44. Arrivano i problemi (parte 2)

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Ringrazio Ross per il passaggio che mi ha dato e faccio per scendere dal pick-up, ma la sua mano mi tocca delicatamente il braccio riportando la mia attenzione su di lui. «Dimmi.» pronuncio in totale tranquillità. Mi guarda con un sorriso dipinto sulle labbra e per un momento mi fermo a riflettere a quanto sarebbe bello avere sempre al mio fianco una persona che mi sorride così come lui fa con me; una persona sempre felice di vederti, anche se in fondo non ti conosce così bene. «Potrei avere il tuo numero di telefono?» Questa sua domanda tanto semplice e genuina quasi mi spiazza. Per tutto questo tempo ho quasi sempre avuto a che fare con Aiden e con i suoi modi prepotenti e ora, a causa sua, di fronte a una persona che si mostra tanto gentile, mi trovo in difficoltà. Notando la mia espressione accigliata si allarma. «Se non vuoi lo capisco, forse sono stato un po' troppo avventato.» Si gratta la nuca con la mano, arricciando leggermente il naso. Allungo immediatamente le mani avanti, scuotendole leggermente. «No, figurati, ero solo sorpresa, tutto qui. Dammi pure il tuo cellulare.» Me lo porge e io lo afferro, digito il numero nella sua rubrica e poi glielo ridò indietro. Lo vedo digitare qualcosa e, nonostante io cerchi di allungare il collo nella sua direzione per vedere come mi ha salvata, non vuole lasciarmi guardare ciò che ha scritto.

Improvvisamente sento la tasca anteriore dei pantaloni vibrare e, quando estraggo il telefono, mi rendo conto che è un numero sconosciuto; immediatamente il mio sguardo corre al ragazzo seduto al mio fianco. Alza le mani in segno di resa dopo aver staccato la chiamata. «Alcune voci mi hanno detto che sei una tipa tosta, volevo solo assicurarmi che non mi avessi dato un altro numero. » Trovo quasi tenero il suo modo di giustificarsi e mi ritrovo così a sorridere e a scuotere la testa per ciò che ha detto. «Alcune "voci" ti hanno parlato di me?» domando, imitando con le dita le virgolette sulla parola "voci". Si morde leggermente il labbro inferiore annuendo. «Cosa ti avrebbero detto? Immagino cose orribili.» scherzo sentendomi libera di farlo a causa dei suoi atteggiamenti accoglienti nei miei confronti. Penso che questa sia solo la seconda volta che ho una conversazione con lui, ma ha questo strano potere di non farmi sentire a disagio all'interno della conversazione, nonostante l'argomento principale di discussione sia io. «Anche se fossero state orribili, avrei comunque voluto prima constatarlo per conto mio.» Sbianco leggermente. «Quindi ti hanno detto cose brutte su di me?» Nega scuotendo il capo. «Sta tranquilla, solo qualche apprezzamento qua e la sul tuo carattere, sul tuo fisico e qualche commento sul tuo rapporto con gli altri scorpions.» Con la voce sottolinea bene la parola "altri", facendomi così capire quale fosse l'altro soggetto della conversazione di tali persone. Aiden è presente nella mai vita anche quando non lo è fisicamente. Penso con un certo fastidio, ma stando attenta a non darlo a vedere. Sorrido a Ross e poi afferro lo zaino posto vicino ai miei piedi. «Allora ci si vede, grazie mille ancora per il passaggio.» Lo saluto con la mano prima di scendere e avviarmi sul vialetto di casa.

«Aspetta.» La sua voce mi fa fermare dall'andare avanti; giro il busto nella sua direzione per osservarlo. «Che succede?» Avevo solo lo zaino con me, non dovrei aver dimenticato altro. «Non ti ho salutata.» Corrugo la fronte confusa. Ma cosa vuol dire? Si avvicina a me e, con eleganza e delicatezza, deposita un piccolo bacio sulla mia guancia. Mi guarda negli occhi con un sorriso che lo porta a mordersi leggermente la lingua con l'aria da furbetto. «Ecco, ora puoi andare.» Mi tocco la guancia su cui prima ha posato le sue labbra e sorrido scuotendo il capo andando verso casa.

Quando sto per infilare le chiavi nella toppa della porta, mi ricordo che io non dovrei essere fuori casa, ma bensì in camera mia, probabilmente ancora nel mio letto a dormire. Merda! Come diamine ho fatto a dimenticarmene in questo modo? Se Sophia mi vede è la volta buona che trova il modo di mettermi una camicia di forza e rinchiudermi da qualche parte per l'eternità. Mi piego sul pavimento e gattono attorno al perimetro della casa, riuscendo così a non farmi vedere dalle finestre. Spero vivamente che non mi abbia vista mentre ero sul vialetto con Ross. Un piccolo sorriso nasce sul mio viso ripensando a quel momento, ma velocemente mi affretto a scuotere il capo. Perché diavolo sto sorridendo?! A malapena lo conosco!

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