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Il sole ha deciso di calare prima del previsto e, immersa dai miei mille fogli sulla scrivania, sto cercando un po' di tranquillità con qualche video del mio attore preferito, se non anche cantante, Tom Felton. Sono cresciuta con lui, fin da quando uscì "Harry Potter e la pietra filosofale". Ricordo quando mia madre subiva ogni mio incantesimo con la bacchetta, o quando papà mi offese dicendo che ero solamente una Babbana, per scherzare, ed io mi misi a piangere così forte da svegliare mio nonno al piano di sopra. Fu proprio nonno a farmi scoprire i libri e i film della bravissima J.K Rowling. Ricordo ancora la sua grande biblioteca, ricordo ogni suo volume e, in uno spazio a parte, i quattro libri della scrittrice-visto che gli altri non erano ancora stati pubblicati. Puntai lo sguardo sulla copertina, poi mi focalizzai sull'immagine di Edvige, quel momento a me sconosciuta, e dichiarai a nonno che anch'io avrei voluto una civetta per portarmi le lettere.
Lui si mise a ridere. Amava leggere e mi raccontò che scoprì della bellezza di questi volumi quando si era abbattuto in un dibattito in un bar, su quale fosse la casa migliore.
"Serpeverde, senza dubbio." sorrise, appena gli chiesi in quale lui potesse collocarsi. In quel momento, vedendo gli occhi di nonno brillare dalla felicità, decisi di stringere il libro tra le mie mani e sedermi sulla comoda poltrona rossa accanto al camino.
Facevo solamente la quinta elementare, non mi era mai piaciuto leggere. O meglio, preferivo ascoltare quando nonno si metteva i suoi occhiali tondi, accavallava le gambe, faceva un grosso respiro e cominciava la lettura. Ed io, seduta davanti a lui, mi perdevo in quelle mille parole e in quel suo tono di voce che ti coinvolgeva nella vicenda.
Ricordo che le maestre dicevano a mamma che io dovevo leggere,leggere e ancora leggere, e che quando me lo ordinavano rispondevo sempre: "Tanto c'è nonno che legge per me, è così bravo.".
Amavo il momento prima di dormire, quando lo vedevo avviarsi verso la grande biblioteca e tornare con un libro in mano. Ma, quel giorno,quel santissimo giorno dove entrai ad Hogwarts per la prima volta, lo feci da sola. Nonno mi disse che un libro del genere dovevo entrarci dentro con la mia stessa voce. Fu solo una scusa, purtroppo la sua vista era calata ancora e non riusciva più a distinguere bene le parole.
"Io ti ascolto." mi disse sorridendo e chiuse gli occhi per ascoltarmi. Ricordo che inciampavo sulle mie stesse parole,ripetevo la frase perché non la comprendevo e così ogni giorno seguendo. Finimmo il primo libro in meno di una settimana,naturalmente per colpa della mia lentezza nel leggere.
Io e nonno facevamo parte della stessa casa e decidemmo di costruirci da soli delle bacchette.
"Sara Malfoy."mi chiamava sempre, ed io ridevo rispondendo che lui poteva essere Piton. Non che gli assomigliasse, per carità, nemmeno di carattere, ma era l'unico personaggio che mi veniva sempre in mente. I bambini della mia età non capivano questo amore eterno verso quella storia e quelli che ne avevano sentito parlare, solo dopo la visione del film, si schierarono dalla parte di Harry. Non avevano tutti i torti, alla fine pure io vedevo in Draco il bulletto della situazione nei primi libri, ma nonno era dalla sua parte e allora dovevo esserci pure io. Aveva già notato in quel ragazzo qualcosa di diverso, come in Piton d'altronde.
"Voldemort." sussurrò una volta papà, seduti al tavolo, mentre stavamo mangiando. Non ricordo bene come mai pronunciò quella parola, ma impressa ho ancora l'immagine di nonno che si girò verso di me sgranando gli occhi ed io feci lo stesso: si era permesso di pronunciare il nome di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato!
Ricordo ancora il giorno in cui annunciarono la data d'uscita del film in tutti i cinema, ed io e nonno annullammo ogni appuntamento preso quel giorno. Il 6 Dicembre 2001 eravamo seduti nella prima fila del nostro cinema preferito, con la bacchetta di fianco e i popcorn in mano. La sala si affollò e mi domandai, guardandomi intorno, a quale casa potessero far parte tutte quelle persone.
Ma appena entrò in scena la nostra casa preferita e il piccolo Malfoy, ebbi solo il coraggio di convincermi che avevamo scelto quella migliore. Avevo solamente dodici anni, ma potevo dire che il modo di recitare quella parte dal piccolo Tom mi colpì all'istante. In più, devo ammettere, che pure sulla bellezza non mi sbagliavo affatto.
Nonno ebbe il coraggio di commentare il film, solo appena si concluse. Fin lì non fiatò. Lo ammiravo mentre teneva gli occhi fissi sul grande schermo e notavo sul suo volto quel sorriso vero e sereno. Lui, come me, era entrato a far parte di Hogwarts. Noi eravamo allievi di quella scuola di magia e stregoneria, nessun Babbano ci avrebbe capiti.
"Bello, emozionante e..."disse, eccitato, battendo le mani, appena mi posò la giacca sulle spalle.
"È strepitoso, nonno!" lo abbracciai. Stringevamo tra le mani le nostre bacchette che sembravano identiche a quelle del film. Nonno si era impegnato così tanto a fabbricarle e se l'era immaginate davvero bene.
Chiuse gli occhi per sempre il 6 Dicembre 2005. Strano, vero? Precisamente quattro anni dopo l'uscita del primo film. Ricordo ancora quel giorno, lui mi chiese se gentilmente potevo leggerli l'ultimo capitolo dell'ultimo libro uscito in quell'anno. L'avevamo riletto così tante volte e avevamo visto così tante volte i primi sei film,che sapevamo le battute a memoria. Avevo sedici anni, l'età dove cominci a renderti conto dell'importanza della vita. Nonno si lasciò andare nel momento esatto in cui pronunciai le ultime parole di quell'ultima frase dell'ultimo libro, con una voce strozzata, immersa quasi dalle mille lacrime. Sapevo che sarebbero state le ultime parole che nonno avrebbe udito. Sentii il suo respiro spegnersi e mi chiesi subito se mai avesse incontrato Albus Silente.

Non so se sei solo un sogno || Tom FeltonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora