LVII

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"Una scommessa! Oh per la miseriaccia!"esclama Annalisa, continuando a camminare su i suoi stessi passi "E a quale fine?"
"Non c'è un fine."rispondo convinta, ma poi mi rendo conto di non esserne così sicura, per questo proseguo: "Oh...beh...almeno credo.".
La stanza pare diventare sempre più piccola e soffocarmi ogni secondo di più.
"Devi dirlo a Tom. Lui ti ama. Tu lo ami. Sara, io credo all'amore guardando voi. Ogni santo giorno."sbuffa lei, esausta, mettendo una mano sulla mia "Tu cosa desideri di più? Perderlo?".
A quella parola il mio sangue si gela nelle vene. Non oso immaginare la mia vita se tutto questo finisse. La parola "perderlo" stona così tanto nella mia mente.
"Hai... Hai ragione. Credo di non aver mai amato così tanto qualcuno."concludo, abbracciandola. So per certo che senza le parole confortanti di Annalisa, adesso sarei stesa sul letto a chiedere al soffitto cosa dovrei fare con la mia vita.
Ma un colpo di tosse mi fa alzare gli occhi: Thomas è in piedi, attaccato alla porta, con un sorriso sul volto. Un raggio del sole, che attraversa la persiana, illumina i suoi occhi agghiaccianti.
"Vi lascio soli."si alza Annalisa ed esce dalla stanza.
Lui si avvicina con lentezza e si siede accanto a me. Rimane in silenzio, guarda a terra, poi alza lo sguardo e lo posa sul mio corpo.
"Tom..."deglutisco. Ma il suo indice si posa sulle mie labbra, mi spinge indietro e accarezza la mia pelle con delicatezza.
"Vaffanculo tutti. Tu sei mia."mi sussurra all'orecchio prima di sfilarmi la maglietta e sprofondare nella passione.

"Sara e Tom stanno parlando."sento avvertire da Annalisa, appena esco dalla camera seguita da lui.
"Stavamo proprio discutendo."borbotta a bassa voce, con sarcasmo, Thomas, passando una mano dietro il mio orecchio e scivola in basso fino alle spalle.
"Chiuditi la zip!"lo riprendo all'istante. Lui accenna un sorriso e mi lascia un bacio sul collo.
Dopo tutto, però, ancora non sono riuscita a raccontargli di quella maledetta scommessa.
Ma cosa avrei dovuto fare? Rovinare tutto?
Appena scendiamo dalle scale, noto il trio in disparte: Philippe, Robert e Noah.
Sembra parlino di cose serie, viste le loro espressioni. Philippe tiene lo sguardo attento su Robert, che rimane a fissare un punto lontano della stanza, e Noah, che si accarezza il mento come se stesse ragionando.
Non li avevo mai visti insieme. E cosa hanno in comune precisamente i tre? Di cosa potrebbero discutere e ragionare se si conoscono a malapena?
"Tom, vai a sistemare la tavola. Devo prendere una cosa."riferisco, lasciandoli un bacio sulla guancia.
Proseguo dalla parte opposta alla loro, in silenzio, senza fare rumore.
"Come fai a non pensare a tutto questo?"stringe i denti Robert, ma allo sguardo agghiacciante di Philippe, si ricompone all'istante.
"Dovevi dire di no."risponde.
"Su, non dire baggianate."batte i piedi a terra Noah, guardando Philippe negli occhi. Lui pare saperlo affrontare a differenza dell'altro.
Ma a cosa doveva dire di no?
"A tavola!"urla Annalisa, saltellando verso di loro.
I tre si avviano verso la tavola, così non mi tocca che essere mangiata dalla curiosità e raggiungerli come se niente fosse.
"Thomas, dopo devo parlarti."sussurro a bassa voce e lui incurva le sopracciglia, ma alla fine annuisce.
Annalisa, sperando che io ammettessi tutto a Tom, nel frattempo, si è presa cura della cena.
"Grazie."legge dal mio labiale e lei manda uno sguardo a Tom e poi guarda di nuovo me, che pare significare: "Gliel'hai detto?".
Con terrore della sua reazione, scuoto la testa e lei, fortunatamente, si limita ad alzare gli occhi al cielo.
Il trio, diviso l'uno dall'altro, sembra che cerchino tutti i modi per ignorarsi.
'No Sara, adesso ti ci stai focalizzando troppo.' mi riprende il mio subconscio.
Christopher, invece, commenta e fa complimenti ad Annalisa per le sue doti da cuoca ammettendo che non aveva mai sentito una cena così squisita.
"Quindi... Tho...Thomas, come sta andando la carriera?"domanda Robert, con voce tremolante come se qualcuno l'avesse appena obbligato.
"Oh, bene."stringe la mia gamba sotto al tavolo con sorriso confortante"A te? Ho letto bellissime cose sulle riviste. Mi piace il vostro modo di non fare gossip.".
Robert sposta lo sguardo sul tavolo, poi risponde: "Oh, certo. È la nostra specialità!".
"A te Tom, piace fare gossip vero? Quante interviste stanno parlando di te e di Sara."sghignazza Noah, guardando prima me e poi il diretto interessato.
"Che parlino pure."risponde Thomas, trattenendo la calma.
"Parlano, parlano. Non fanno altro. Eppure ancora ti associano a Draco Malfoy."prosegue ad infastidirlo.
Percepisco la rabbia che percorre le vene di Thomas appena abbasso lo sguardo e noto che fuoriescono dal suo braccio. Sta stringendo la mia gamba, ma non mi fa male. Lo fa con delicatezza e convinzione. E mi piace.
Il clima adesso sembra diventare gelido tra noi ad ogni secondo che passa in silenzio.
"Mi sembra così stupido questo ragionamento."interviene, a nostra sorpresa , con la sua indifferenza, Christopher.
Parte il mio applauso, seguito da quello di Annalisa e lui si mette a ridere facendo dei finti inchini.
"Lascialo perdere."lo tranquillizza Thomas, poi si volta verso Noah stringendo i denti e proseguendo: "Non sa fare altro che invidiare la mia relazione con la ragazza di cui è innamorato.".
Il silenzio ricala tra noi. Thomas è arrivato al limite della sopportazione e con una sola frase è riuscito a zittirlo.
"Okay, va bene. Sono innamorato di Sara. Ma cosa cambia? Tu sei solo un attore.". Adesso gli occhi di Noah si riempiono di lacrime. Si alza in piedi, guarda ogni persona seduta al tavolo e infine si blocca su di me.
Non mi sono resa conto che sono rimasta a bocca socchiusa, a balbettare parole senza senso.
Immaginavo che qualcosa provasse, ma non che lo ammettesse davanti a tutti e al mio ragazzo, in preda alla collera.
"Solo un attore?"domanda Thomas alzandosi in piedi.
"Sì, sai che pure lei se ne andrà come se n'è andata l'altra? Perché non ce la farà. Sara non ce la farà e abbiamo la certezza dalla scommessa che ha fatto con Philippe.".
Sento il mio corpo diventare come una statua. Ma Thomas non si volta: si scaglia contro Noah e lo butta all'indietro.
"Lascia stare il mio passato."lo spinge ancora. E Noah, con sorriso accattivante, lo incita a continuare.
"Ross si chiamava? La ragazza che ti ha lasciato lì, come farà Sara quando verrà a piangere tra le mie braccia.".
"È la mia ragazza, bastardo."continua, mentre le sue guance vengono rigate da lacrime e i suoi denti si stringono con forza.
Philippe cerca di fermarlo, dall'altra parte invece Robert tiene per un braccio il cugino.
"Vattene da casa mia."urlo a Noah "Vattene da casa mia, ora. Come tutti voi.".
A testa bassa, escono dalla casa, tra cui Annalisa che mi assicura di andare da Robert così da lasciare spazio a noi di parlare.
"Figliolo, tu sei più di quello che dicono."sussurra a bassa voce Christopher, prima di salutarmi con un sorriso ed uscire dalla porta.
Rimaniamo solo io e lui. Lui ed io. Sara e Thomas. Uno di fronte all'altro a cercare spiegazioni. Nessuno dei due inizia, ci parliamo con lo sguardo.
Poi si schiarisce la voce, con la testa tra le mani e borbotta: "Cosa significa questa scommessa?".

Ciao a tutti! Innanzitutto grazie mille dei commenti positivi alla storia! Oggi ho sentito più che mai il bisogno di avvicinarmi a Tom ed ecco a voi.
Mi scuso ancora per la mia assenza♥️

Non so se sei solo un sogno || Tom FeltonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora