La macchina di Luke si fermò precisamente nel vialetto di casa mia, la luce era ancora chiara e la notte non aveva ancora fatto capolino con il suo cupo cielo blu e le sue piccole e lucenti stelle, nascoste tra il colore bianco delle nuvole di notte.
"Grazie Luke," dissi scrutando le luci accese della cucina intuendo la presenza di mia madre in essa "per avermi fatto restare." Annunciai concludendo le mie sentenze, sospirai voltandomi ad osservare il suo viso, non più rilassato come questa mattina."Puoi venire quando vuoi," parlò accarezzando il mio viso, sentii le sue nocche fredde sfiorare la mia pelle e rabbrividì leggermente, sorridendo.
"Starai bene?" Mi chiese inarcando le sue labbra un un lieve sorriso e pensai alla risposta da dargli.
"Si, starò bene." Annuii, spostando una mano sulla mia fronte, stringendola tra le mie dita."Passerà, vedrai." Parlò Luke con un tono sicuro spostandosi più vicino a me, passò una mano tra i miei capelli e posò un delicato e casto bacio sulle mie labbra, riscaldandole. Quando allontanò il suo viso dal mio, sentii una soffiata gelida sfiorarmi il volto e raffreddare il mio viso e le mie labbra che avrebbero voluto restare più tempo su quelle calde e morbide di Luke.
Osservai per qualche altro secondo il suo viso biancastro colorato da un leggero rosa sulle guance e aprii la portiera uscendo completamente dalla macchina scrutando la frigida aria di dicembre.Mi strinsi un po' di più nel mio giubotto e camminai velocemente per tutto il vialetto, arrivando alla porta che aprii. La lasciai socchiusa fino a che non sentii il rumore della macchina di Luke allontanarsi e vidi la sua mano scuotersi verso di me, sorrisi e finalmente entrai in casa gustando con piacere il caldo tepore del piccolo camino.
Sentii i passi di mia madre arrivare e due braccia spaventate, cingermi le spalle."Dove sei stata? Ero così preoccupata." Sussurrò tra i miei capelli, spostò le sue mani sulle mie spalle e mi osservò con un'espressione sollevata.
"Puoi smetterla di fingere adesso," annunciai ad alta voce, afferrando le sue mani che precedentemente avevano stretto le mia figura, spostandole lontane da me "ormai papà è partito."Parlai cominciando a salire le scale pensando di potermi liberare delle sue false ragioni.
Contrariamente, sentii i suoi passi farsi più vicini.
"Sono stata in pensiero per te, Hazel! Dove sei stata?" Parlò con un forte e prepotente tono di voce.
"Non ti importa." Affermai alzando il mio timbro di voce al massimo, chiudendo la porta di camera mia.
Appoggiai le mie spalle su di essa e mi lasciai scivolare fino a toccare il freddo pavimento di marmo.
Distesi il mio collo, poggiando la mia testa sullo scuro legno.
"Mi importa, volevo solo sapere se stai bene." Chiarii con un tono di voce totalmente diverso mia madre.Non risposi, mi alzai scaltramente da terra e cercai il mio diario tra la mia roba. Sorrisi leggermente quando lo trovai, lo strinsi tra le mie mani e dalla mia bocca uscì un dolce sospiro di sollievo.
Dear diary,
non scrivo su queste pagine da così tanto tempo. Sento il costante bisogno di urlare e far uscire tutti quei pesanti pensieri che mi tormentano.
Mi sembra quasi di urlare e che nessuno possa sentirmi.
È come se aprissi la bocca per liberare la mia mente da quelle parole, quelle frasi, quei concetti che mi logorano, tra le macerie del mio cuore e i detriti della mia testa, e non uscisse niente. Come se le mie parole fossero mute e tutti quelli intorno a me, sordi. È come se urlassi e mia madre e mio padre fossero sordi o non potessero sentirmi.
Sento il mio cuore bruciare, incenerirsi pian piano come la legna di un falò estivo e i miei occhi appesantirsi stanchi di vedere solo una vita che va in frantumi.Sentii qualcosa vibrare e capii che si trattasse del mio cellulare, lo afferrai e accesi lo schermo per vedere chi fosse.
Papà 5:13 pm
Come stai? Mi manchi tanto

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you complete mess | l.h
FanfictionAvevo dimenticato di stare male ed era possibile solo grazie al suo sorriso e alle sue braccia agganciate sicure attorno al mio gracile corpo. "Se stessi per cadere avrei qualcuno che sarebbe pronto a prendermi" pensai. E se fossi già s...