Camminavo inosservata verso la prossima aula tremendamente stanca per la notte precedente passata a pensare a come sarebbe stata la mia vita, adesso, se non mi fossi trasferita a Sidney e non avessi incontrato Luke ed Ashton.
Forse sarei stata sempre la più brava in biologia, letteratura ed arte, forse non avrei mai pianto così tanto, forse non avrei pianto nemmeno un po' e sarei stata una delle ragazze più felici e soddisfatte di se stesse, con una valigia pronta e un'ammissione ad Harvard, come avevo sempre sognato.Invece sono qui, lontana da qualsiasi altro posto della terra e sotterrata da pesanti pesi sulle spalle, le stesse spalle di una ragazzina che aveva tanti sogni su di esse e tante speranze per il futuro.
Non riesco ad inquadrare più nessun futuro per me stessa, non riesco a vedermi molto lontana da qui.
Il destino ha deciso di giocare con me e invece di combatterlo o contrastarlo, sto cercando di assecondarlo per far si che mi colpisca in pieno volto, come mi spetta.Ed è proprio un pezzo del mio destino con cui mi scontro in pieno volto a svegliarmi dalle mie supposizioni, troppo assorta per guardare in avanti, troppo stanca per alzare gli occhi verso la strada da percorrere.
Guardai il suo viso pronta ad insultarlo per la sua imprudenza e mi accorsi di quegli occhi azzurri che avevo bisogno di vedere.
Sorrisi al pensiero che un paio di occhi potessero illuminare i miei giorni dall'oscurità che cercava di sovrastarmi e portarmi via con sè.'È solo un paio di occhi azzurri limpidi e pieni di speranza' dissi dentro di me. 'Che vuoi che sia?' ripetei ancora e ancora finchè la sua voce non mi svegliò.
"Hazel," sorrise il ragazzo tenendo una mano stretta sulla mia spalla "ho bisogno di te, puoi venire un attimo in palestra?" Parlò cominciando a camminare senza aspettare una mia risposta. Si girò per vedere se mi stessi muovendo e corrugò le sopracciglia.
"Devo trascinarti?" Ridacchiò Luke riavvicinandosi a me.
Scrollai la testa e lo guardai sorridere, camminai di qualche passo e poi mi fermai, realizzando che mancassero pochi minuti alla pausa pranzo, quindi procedetti lentamente di fianco a Luke che continuava a inarcare le sue labbra in un fiorente sorriso."Perchè sei così felice?" Chiesi senza pensarci troppo. Dapprima mi sembrò di aver domandato un semplice quesito poi ragionai su quanto peso avrebbe avuto la risposta e quanta gioia avrebbe portato dentro di me.
Sentivo che se lui fosse felice allora anche io potevo esserlo, e che anche per me c'era speranza.
Entrammo dentro la palestra e nessuno dei due si pronunciò.
Il biondo avvolse le sue mani su di me e mi cullò, accarezzando i miei capelli."Vuoi sapere perchè?" Mi chiese rispondendo alla mia domanda con un'altra domanda. Annuii adagiata al suo petto che sembrava sul punto di esplodere, lo accarezzai per attenuare i battiti del suo cuore che sembrava andassero più forte dei miei ma non si alleggerirono.
"Perchè ti batte così forte il cuore?" Conclusi con un'altra domanda, spostando il mio sguardo verso di lui, ammirandolo con piacere.
"È l'effetto che mi fai," affermò, stringendo le sue braccia sulle mie spalle dondolandosi con i piedi "sei tu." Sussurrò, lasciando uscire un sospiro profondo dalle sue labbra.
"Restiamo qui." Ammisi sentendo la campanella avvertirci che l'intervallo era finito ed era tempo di ritornare in classe.
"Stiamo qui tutto il tempo che vuoi." Confessò Luke accarezzando le mie spalle.Un'ora dopo eravamo ancora dentro la palestra e non avevamo affatto voglia di andarcene. Mi ero ritrovata a parlare con lui di tanti di quegli argomenti che sembrerebbe impossibile ricordarne anche uno solo.
Ed avevo riso tanto e di gusto come solo lui riusciva a farmi sorridere, mi ero completamente dimenticata di tutte quelle enormi questioni irrisolte con la mia testa e i miei pensieri chiaccheroni.
Avevo dimenticato di stare male ed era possibile solo grazie al suo sorriso e alle sue braccia agganciate sicure attorno al mio gracile corpo.
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you complete mess | l.h
FanfictionAvevo dimenticato di stare male ed era possibile solo grazie al suo sorriso e alle sue braccia agganciate sicure attorno al mio gracile corpo. "Se stessi per cadere avrei qualcuno che sarebbe pronto a prendermi" pensai. E se fossi già s...