I belong to you

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QUESTA STORIA È PATETICAMENTE FINITA RAGAZZE MIE, MANCA SOLTANTO L'EPILOGO.

Era passata una settimana da quando avevo mandato quel messaggio a Luke; non avevo ricevuto nessuna risposta ed avevo pianto, consapevole che qualcosa stava cambiando. Che il nostro rapporto stava cambiando.
Nessuno aveva osato entrare in camera mia, nessuno tranne mio padre che ogni tanto veniva a darmi la buonanotte come se fossi ancora una bambina. Fingevo di dormire per ascoltare la sua voce stanca che mi confessava quanto gli fossi mancata.

Mi resi conto solo qualche giorno prima di aver mangiato poco e niente per tutta la settimana, mi accorsi di aver evitato di uscire dalla mia stanza alla luce del giorno, spaventata di poter scappare in strada cercando disperatamente qualcuno come Ashton che avrebbe potuto aiutarmi.

Non riuscii a pensai ad altro che quelle pasticche giorno dopo giorno. Mi sentii reclusa in un mondo che sembrasse volermi punire per quello che avevo fatto e per tutto quello che avevo ancora tanta voglia di fare.
Avevo sognato di canne e piccole pillole quasi tutte le notti e non facevo altro che risvegliarmi stanca e sudaticcia.

Capii finalmente quanto grave fosse la mia dipendenza, quanto bisogno avevo di tornare a casa.
Non per vedere Ashton che avrebbe potuto rendere la mia testa un po' più leggera per qualche minuto ma per vedere Luke che probabilmente in una settimana di completa assenza si era dato da fare.

L'avevo immaginato tra le braccia di qualcun altro e mi era sembrato un incubo. Mi ero stretta tra le mie coperte e cercato il suo profumo ma rimasi delusa quando sentii soltanto un pesante odore di sporco.
Mi ero infilata dentro la doccia e ridistesa sul letto con i capelli ancora umidi, avevo mangiato un pezzo di pane ed ero tornata a dormire con le lacrime agli occhi ed un logorante vuoto dentro al petto.

Luke era in ogni dove dentro di me, vedevo il suo viso tutte le volte che chiudevo gli occhi, mi beavo di quella sensazione fino a che le sue labbra non baciavano quelle di un'altra ragazza, alta quanto lui e dai capelli biondo miele.
Pensai che fosse molto più bella di me e che non fossi niente di speciale per il biondo.
Solo una ragazzina gracile ed indifesa qualunque, una mora come tutte le altre che sa solo cacciarsi nei guai.

Il pensiero che Luke potesse davvero stare al fianco di qualcun'altra mi divorava e peggiorava ogni cosa.

Non avevo sentito squillare il telefono, non ero uscita dalla mia nuova stanza fino a che qualcuno non cominciò a bussare alla mia porta.
"Hazel, sei pronta?" Sentii la voce di mio padre urlare probabilmente adesso vicino al bagno "muoviti o faremo tardi." Parlò Kurt questa volta.
Cominciai a rigirarmi sul letto stanca, osservai l'orario e notai che segnava le 2:00 pm.

Non riuscii a capire di cosa stessero parlando fuori dalla mia stanza, ad un certo punto vi fu di nuovo quiete, al che i miei occhi si chiusero per un'altra volta, stanchi di sognare droga e ragazzi dagli occhi limpidi e dai capelli biondi.

Riaprii di nuovo le palpebre forse troppo curiosa per continuare a dormire, mi diressi verso la porta che aprii.
Notai due volti sorridenti di fronte a me e non riuscii a capirne il motivo.
"Kurt," sbadigliai ancora troppo assonnata "che ci fai qui?" Affermai appoggiandomi alla porta del bagno.
Mi guardai un po' intorno e notai delle grandi valigie in soggiorno, socchiusi gli occhi e capii che si trattava delle mie.

"Che sta succedendo?" Dissi e li guardai sopraffatta cominciando a scuotere la testa.
"Alle sette di questa sera sarai sopra un aereo per Sidney, Hazy." Chiarì mio padre che continuavo a guardare confusa.
Scrollai la testa per più di un minuto e lasciai che la mia schiena scivolasse sulla superficie della porta fino a cadere per terra. Coprii il mio viso tra le mani e cominciai a piangere, dei singhiozzi strozzarono il mio fiato e la mia voce che somigliava tanto ad un lamento.

you complete mess | l.hDove le storie prendono vita. Scoprilo ora