-Allora, come vi siete conosciuti?- domandai curiosa guardando la fidanzata di David, -un giorno mi stava per uccidere- spiegò lei facendo scoppiare a ridere Diego, -scusate ma, me lo aspettavo- parlò fra le risate facendomi scuotere la testa, -momento sbagliato nel posto sbagliato- aggiunse imbarazzata, -e poi?- chiese questa volta Sveva, -mi ha rapito, sono scappata e mi ha trovato mentre alcuni ragazzi stavano cercando di, avete capito insomma- continuò facendomi sorridere dolcemente, -smettila- mi mimò David facendomi subito annuire, -e questo quanto tempo fa è successo?- chiese Stephen stranito, -sei mesi fa- risposero insieme, -oh che bello il cibo- commentai appena vidi che iniziarono a servirci, -Karine- la richiamai mentre gli altri iniziarono a parlare fra di loro, -vuoi assaggiare?- domandai ma scosse la testa, -parlale- ordinai a Stephen che annuì. -Perché sei ancora così magra?- chiese Diego toccandomi il ventre, -grazie, in realtà ho già preso due chili- risposi, -ah, volevo parlarti di una cosa- disse facendomi annuire, -lho già detto a papà- continuò, -e?- lo incitai ma sembrava quasi spaventato, -amore non ti mangio- lo avvisai, -c'è una ragazza, che ho visto e che non mi si leva dalla testa- ammise facendomi andare di traverso l'acqua, -piano- mi colpì la schiena Stephen, facendoci poi qualche carezza sopra, -quanti anni ha? E come si chiama?- domandai facendolo sorridere, -è più grande, di un solo anno, ma ne dimostro di più io quindi non ci sono problemi- parlò facendomi annuire, -come si chiama?- ripetei, -Tiana- rispose, -ok, di che famiglia mafiosa è?- continuai facendolo ridere, -di una che non avrebbe problemi, solo che è lei che non mi vuole, crede che ci sposeremo e le solite cose solo perché ci ha visto parlare con il padre, ma a me del padre non me ne fotte un cazzo, lei non mi esce dalla testa- spiegò facendomi addolcire, -io te lo avevo detto- lo avvisai, -devi solamente insistere, magari diglielo che del padre non ti interessa, insomma fagli vedere chi cazzo sei- gli consigliai, -papà però mi ha detto di aspettare che torni lei- disse facendomi girare immediatamente verso di lui, -ma per favore, lui che ti dà consigli sull'amore? Ahah divertente- lo presi in giro facendo ridere Diego, -sei pessimo in questo campo, ve l'ho già detto che mi ha rapita la prima volta quindi perché lo ascolti?- domandai rigirandomi a guardarlo, -boh non lo pensavo, beh, non lo so- disse facendomi annuire, -vai da lei- ordinai ovvia, -adesso?- chiese leggermente agitato, -no domani, dai- gli urlai, -di sera è perfetto, vai sotto casa sua, la chiami lei scende per forza perché sei sotto casa sua e poi le dici la seconda cosa che ti viene in mente, la prima è sempre quella sbagliata- gli consigliai ancora mentre lo accompagnavo all'ingresso, -ne hai passate sicuramente di peggiori stando con tuo padre, so che andrà bene, guardati, sei bellissimo- cercai di calmarlo ma mi commossi, -scusa sono gli ormoni- lo avvisai facendolo ridacchiare, -quello agitato non so io sicuramente- commentò dopo lasciandomi un bacio sulla guancia.
