"Sono troppo agitata."ammetto a Tom, che sorride davanti alla sua colazione inglese.
"Sei fantastica."si mette a ridere. So che si diverte a vedermi in questo stato.
"Tu sei abituato! Io no!"esclamo "Tutte quelle luci, io dovrò sistemarmi. Oh mamma non ci si può fare.".
Thomas subisce tutti i miei scleri, fino a che non li divide con Philippe appena saliamo in macchina.
"Verrà anche Annalisa?"chiede Tom, cercando di distrarmi.
"Devi tacerla."sbuffa irrequieto Philippe, guardandomi dallo specchietto.
"Sì, dovrebbe venire."rispondo ancora e poi ricomincio a descrivere tutte le mie emozioni.
"Mi sto già pentendo di essere venuto a prendervi."sussurra Philippe, a denti stretti.
Arriviamo di fronte ad un grosso edificio e il cuore comincia a battermi sempre più forte. Tom mi affianca e mi stringe la mano, mentre io mi perdo negli attrezzi che vengono trasportati da destra a sinistra, da sinistra a destra.
"Philippe! Che piacere!"esclama una donna, venendoci incontro, fuori dell'edificio, a braccia aperte.
Poi passa ad abbracciare Tom e quando arriva a me, mi stringe la mano con un grosso sorriso sul volto.
"È un piacere conoscerti!"esclama "James vi sta aspettando dentro.".Appena varco la soglia di quell'edificio, davanti a me si apre un luogo totalmente diverso da quello che immaginavo.
Tom mi sorride, poi un ragazzo moro ci viene incontro: James Arthur.
"Vecchio amico!"esclama. Il mio cuore comincia a battere dall'agitazione: non posso credere che James Arthur sia di fronte a me e che io stia per girare un video per lui.
Ma questo incontro non è paragonabile a quando Tom rivelò la sua identità in quella afternoon tea.
Eppure ormai sono due mesi da quel giorno, ma ancora sento il cuore in gola al suo ricordo.
"È un piacere conoscerti Sara."sorride James, stringendomi la mano.
"Anche per me. Ti stimo molto."rispondo. Tom mi guarda con la coda dell'occhio, arricciando il naso.
"Sono veramente contento, grazie. Ed io sono felice di poterti avere nel mio videoclip.".
Appena James si allontana, Tom si volta verso di me e borbotta: "Sei completamente rossa.".
"Qua c'è caldo."mento, sventolandomi la mano davanti al volto.
"'Ti stimo molto'" mi fa il verso, infastidito.
"Oh, ma fai il geloso. Piccino."lo riprendo ironicamente, afferrandoli le guance. Lui cerca di scansarmi e alza gli occhi al cielo, sbuffando.
Tantissime persone attraversano l'edificio con attrezzi, luci particolari e diversi arredamenti che non riesco a capire quale potrà essere il loro scopo.
"Oh mamma, ho fatto una corsa."ansima qualcuno dietro di me, per la fatica. Appena mi volto noto che si tratta di Annalisa che stringe in una mano la borsa e la sbatte qua e là.
"Finalmente ci sei!"esclamo, abbracciandola.
"Mi ha fatta entrare Philippe, ha detto che lo avete lasciato fuori apposta."mi riferisce, divertita.
Poi sgrana gli occhi al guardarsi intorno.
"Non posso crederci."deglutisce"Grazie di avermi fatto venire con te. Ma Tom?".
Appena mi volto dalla parte dove era poco prima, noto che è scomparso.
"Fa il geloso, perché James Arthur..."inizio a raccontare ma lei esclama, interrompendomi: "Hai incontrato James? Oh mamma, non che per me sia come Niall Horan, ma è James Arthur!". Dice tutto d'un fiato, che quasi ho paura che soffochi improvvisamente.
"Sara,ti stanno aspettando."mi riferisce Philippe, con tono indifferente. Stringo il polso della mia migliore amica e proseguo verso i camerini.
Una signora con i capelli arancioni che arrivano fino alle spalle, simile a Ginny, e gli occhi azzurri, mi aspetta fuori da una porta con un grande sorriso sul volto.
"Che piacere vederti, Sara."sorride lei, stringendomi la mano "Potrò darti del tu vero? Solo se ti rivolgerai a me nella stessa maniera.".
"Ma che domande! Certo. Sono giovane ancora."ironizzo e le sue guance prendono il colore rosso, uguale a quello della sua maglietta.
Appena mi siedo sulla sedia di fronte allo specchio, lei avvicina il carrello con tutti i trucchi. Credo di non averne visti così tanti, fino ad oggi.
Annalisa li studia tutti e poi sussurra: "Qui ce ne sono abbastanza per non litigare.".
Trattengo una risata, poi la ragazza dai capelli arancioni comincia la sua opera.
"Come ti chiami? Mi scuso di non avertelo chiesto prima."domando.
"Ginny."borbotta. Sgrano gli occhi, poi guardo Annalisa che rimane stupita quanto me.
"So cosa stai pensando. I miei genitori sono patiti di Harry Potter e leggendo il secondo libro, incinta di me, decisero di darmi il nome di Ginny. Non fu poi il caso a farmi venire con questi capelli."mi racconta "Per questo sono elettrizzata di sapere che James abbia scelto Tom Felton e la sua ragazza in questo videoclip.".
"Ma è fantastico!"esclama Annalisa "Mio figlio lo vorrei chiamare Ron.".
Chiudo gli occhi per un secondo, per trattenere una risata, e lei continua a stupirsi della storia appena raccontata.
"Da quanto state insieme?"mi chiede Ginny, appena finisce. Rimango sbalordita da quanto sia brava questa ragazza, nonostante mi avesse detto di aver iniziato da poco questo percorso. Ma coloro che l'hanno assunta hanno veramente colto il suo dono.
"Due mesi."rispondo, sorridendo. E al solo pensiero, mi vengono gli occhi lucidi.
"E siete stati scoperti poco fa. Direi che non sarà molto semplice. Soprattutto dopo questo videoclip."mi fa notare.
"Già..."borbotto a bassa voce. Poi lei si avvicina con uno stand apprendiabiti, dove sono attaccati almeno dieci vestiti differenti.
"Sei anche una stilista?"domando, stupita.
Lei annuisce imbarazzata, poi ne sfila uno.
"Dovresti metterti questo vestitino, visto che dovrete girare una scena che James mi ha riferito 'non troppo elegante, ma nemmeno sportiva'."ci mettiamo tutte e tre a ridere e lei prosegue: "Sono sicura che starai benissimo.".
Appena indosso l'abito, noto che mi entra a pennello.
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Non so se sei solo un sogno || Tom Felton
FanfictionPer amarsi bisogna rischiare. Per amare bisogna saper affrontare. Sara, fin da quando è bambina, cresce con Harry Potter grazie al nonno. Adesso si trova a Notting Hill, con la sua migliore amica, tra i mille fogli di nuove storie, ma sarà proprio...