XXXVI

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"Alex!"esclamo e lui si arrampica al mio corpo, fino a stringersi al mio collo.
Tom appare dalla cucina infarinato e si avvicina per lasciarmi un bacio.
"Cosa ci fai qua?"chiedo, sorpresa, al piccolo.
"Tom mi ha invitato a cena da voi e a dormire ."mi riferisce, con la sua voce innocua. L'interpellato si stringe nelle spalle e mostra un sorriso.
Poi il piccolo Alex scende dalla mie braccia e corre a farmi vedere il suo robot.
"Ho portato anche dei fogli per disegnare e queste lego. Dopo ci giochiamo?"chiede il bambino, supplicandomi con gli occhi.
"Certo."rispondo, ancora incredula di quello che ha organizzato Tom.
Appena lo raggiungo in cucina, noto il suo piano da lavoro incasinato.
"Tom? Cosa stai combinando?"chiedo, sbirciando nel quadernino aperto accanto a lui.
"È la ricetta per la pizza italiana."cerca di pronunciarlo nei migliori dei modi.
"Non ci credo!"esclamo e lui mostra la sua espressione fiera "Ma perché hai invitato Alex?".
"Credo che tu avessi bisogno di rivederlo e di rimetterti nei panni di una madre, ancora un altro giorno. Ed io di un padre, se me lo permetti."specifica, lasciandomi un bacio.
Ma in quel momento, il dolce musino di Alex ci guarda dal basso e ci abbraccia le gambe.
"Vieni a giocare con me?"chiede. Tom mi fa cenno di andare tranquilla visto che lui se la può cavare da solo, ed io mi dirigo verso la sala.
Willow ci guarda dall'angolo della stanza mentre ammira il fanciullo, intento a disegnare qualcosa.
"Questa sei te."indica, a fine del disegno, una ragazza con i capelli marroni e due occhi grandi e verdi.
"Ma è fantastica!"esclamo. Mi si rallegra il cuore a vedere Alex così felice in mia compagnia, ed io così felice in sua compagnia.
"Questo è Tom."mi riferisce ancora, dopo aver continuato la sua opera d'arte "E questo sono io.".
Ammiro ancora quel foglio dove siamo rappresentati. Eppure siamo così belli e così veri che potremmo diventare una vera famiglia.
"Alex, vieni ad aiutarmi a fare la pizza?"chiede Tom, sbucando dalla cucina. Il bambino si alza e con tutta la sua allegria lo raggiunge.
Ammiro altri suoi disegni, sicuramente fatti mentre mi aspettava. In uno è raffigurata Willow, seduta, come se dovesse fare di guardia al bambino.
Su un altro invece è disegnata una casa e un uomo con una folta barba grigia e due occhi chiari con su scritto "nonno".
"Sara!"mi chiama dalla cucina e così mi asciugo immediatamente la lacrima che lentamente stava per scendere.
Appena li raggiungo, trovo Alex su uno sgabello e Tom che lo tiene mentre insieme si dedicano a farcire la pizza con i würstel.
Il biondo lo guarda sorridere e nello stesso momento, quasi come se i due fossero collegati, pure sul suo volto nasce un sorriso dolce.
A tavola, Alex mangia con lentezza la sua pizza mentre io e Tom lo ammiriamo e lo studiamo.
Non sono abituata a questo e nemmeno Thomas lo è.
Vedo il suo sguardo barcollare tra me e il fanciullo, per poi finire a fissare il suo piatto senza abbandonare il suo sorriso.
"Thomas, tu non sei come Draco Malfoy."dichiara, appena finisce e si massaggia la pancia.
"Ti fa male la pancia?"chiedo immediatamente, ma poi mi rendo conto di essere stata troppo impulsiva. Ma la gentilezza del bambino pare non essere turbata da quella mia domanda: "No Sara, era molto buona.".
"È fatta da te, ovvio che è buona!"lo riprende Tom e insieme si mettono a ridere.
"Comunque, hai ragione, Draco Malfoy non è affatto come me. Io lo interpreto e basta."prosegue.
"Stasera guardiamo Harry Potter?"chiede Alex, spostando lo sguardo tra noi due.
Mando un'occhiata a Tom, ma lui mi guarda con occhi dolci e poi annuisce: "Certo, volentieri.".
