Memories

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Dei forti rumori provenivano dalla camera di Michael quando mi svegliai quel pallido giorno di autunno.

Guardai l'orario, erano le 10 del mattino e la musica era già al massimo del volume nella stanza accanto. Come as you are faceva tremare i pavimenti della casa.

Pieno di sonno e con gli occhi stanchi mi alzai di scatto e andai davanti la sua porta. Era chiusa, così cominciai a bussare cercando di provocare un rumore più forte della musica.

"Che c'è?" urla Michael da dietro la porta senza aprire.

"Puoi abbassare? Stavo dormendo." parlo forte per farmi sentire.

Abbassa la musica di poco e mi chiede se va bene. Non soddisfatto continuo a bussare.

Sento i suoi passi pesanti avanzare e il suo viso sciupato appare nel piccolo spazio che lascia tra la porta e il muro.

Occhi lucidi e scavati mi guardano, labbra socchiuse mi sussurrano "Che vuoi?"

"Fammi dormire Mike, è domenica, voglio riposare." dico tra il sonno e la veglia.

Sento rumori di passi nella stanza di Michael e mi sporgo a guardare di chi si tratta. Pensai alla rossa per cui aveva perso la testa ma appena spinsi la mia mano sulla porta per aprirla, un ragazzo riccio e sorridente mi salutò con la mano.

"Ashton, lui è Luke, mio fratello."

Il ragazzo mi guarda spaesato e continua ad agitare la mano a destra e sinistra sorridendo.

Pensai di essere capitato in un posto di matti quando il riccio cominciò a ridere a crepapelle senza un vero e proprio motivo.

Michael si girò a guardare verso il suo amico e rise piano.

"È fatto."

Ritornai in camera senza chiedere altro.

Così avevo conosciuto Ashton, e da quel momento avevo cominciato ad odiarlo. Quasi ogni giorno era in casa nostra.

Quando i nostri genitori non c'erano Ashton entrava in casa e urlava quasi sempre 'Diamo inizio alla festa'. I primi periodi non capivo di che festa parlava. Non capivo che per loro la festa era barcollare per casa e ridere come matti.

Non capivo nemmeno perchè mio fratello Michael lo facesse e non facevo niente per aiutarlo.

Prima che Michael conoscesse Ashton ero sicuro che non facesse uso di droghe.

Mi raccontava tutto ed era sincero e mi fidavo di lui in parola.

Ashton l'aveva rovinato e non potevo perdonarlo. Ashton l'aveva ucciso e non se ne rendeva ancora conto.

La rabbia ribollì nelle mie vene e cominciai a tirare calci ai mobili della mia camera: prima la scrivania, poi l'armadio, il letto.

Mi ritrovai davanti la foto che aveva preso il giorno prima Hazel tra le mani. Mi calmai al pensiero di Hazel nella mia stanza, tra la mia roba inutile.

Mi sedetti di nuovo nella scrivania e afferrai il mio diario.

Dear Michael,

non sopporto l'idea di Ashton ancora qui, in carne ed ossa.

È stata la causa primaria della tua dipendenza ed è ancora qui.

Tu non ci sei e lui è ancora qui.

Ho preso a calci la mia camera perchè ti rivoglio qui anche se a volte mi viene difficile ammetterlo.

Ti ricordi quando ti dissi che solo Calum e tu potevate entrare nella mia stanza? Ricordi quando era il mio rifugio e volevo condividerlo solo con voi?

you complete mess | l.hDove le storie prendono vita. Scoprilo ora