Save me

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"Save me from myself, don't let me drown." Bring me the horizon-Drown

Avevo dormito da sola tra delle lenzuola che sembravo starmi troppo larghe, mi ero rigirata e aggiustata per tutta la notte fino a quando tutto non sembrò diventare più chiaro.
Pensavo a quanto sbagliato fosse ingannare il fragile animo di Luke con promesse che non avrei rispettato almeno per ora.
E tutte quelle volte che mi chiedevo incosciamente di smettere volevo soltanto continuare e sempre più pesantemente.

Sentivo bruciare tra la gola una strana sensazione di vuoto e mi sembrava di essere troppo leggera, quasi tra le nuvole. Ma quello non era il posto giusto per me.

Tra la mente passavano immagini sfocate di sabati passati a ridere tra le braccia dei miei genitori, giornate di sole trascorse al mare e mille ricordi ed usanze che ci tenevano uniti ed amalgamati tra di noi.
Ricordo di quando eravamo una cosa sola, ricordo quando era possibile chiamarci 'famiglia'. Adesso eravamo solo pezzi di puzzle fuori posto.

Mi guardavo allo specchio e pensavo a quanto sbagliato fosse e a quante altre volte ancora volevo sbagliare.

Non volevo attirare l'attenzione di nessuno, volevo solo sentire la testa più leggera e i pensieri tristi, sparire.
Ed in parte ci riuscivo.
Un'altra parte di quei pensieri andava persa nel mio inconscio tutte le volte che passavo del tempo con Luke.

Aveva tirato fuori da me tutto quello che mai nessuno era riuscito a farmi mostrare. Aveva visto e sofferto le mie lacrime ed il mio dispiacere, aveva baciato ogni triste pensiero che era scivolato via dai miei occhi sulle mie guance sottoforma di gocce salate.

Non aveva fatto niente di troppo speciale, era entrato in punta di piedi nella mia vita, non aveva fatto rumore, mi aveva dimostrato che anche il silenzio è un suono con i suoi continui cambiamenti d'umore e il suo protettivo modo di tacere.
Le sue labbra serrate e i suoi occhi spenti mi avevano incuriosito e passo dopo passo si erano scolpiti come chiari e limpidi ricordi dentro di me.

Non volevo scappare da nessun ricordo in questo caso, volevo trattenerli tutti come se fossero diamanti preziosi; per me erano molto di più che semplici gemme brillanti.
Luke sembrava essere il rimedio ad ogni mio problema e non volevo altro che curare con il mio antidoto personale, i miei affanni e le mie preoccupazioni, i miei sbagli ed i miei tormenti.

Mi alzai dal letto e sentii l'urgenza di scrivere qualcosa sul mio diario, così l'afferrai e mi accomodai nuovamente.

Dear diary,
Luke sta cercando di sanare le mie ferite ed io sto provando a richiuderle definitivamente invece di continuare a rigirare il dito nella piaga.
Sento una parte di me gridare il nome di Ashton in aiuto e un'altra voce urlare di smetterla e continuare a vivere senza quella roba.
Sento la testa scoppiare ed ho solo voglia di piangere.

Vorrei scappare tra le braccia sicure di Luke e rifugiarmi tra l'aroma di caffè e colonia che il suo corpo emana. Quel profumo che mi dona pace e calma i miei pensieri che sembrano impazzire.

Sentii la testa pulsare e gli occhi si strinsero tra le mie dita, avevo uno strano mal di testa che riusciva solo a confondermi di più.
Mi sdraiai sul mio letto e mi cullai cercando di placare il dolore lancinante ma non sembrava smettere.

Il mio cellulare vibrò e cercai di ignorarlo fino a quando capii che si trattava di una chiamata.
Mi alzai e lo afferrai osservando ad occhi socchiusi il nome che brillava sullo schermo.
Ashton.
Decisi di rispondere anche se parecchio titubante.

"Hazel," sussurrò il ragazzo che parlava un po' troppo vicino al microfono del suo cellulare "mi manchi." Disse e sentii un sospiro uscire stanco dalle sue labbra.
"Voglio divertirmi con te, da solo non è lo stesso." Parlò ancora cercando di nascondere il tremolio della suo voce.
"Ashton puoi venire?" Chiesi con le mani tra il viso, sentii gli occhi bruciare ma non mi lasciai abbattere.

you complete mess | l.hDove le storie prendono vita. Scoprilo ora