Thomas non ha mai visto Harry Potter e alla nostra prima cena riferì a Robert che l'avrebbe guardato insieme ai suoi figli. Mai l'avrebbe fatto prima. Eravamo così innocui di quello che sarebbe successo in seguito.
Mentre sistemiamo la cucina ed Alex gioca un po' in compagnia di Willow, mi avvicino al ragazzo.
Lui mi prende i fianchi e mi bacia dolcemente.
"Sei sicuro di volerlo vedere?"chiedo "Avevi prom...".
Ma lui posa le sue dita sulle mie labbra e mi accarezza il volto con dolcezza: "Ho detto che stasera avremmo fatto i genitori e quindi è come se fosse nostro figlio.".
Mi stringo al suo collo e lo bacio ancora. È così bello poter provare questa emozione.
Dopo aver assistito alle opere d'arte di Tom e averlo preso in giro, ci sediamo sul divano.
"Vuoi qualcosa da mangiare Alex?"chiedo.
"Qualche biscotto."risponde, mentre Tom inserisce il disco nel lettore dvd.
Ci posizioniamo sul divano: Tom si appoggia allo schienale, io poso la mia testa sul suo petto e Alex si posiziona sulle mie gambe per poi stendersi tra noi. Le sue manine si posano vicino a quelle grandi di Tom e tra le due si nota una differenza affascinante.
Appena parte il film, sento il corpo di Tom teso e il suo cuore accelerare. Non posso immaginare la sua sensazione nel vederlo e nel vedersi. 
"Eccoti!"esclama Alex, battendo le sue manine.
Appena alzo lo sguardo, Thomas ha gli occhi lucidi e sorride.
Non l'avevo mai visto così emozionato e teso, non avevo mai visto un attore emozionarsi per un film fatto ormai anni fa. Eppure lui è così legato al suo personaggio, eppure lui non è solo un attore.
Non smette di emozionarsi per il resto delle scene, sorridere e ridere appena si ricorda di piccoli aneddoti, e i suoi occhi dolci non smettono di confondersi con quelli del piccolo Alex.
Lo sento stringermi la mano, come per avere un punto fisso tra i suoi ricordi per poi lasciarmi dei baci sulla guancia.  Ripete le battute che ancora sa a memoria ed Alex ride al suo modo artistico di continuare ad interpretarlo nonostante di tempo ne sia passato.
Fa uno strano effetto pure a me vedere Draco Malfoy sullo schermo e avere Tom Felton accanto, mentre mi stringe tra le sue braccia.
Alex ricorda me, quando lo vedevo con nonno sul divano. Sognavo un giorno di poter entrare ad Hogwarts e sapere che grazie a Tom questo si è realizzato, mi fa capire che i sogni si avverano. Sempre. Chissà nonno cosa starà dicendo di tutto questo.
Appena il film si conclude, Alex saltella sul divano ancora eccitato.
"Secondo te si calmerà?"mi chiede Tom, affiancandomi.
"Lo spero."rispondo preoccupata.
Ma appena Alex si ricorda del punto debole di Tom, non si ostina a cominciare con il solletico.
"Non mi prendi!"esclama.
Il ragazzo scappa per tutta la casa, sale le scale e si nasconde sotto al letto mentre io e il piccolo lo inseguiamo. Le nostre risate si confondono tra loro, facendo eco in tutta la casa.
"Okay, basta basta."sghignazza ancora il biondo "Il gioco è bello quando dura poco.".
Così Alex si cambia i vestiti e mette il suo pigiamino con sopra raffigurata la fattoria, mentre Tom lo aiuta. Non faccio in tempo a voltarmi che il piccolo si è già steso sotto le coperte e ci guarda con occhi dolci, mentre stringe tra le mani un libro.
Così ci stendiamo di fianco, ma Alex si abbassa per vedere sotto al letto.
"Qualcosa non va?"domando.
"Ho paura del mostro sotto al letto."risponde con voce tremolante.
"Ci siamo noi qua."gli ricorda Tom, aprendo le prime pagine. Così sul volto di Alex noto già una piccola sollevazione.
Thomas inizia la lettura, entrando nel personaggio, e cambiando tono a seconda delle battute. Io, nel frattempo, accarezzo i sottili capelli di Alex.
Dopo qualche pagina, il sonno pesante penetra nella stanza e la voce di Tom tace.

Non so se sei solo un sogno || Tom FeltonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora