Sento qualcuno scuotermi con forza la spalla e, mugolando per il fastidio, mi volto dall'altra parte. «Kalea...» Il mio nome viene pronunciato da qualcuno, ma non capisco chi sia, so solo di avere troppo sonno. «Non rompere il cazzo.» borbotto afferrando il cuscino e coprendomi così la testa dalla luce e dal rumore. «Ma quanto siamo scontrose di prima mattina.» sbuffo cercando di coprirmi ancor di più le orecchie con il cuscino. Quello che sarebbe dovuto essere il mio para orecchie, mi viene strappato brutalmente di mano. Schiudo gli occhi, fissando per qualche secondo il nulla di fronte a me.
Mi tiro leggermente su con i gomiti e fisso la persona posizionata a pochi passi dal letto con sguardo glaciale e allo stesso tempo ancora assonnato. «Pendejo.» borbotto sotto voce un insulto in spagnolo rivolto ad Aiden che non fa altro che guardarmi in silenzio. «Altro che riccioli d'oro, sei la versione scontrosa della bella addormentata nel bosco.» commenta il ragazzo con espressione divertita. «Sarà che a farmi svegliare non è stato il principe azzurro ma bensì un coglione.» Alla mia risposta lo vedo inarcare leggermente un sopracciglio. Sospiro e mi passo una mano nei ricci disordinati. Dio, chissà che aspetto avrò in questo momento. Probabilmente sulla guancia ho anche il segno del cuscino. Mi massaggio con la mano il punto in cui penso ci sia il suddetto segno.
«Sei in ritardo di mezz'ora.» Lo guardo non capendo. «Innanzitutto, cosa diamine ci fai nella mia stanza?» Aiden mi scruta dalla testa ai piedi. «In realtà questa è camera mia.» Guardandomi intorno mi rendo conto che ha ragione. La mia fronte si corruga per la confusione. «Sei in camera mia poiché ieri sera ti sei addormentata a causa della stanchezza. L'attacco di claustrofobia che hai avuto ti ha portato via molte energie.» Mi mordo leggermente il labbro inferiore, mentre con aria pensierosa ascolto la sua spiegazione. Per fortuna sono certa di non avergli raccontato il motivo di questa mia fobia, non l'ho mai detto a nessuno e di certo, non inizierò a parlarne proprio con lui.
«Tu dove hai dormito?» Gli domando con espressione dubbiosa. E se avesse dormito con me? Nello stesso letto tra l'altro. La cosa sorprendente è che non sarebbe nemmeno la prima volta. «Se fosse stato possibile avrei dormito nel mio letto, ma siccome ti sei posizionata giusto al centro, occupando così tutto il posto, ho deciso di andare a dormire in una delle stanze per gli ospiti.» I miei occhi sono increduli e fissi su di lui. Mi guarda a sua volta, accorgendosi della mia espressione. «Sarò anche stronzo, ma non ti avrei mai cacciata dal mio letto. Stavi male.» Arriccio leggermente il naso sentendo la sua risposta. «L'ultima volta non stavo male, eppure mi hai fatta restare comunque.» Assottiglio lo sguardo portandomi in avanti con il busto. Si lecca le labbra e con passo leggero si avvicina a me. «La scorsa volta eri ubriaca.» sussurra a un palmo dal mio naso. Mi faccio più vicina a lui, portando i nostri nasi a sfiorarsi. «Sarà, eppure ricordo ogni singola cosa.» Inclino leggermente il capo per avvicinarmi al suo orecchio. «Anche ciò che è successo sotto la doccia.»
Una volta che mi sono allontanata da lui, Aiden mi scruta con occhi curiosi e allo stesso tempo divertiti. «Riccioli d'oro, me lo ricordo perfettamente anche io.» Il suo sguardo corre lentamente lungo tutto il mio corpo e, per la prima volta in vita mia, sentirmi spogliata dagli occhi di qualcuno, non mi mette a disagio, bensì fa nascere delle sensazioni nuove e sconosciute all'interno del mio stomaco. Deglutisco a fatica e, allo stesso tempo, faccio un respiro più profondo dei precedenti. Mi sento come se mi mancasse l'aria, ma in senso bello. Una sensazione strana e allo stesso tempo indescrivibile. Perché mi sento così?
Ci fissiamo per qualche secondo negli occhi prima che un piccolo sorriso sorga sul suo viso. «C'è questa cosa che fai, che mi piace di te, ma non capisco perché.» La sua confessione improvvisa mi sorprende all'inverosimile. «Di cosa stai parlando?» Cerco di studiare il suo volto con lo sguardo in cerca di altri indizi. «In qualsiasi occasione, con qualsiasi persona, tu non abbassi mai lo sguardo, mai. Nemmeno quando hai paura.» Un sorriso nasce sulle mie labbra. «Io non ho mai paura.» Il sopracciglio destro di Aiden si solleva leggermente. «Non negare la verità.» Mi lecco le labbra con fare divertito. «Non lo sto facendo, infatti.» Il ragazzo rotea gli occhi al cielo prima di tornare a fissarmi. Iride contro iride. Azzurro contro verde. «Pur di darmi contro...» Inizio a ridacchiare, sapendo già dove vuole andare a parare. «Non smetterò mai di farlo.» Il suo sguardo muta. «Infatti ho già trovato il modo per farti stare zitta.» Decido di stare al suo gioco. «Sempre che tu ci riesca.» Lo sfido avanzando con il capo verso di lui. I suoi occhi scattano nei miei, abboccando perfettamente alla mia provocazione. «Pensi che io non ne sia in grado?» Sento il suo fiato caldo sulle labbra per quanto siamo vicini. «Sono solo curiosa di sapere quale sia il tuo piano per zittirmi, devi essertelo studiato davvero bene, siccome non è, e non sarà un'impresa facile riuscirci.»
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Need to love
RomanceESTRATTO DEL CAPITOLO 12: "Diversi brividi percorrono il mio corpo quando il suo respiro caldo si scontra con la pelle sensibile del mio collo. «Ho ucciso per molto meno di un soprannome.» Il tono è caldo, basso ma minaccioso. Perché tutto questo mi...