-È già grande- commentai ritornando al tavolo, -che succede?- domandò curiosa Sveva, -tra poco avrà la fidanzata- dissi felice sentendo poi la voce di Karine, -vale ancora l'offerta della casa libera, Lora ha chiesto ai genitori e hanno accettato questa volta- chiese facendomi annuire ovvia, -dove volete andare voi?- domandò David, -è da un pó che voglio fare un giro in barca, e visto che il vostro amico ne ha comprata una anche fin troppo grossa, la useremo, finalmente- parlai girandomi a guardarlo, -tu e il tuo problema con i soldi, mai lo supererai- disse divertito, -Stephen- urlarono il suo nome facendomi girare immediatamente verso l'odiosa e stridula gallina. Osservai ogni mino movimento finché non vidi quella schifosa toccargli il braccio, -o è un piacere anche per noi conoscerla- la salutai con un sorriso tirato, -tu devi essere sua maglie- mi strinse la mano, -si, ma dammi del lei, senza alcun problema- le risposi confondendola per pochi secondi, -mamma- mi richiamò Karine, -aspetta che questa mi sta sul cazzo- la zittì, -neanche la conosci- rispose, -appunto, l'hai vista?- risposi continuando a sentire la loro conversazione, -mi hai detto di non giudicare mai qualcuno senza conoscere- mi rimproverò, -mi mando a fare in culo da sola allora, mo zitta che non capisco- dissi facendola ridere; -alla fine come l'hai concluso l'affare?- chiese facendomi incrociare le braccia al petto, -già, come l'hai concluso?- mi intomisi facendolo girare verso di me; poccheggiò mentre mi guardava finché non rispose, -do per caso fastidio?- chiese quasi fiera facendomi sorridere, -beh, si, lo tocchi e non mi piace per niente questa cosa- parlai alzandomi ma subito mio marito mi costrinse a risedermi, -direi che abbiamo finito- la liquidò subito mentre io mi alzai. -Jasmine- mi richiamò entrando in bagno, -lo so che non è colpa tua ma non mi fa calmare, mi da fastidio perché ci provava con te nonostante sapesse che fossi sposato, se la rivedo..- mi sfogai, -mh, e parlavi di me- sussurrò mettendosi dietro di me e iniziando a baciarmi il collo, -cosa fai?- domandai sorridente, -lo sai- rispose alzandomi poi la gonna del vestito, -non sai quanto mi andrebbe ma di la c'è nostra figlia- gli ricordai facendolo fermare, -dopo- disse sicuro facendomi annuire ovvia.
Ritornammo al tavolo e ad un certo punto Sveva parlò; -con quante donne lavorate?- chiese facendomi girare verso il mio uomo, -tante- rispose quest'ultimo facendomi alzare un sopracciglio, -se sono tutte così..- iniziai ma annuì, -se l'avessi fatto io un lavoro con uomini eccitati li avresti sicuramente ammazzati- parlai, -io vado a fare qualsiasi altra cosa, questa conversazione mi fa schifo- ci avvisò Karine, -sei stata fatta cosi- la avvisò il padre, -non ricordarmelo- lo zittì lei facendomi scuotere la testa divertita, -se vuoi ammazzarla fallo- disse tranquillamente, -no, devi smetterla di lavorare con chi ci prova con te, se no ci lavoro io al posto tuo- lo avvisai togliendogli quel sorrisino dalla faccia, -ci penso io- mi tranquillizzò subito facendomi annuire ovvia.
Il resto della serata passò tranquilla e dopo aver salutato gli altri e la nuova arrivata riportando Karine a casa, -mi raccomando- la salutai ma prima che scese il padre la fermò, -so che fumi- le disse, -ok- rispose lei preoccupata, -tieni, e massimo due al giorno- la avvertii passandole qualcosa da fumare, -che padre progressista- mi complimentai, -la compra a scuola, le vendono bene ma preferisco se la prende da me- spiegò facendomi annuire, -farla smettere?- proposi, -che si divertita, meglio questo che l'alcol- disse facendomi scoppiare a ridere, -sei russo- gli ricordai, -appunto, l'alcool tira fuori quello che in te non esiste- disse ripartendo appena superò il cancello.
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Because I don't let you go 3 ||
FanfictionTUTTI I DIRITTI RISERVATI. SEQUEL di, Because I don't let you go. Trovate il primo e il secondo libro sul mio profilo. Se siete qui, o avete letto gli altri due libri o non capite di che sto parlando, quindi andate a leggerli. Spero vi piaccia.