XIX

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"Non possono fare queste domande. Lo capisci?! Cosa vogliono che risponda?"urla Tom, ma poi riabbassa la voce e non comprendo più niente.
Vedo la maniglia della porta aprirsi con violenza e Tom, con la giacca stretta in una mano, mi appare davanti al volto.
"Cosa è successo?"domando. Lui si stringe il labbro e cerca di sorridere, quasi per nascondere ogni emozione.
"Hai voglia di camminare un po' insieme?"mi domanda, ed io non esito a rifiutare una richiesta del genere. Lui ha bisogno di me, adesso, ed io gli starò accanto.
Il cielo si è fatto scuro, le nuvole nere sembra che rappresentino lo stato d'animo di Thomas. Stringe nella sua mano la giacca e passeggia in silenzio, mentre si guarda intorno come se non l'avesse mai fatto. Non dice una parola, attacca le chiamate di Philippe che insistentemente desidera sapere dove ci troviamo.
Non c'è imbarazzato, anche in silenzio. Sto cominciando a comprendere questo ragazzo e so che starà riflettendo.
"Okay, so dove portarti!"esclama, prendendomi di sorpresa. Immaginavo.
"Mi sto preoccupando."ammetto. Lui si mette a ridere e scuote la testa: "siamo vicinissimi. È un posto bellissimo. Dovrebbe esserci un mio amico qua ...".
Si guarda intorno, sicuramente non ricorda bene la via. Ma poi indica una casa poco distante da noi. È carina, accogliente e ha un giardino perfettamente ordinato.
"Tom, sei sicuro che ci sia?"domando, dopo la terza volta che suona il campanello.
"Arrivo! Arrivo!"urla una voce da dentro l'abitazione, con tono svogliato e affannato.
Appena apre la porta, un ragazzo biondo platino appare davanti a noi. Sembra la copia esatta di Draco.
"Thomas..."balbetta il ragazzo, incredulo, sgranando gli occhi "Thomas!" Esclama ancora appena lo stringe in un abbraccio.
"Da quant'è! Sei scomparso ormai, nemmeno i gossip parlano di te."ironizza ancora lo sconosciuto.
"Preferisco che si parli solo di cose belle."risponde Tom e poi mi guarda con la coda dell'occhio.
"Sono Justin."sorride il ragazzo, guardandomi e ponendomi la mano "Tanto Tom non mi dirà mai se sei la sua ragazza o meno. Non lo vediamo con qualcuna da...".
Ma Thomas storge la bocca e si fa spazio per entrare casa.
"Sara."rispondo e mi fa accomodare dentro.
È molto confusionaria a differenza del suo esterno. La grande quantità di statuette di Harry Potter sulle mensole mi fanno immaginare che sia un ragazzo sfegatato quanti che quanto me e questo me lo fa divenire molto simpatico.
"Cosa ti porta qua?"chiede ancora, aprendo la credenza per prendere i bicchieri "Strano che tu venga a trovarmi senza preavviso e immagino tu non sia nemmeno venuto per farmi conoscere la tua fidanzatina.".
"Chiudi il becco."lo riprende scherzosamente Tom, poi beve un sorso di succo all'arancia.
"Ti giuro, sono sorpreso che tu abbia finalmente iniziato ad uscire nuovamente con una ragazza dopo quella del lic..."insiste sorridendo Justin.
"Smettila."lo riprende Tom. Questa volta nella sua voce c'è rabbia e tensione. Chi è la ragazza di cui Tom è così tanto scosso? Sarà collegato a quello che è successo poco prima all' intervista?
"Sapevo che non sarei dovuto venire. Ma ho bisogno dello skateboard, del mio skateboard."scandisce e Justin, borbottando tra sè e sè, entra in una stanza secondaria.
"Eccolo."si presenta davanti a noi, con le skateboard di Tom che presenta quattro ruotine arancioni.
"Grazie."sussurra, strappandoglielo dalle mani e uscendo dall'abitazione in fretta e furia.
"È davvero strano che Tom sia tornato in pista." mi dichiara a bassa voce Justin, prima di chiudere la porta.
Decido di non mettere il dito nella piaga, anche se la curiosità di sapere di chi parlavano i due ragazzi mi sta letteralmente torturando.
Ma cerco di concentrarmi sul sorriso e il cambiamento di umore di Tom non appena sale su quel mezzo.
"Preparati che ti insegnerò."sorride, affiancandomi.
"Se poi dovrò passare la notte all'ospedale, tu dovrai accompagnarmi."lo riprendo. Sono negata anche con la bicicletta e con i pattini, figuratevi se si parla dello skate.
Ricordo che un giorno, quando vivevo ancora in Italia, mentre proseguivo con la mia bicicletta verso la città, mi rimase un laccio della scarpa incastrato nel pedale. Caddi in mezzo alla strada, con la fortuna che nessun veicolo passò in quel momento. Credo nei miracoli e quel giorno ne ebbi la conferma.
Dopo aver raccontato questa bellissima esperienza pure a Tom, lui non smette di ridere.
"Starò attento, ti giuro darling."mi manda un bacio, in senso del tutto ironico.
Presa dal mio racconto e dai miei ricordi, non mi sono accorta di essere arrivata in una pista da skateboard, con un grosso halfpipe.
"Ci venivo con Justin, ogni giorno. Devo ammettere che non è cambiato proprio niente."sorride, guardandosi intorno, con tono di voce malinconico. Ma si riprende immediatamente, guardandomi ed esclamando: "iniziamo la lezione, darling.".
"Ma non dovrebbero servirmi un casco e delle ginocchiere?"chiedo preoccupata.
"Non le ho."risponde esasperato e poi mi lascia lo skate tra le mani.
"Primo passo: posizionalo."ordina ed io lo poggio a terra.
"No, no!"esclama, iniziando a ridere. Non sopporto quando fa il maestrino, ma è lo stesso così attraente.
"Dimmi come devo fare allora!"lo riprendo.
"Ci vuole disciplina anche nel movimento per metterlo a terra."mi rimprovera ed io sbuffo. Non è possibile.
Dopo diversi tentativi riesco finalmente a soddisfare i suoi ordini.
"Ora lo step più semplice: salirci."sorride.
"Ah, tu lo reputi semplice?!"esclamo. In silenzio mi fa aggrappare alla sua mano e con le gambe che tremano salgo sopra il mezzo.
"Tom ho paura."ammetto e lui mette un braccio attorno al mio bacino mentre mi aggrappo al suo collo. La scena risulta assai comica, ma il mio cuore batte sempre più forte ad ogni suo tocco.
"Non lasciarmi."lo scongiuro piagnucolando. So che se lo facesse, cadrei a terra in un batter d'occhio.
"Ehi, mai."sorride lasciandomi un bacio "Tu fidati di me e non ti farai mai male.".

Mi scuso per non aver più pubblicato nessun capitolo, ma sono stata molto impegnata con la scuola. Comunque spero vi piaccia!❤️

Non so se sei solo un sogno || Tom FeltonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora