, come anche David, Diego invece andava molto d'accordo con Yuri. -Mangia prima- lo fermai, -tranquilla le parlo due minuti- mi spiegò facendomi annuire; ritornarono poco tempo dopo e Vince si sedette accanto a me. -Eccolo qui il nuovo arrivato- parlò appena Stephen me lo diede in braccio, -lo cambio e te lo lascio- lo avvisai visto che iniziò a piangere; -e menomale che mangi solo latte- sussurrai sentendo Stephen cingermi la vita, -hai ragione- disse divertito facendomi sorridere, -ti sei calmato?- domandai facendolo annuire, -che ore sono?- continuai, -appena le nove- rispose facendomi annuire, -eccoti, bello pulito- parlai prendendo il piccolino in braccio appoggiandolo al mio petto. Mi girai verso Stephen lasciandogli un bacio, -vai dal papà- sussurrai lasciandoglielo, -con Karine che vuoi fare?- gli domandai, -niente, ha avuto paura, ed è l'unica cosa che ti fa capire- spiegò accarezzandogli il naso, -non dico che abbia sbagliato, la prossima volta magari evita di istigarla- dissi facendolo annuire.

Ritornammo dagli altri che avevano appena finito di mangiare, -tuo figlio mi sta facendo impazzire- parlò Hannah girandosi verso il marito, -fai qualcosa se no lo prendo a schiaffi, senza troppe parole- continuò facendomi ridere sotto i baffi, -se non stai fermo ti taglio le mani, non sei a casa tua- urlò dopo facendomi girare verso la peste, che aveva un bicchiere in mano, -mi piace- rispose facendomi sorridere, -prenditela- risposi divertita, -Jasmine, pure tu, ho il bambino deficiente- mi sgridò terminando l'ultima parte a bassa voce, -quell'età è così, appena si fa male viene da te piangendo e poi neanche ti ascolta- ci ripensai guardando poi il bambino in braccio a Stephen, -goditelo, dopo i sei anni, sanno solo cagare il cazzo...Ancora? Alzati- ordinò ancora ad Aleksandr, -alzati- urlò di nuovo tirandogli un pugno, -con calma- sussurrò lui ricevendo uno sguardo omicida da parte di lei, che senza aver bisogno di parlare, capì che gli conveniva stare zitto. -Noi andiamo- annunciò la sorella di mio marito alzandosi, -va bene- risposi sorridendole prima di lasciarle un bacio sulla guancia, -fai il bravo- avvisai mio nipote che corse ad abbracciarmi; passata un'ora erano rimasti David, Leila, Yuri e Sveva.
-Vodka?- propose Stephen facendo annuire tutti, -grazie eh- li guardai mentre avevo Noah in braccio che dormiva, -non ti piace neanche- rispose Stephen andando a prendere la bottiglia e i bicchieri; -cos'hai pensato quando sei uscita?- domandò il padre guardando Karine, facendomi alzare gli occhi al cielo, -che non ti sopporto più- rispose alzandosi ed uscendo, -ti sembra?- chiesi guardandolo, -deve ascoltare- disse sicuro, -istigandola non combini niente, come ti ho già detto- lo avvisai sbuffando, -avrà fatto tutto sto casino perché la tratti come una deficiente- continuai, -allora è colpa mia- rispose, ma lo guardai malissimo, -non è difficile da capire, lei ha sbagliato, ma se per una volta prima di parlare pensassi, magari si potrebbe evitare che lei faccia le cose solo per darti fastidio- spiegai innervosita alzandomi ed andando da lei. -Karine, ti prego, apri- parlai appena bussai alla sua porta, -voglio stare da sola, tranquilla, non andrò da nessuna parte- rispose ma si capiva che stava piangendo, -mi prometti che dopo parliamo?- domandai di nuovo, -si- disse semplicemente così ritornai giù.
-Sono andati tutti via?- domandai vedendo Stephen in mezzo al l'atrio, -si, cosa ti ha detto lei?- chiese, -piangeva- ammisi sapendo che fosse il suo punto debole: odiava vedere Karine piangere. -Vai a chiederle scusa?- sussurrai avvicinandomi a lui, prima di baciarlo; mi guardò impassibile, -ti prego, lo sai anche tu che è una cosa che va fatta- aggiunsi portando l'attenzione verso al bambino che iniziò a piangere, -eccoti qua- sussurrai allattandolo, -dai vai- insistetti mentre era incantato a guardare il figlio in braccio a me, -ora vado- mi avvisò facendomi sorridere; -ti aspetto in camera- lo avvisai poco prima di entrare nella stanza. -Facciamo la nannina?- domandai appena finì di mangiare, -prima un bel ruttino- sussurrai battendo leggermente sulla sua schiena per qualche minuto. Gli cambiai il pannolino e poi lo appoggiai nella culla, così da cambiarmi anche io: pigiama, pipì, denti e crema per il viso, dopo averlo lavato.
Lo ripresi in braccio e poi mi sdraiai sul letto, appoggiando la testa sul cuscino, mentre  guardavo la tv: Noah si addormentò subito, io aspettai Stephen.

Because I don't let you go 3 || Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora