Era stupendo passare ore intere accanto a lui, sopprattutto in questo periodo, sia dopo l'aborto che dopo tutto il tempo che aveva passato a lavorare.
-Sono già fradicia, devi ancora bagnarmi?- parlai nascosta dietro ad una colonna, visto che Stephen mi stava cercando con la pistola d'acqua di Diego, -non parlare mai se ti cercano- avvisò arrivando dietro alle mie spalle, -dai scherzi? Guardami, sono bagnatissima e ancora con ste coso in mano sei?- chiesi senza fiato, visto che continuava a ridere, -rubamela dalle mani- insistette facendomi scuotere la testa, -no, farò di meglio- risposi scappando via e correndo verso la lavanderia, riempiendo un secchiello il più velocemente possibile. Rimasi in silenzio cercando di sentire i suoi passi, ma questo non accadde così uscii dalla stanza, sempre con in mano il secchio, ma appena sentii un cigolio mi girai tirando l'acqua a chi avesse procurato quel suono, -siamo pari- annunciai divertita guardandolo, -non credo proprio- ribatté ma scappai prima che potesse prendermi.
-Mamma- mi richiamò Karine mentre stavo scappando dal padre, -ei patata dimmi- sussurrai avvicinandomi a lei, -ho fatto un brutto sogno, ogni volta che chiudo gli occhi lo vedo- rispose abbracciandomi; la presi in braccio riportandola in camera mia, -adesso la mamma si cambia e poi arriva- la avvisai andando nella cabina armadio a prendere qualcosa da mettere per dormire, -shh- parlai appena Stephen entrò in stanza, -un incubo- spiegai spogliandomi, -sei bagnata almeno asciugati- disse indicandomi il bagno con la testa, -chissà perché- risposi facendolo ridacchiare.
Mi asciugai solo il corpo visto che i capelli non erano bagnati più di tanto e poi raggiunsi la bambina, che stava dormendo abbracciata al papà, -profuma tantissimo- commentò accarezzando i capelli della figlia, -dormiamo?- domandai facendolo annuire; -tu puzzi invece- sussurrai ad un certo punto sentendolo ridere leggermente, -mamma- parlò la bambina alzando la testa e girandosi verso di me, che ero accanto a lei, -che c'è?- risposi accarezzandole una guancina, -sei più comoda- disse appoggiandosi al mio petto, facendomi poi scoppiare a ridere, -papà è duro- aggiunse facendomi alzare la testa verso quest'ultimo, -il duro alla mamma piace- ribatté facendomi scuotere la testa, -dormi- ordinai guardandolo sorridere; aspettai che la bambina si addormentasse in modo da riportarla nel suo letto e, dopo averlo fatto, mi sdraiai appiccata all'uomo, che non si era ancora addormentato, -che c'è?- chiesi alzando la testa e guardandolo, -non ti preoccupare, dormi- rispose lasciandomi un bacio sulle testa e iniziando a farmi i grattini sulla schiena, -dimmi- insistetti richiudendo gli occhi, -sono nervoso per quel figlio di puttana, non riesco a non pensare di ammazzarlo- ammise iniziando a giocare con i miei capelli, -pensa ad altro- proposi, -a cosa?- domandò stranito, -qualcosa che ti faccia dormire, che ti calmi- spiegai, -solo tu mi calmi- parlò ovvio sdringendomi di più a se, -hai preso la medicina?- chiese dopo facendomi annuire, -appoggiati a me- gli ordinai facendolo spostare, mettendo la testa sul mio petto, iniziando poi a fargli i grattini.
Qualche minuto dopo il suo respiro si regolarizzò facendomi addormentare.~~~~~~~~~~~~~~
Il mattino dopo mi svegliai per un forte dolore al ventre che mi fece gemere leggermente; mi alzai dal letto andando in bagno, trovandomi però tutta sporca di sangue. Sbuffai frustrata togliendomi una lacrima che stava per rigarmi la guancia, cambianomi le mutande e facendomi il bidè: menomale che non avevo sporcato il letto, stranamente. -Tutto ok?- chiese Stephen mezzo addormentato facendomi scuotere la testa, -calmati e dormi che sono solo le sei- sussurrò abbracciandomi e lasciandomi un bacio sul collo, -shh non piangere- continuò spostandomi i capelli da sopra il viso, -ora mi passa- lo avvertì guardandolo, -finché non dormi non lo faccio neanche io- aggiunse facendomi sorridere, -menonale che ci sei te- sussurrai abbracciandolo e appoggiando la testa sopra la sua spalla; mi fece i grattini e, poco dopo, mi addormentai subito.
-Dove vai?- chiesi appena lo sentii alzarsi, -in realtà sono appena tornato, ho portato i bambini a scuola- spiegò spogliandosi, -perché non mi hai svegliato? Ti aiutavo- domandai di nuovo, -eri troppo bella mentre dormivi- spiegò accarezzandomi i capelli, -devi lavorare?- continuai facendolo annuire, -solo la mattina, il pomeriggio ti porto a fare una cosa-, -tipo?- chiesi tirandolo verso di me, -non te lo dico- rispose ovvio facendomi sorridere, -di nuovo?- parlai notando il lenzuolo sporco di sangue, -anche sta notte?- chiese facendomi annuire, -neanche l'assorbente fa qualcosa- sbuffai alzandomi e andando in bagno, -è tanto sangue?- domandò seguendomi, annuii, -penso sia normale, diminuirà piano piano- rispose sorridendomi, -torna a dormire che sei stanca, cambio io le coperte- disse provocandomi una leggera risata:
mi cambiai ancora le mutande ritornando in camera. -Non dovevi mica lavorare?- chiesi appena lo vidi sdraiato sul letto, -sto qui con te, non vuoi?- rispose tirandomi subito verso il suo corpo, -se devi lavorare vai, io sto bene- insistetti facendolo incazzare, -sto qui- finì facendomi annuire.Mi appoggiai al suo petto sentendo il suo cuore battere, -ho un pó caldo- sussurrai togliendomi la coperta, -spogliati- disse ovvio accarezzandomi il fianco, -non ho voglia- parlai addormentandomi pian piano.
Appena aprii gli occhi guardai subito che ore fossero ed erano le undici emmezza; mi alzai dal letto andando in bagno per farmi una doccia e, appena finii, mi asciugai i capelli indossando un vestito floreale rosso con scollo a V e delle sneakers. Scesi in cucina per mangiare qualcosa e dopo presi le mie medicine; -pensavo fossi in casa- ammisi rispondendo alla chiamata di Stephen, -avevo una cosa importante da fare, mangiamo fuori- annunciò facendomi ridacchiare, -non era una domanda ma va bene- accettai, -però è una specie di pranzo importante- aggiunse, -vuol dire che mi annoio- lo interruppi, -anche io mi annoio, preferisco restare a casa ma devo concludere un affare- spiegò, -e io vengo per?- parlai incitandolo a continuare, -ci sono le altre, c'è da mangiare e c'è da bere- tentò di convincermi, -riprova-, -dai per favore- insistette, -non dici mai per favore- gli feci notare, -allora vieni, ti passo a prendere fra un quarto d'ora- concluse velocemente chiudendo poi la chiamata.
Scossi la testa divertita e poi mi preparai un caffè; -mi faccio la doccia e andiamo- parlò l'uomo appena entrato in casa, -io tanto sono pronta- lo avvisai continuando a guardare la TV.
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Because I don't let you go 3 ||
FanfictionTUTTI I DIRITTI RISERVATI. SEQUEL di, Because I don't let you go. Trovate il primo e il secondo libro sul mio profilo. Se siete qui, o avete letto gli altri due libri o non capite di che sto parlando, quindi andate a leggerli. Spero vi piaccia.