XLIX

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Non vedevo mamma e papà ormai da anni, fino ad oggi. Averli adesso di fronte a me, mentre sorseggiano un tè caldo, non pare essere proprio quello che mi sarei aspettata.
"Non dovevate venire la prossima settimana?"chiedo, con voce cupa.
I due che paiono essere sconosciuti, si guardano tra loro. Papà prende parola e borbotta: "Ci sembravi molto distaccata ieri, allora abbiamo deciso di venire subito. Pensavamo che qualcosa non andasse.".
Poi mamma continua a scrutare Tom, che stringe la mia mano sotto al tavolo.
"So che per voi vedere Thomas qua, è un po' strano."riferisco, accennando un sorriso.
"Thomas?"chiede confusa mamma.
"Il mio nome è Thomas Andrew Felton, signora."risponde l'interpellato, schiarendosi la voce "In arte Tom Felton.".
"Oh, questo non lo sapevamo."si difendono, imbarazzati.
"Lo avreste saputo se mai avreste ascoltato me e nonno, quando ripetevamo tutti i nomi degli attori di Harry Potter."li riprendo con tono scorbutico. Non sopporto averli qua.
Io e Tom avevamo deciso di prepararci al loro arrivo, ma ci hanno colto di sorpresa. Li conosco così bene che so per certo che è stato tutto programmato.
"Annalisa ci ha detto che state insieme da mesi, ormai."prosegue mamma, sorseggiando con nobiltà.
La mia migliore amica, seduta nell'angelo della cucina, mi manda un sorriso confortante.
Annuisco e papà mi riprende: "Perché non ce l'hai detto prima?".
Stringo la mano di Tom dalla rabbia che mi suscita quella domanda, e lui, percependolo, risponde al mio posto: "Abbiamo voluto tenerlo segreto per la stampa.".
"Quindi nemmeno ai genitori avete detto niente. Bah."commenta ancora.
"Se vi tranquillizza, nemmeno i miei sanno qualcosa della mia relazione con Sara.".
"Poveri, ma chissà come saranno felici di sapere che ti sei preso una ragazza di campagna che non sopporterebbe nemmeno la popolarità."sghignazza mamma in tono ironico e viene seguita dalle risa di suo marito.
"Mi dispiace smentirvi, ma i miei genitori sono le persone più semplici e questo l'hanno passato anche a me. Sarò pure un attore considerato di fama internazionale, ma so innamorarmi. E sono innamorato di una ragazza che non ha nessun titolo nel mondo della vostra così detta "popolarità"" dice tutto d'un fiato e il tocco di classe è il suo sorriso finale.
"Se sta bene a loro."bofonchiano all'unisono.
"Magari non sta bene a voi, no?"chiedo, con un mezzo sorriso sul volto.
Loro arrossiscono dalla vergogna, ma poi proseguono: "Sara, cara, cosa ti salta in testa?".
Tom si morde il labbro per trattenere le risate, come d'altronde sta facendo Annalisa.
"Siamo venuti fin qua per poter conoscere questo ragazzo."riferisce mamma, in tono dolce.
"Per un momento abbiamo creduto che quel vecchio uomo ti avesse fatto così tanto il lavaggio del cervello che forse te lo stavi solo immaginando."ride ancora papà e sua moglie le tira un colpo nel braccio.
"Non parlare così di nonno."lo riprendo, poggiandomi allo schienale della sedia.
Loro si stringono nelle spalle ed io proseguo: "Per quanto rimarrete?".
"Qualche giorno."risponde mamma, con fierezza.
"Qualche giorno?"chiedo, cercando di alleviare la rabbia.
"Ovvio. Dovremmo comunque stare con nostra figlia."mostrano un sorriso.
Così mi alzo in piedi e domando ancora: "Dove avete l'hotel?".
"Nessun hotel, cara."sorride quella donna e il sangue mi gela nelle vene.
"E dove vorreste dormire?"chiede Tom, incrociando le braccia al petto.
"Qua,ovviamente."risponde papà, convinto.
In quel momento i nostri sguardi si incrociano tra loro. Leggo in quello di Annalisa una voglia matta di farli fuori e in quelli di Tom di implorarmi ad andare a casa sua per non accendere una grande discussione.
"Non abbiamo posto."mento, stringendo i denti.
"Abbiamo portato un materasso."rispondono. Sono addirittura attrezzati perché sapevano benissimo che io non li avrei accettati in casa nostra.
"Io e Annalisa andremo a dormire da Tom."dichiaro e loro incurvano le sopracciglia, stupiti "E voi dormirete nelle nostre stanze al piano superiore.".
"Reunion!"esclama Annalisa, avviandosi verso il bagno.
Credo di non avervi mai parlato della così detta "Reunion". Quando qualche problema viene colto di sorpresa, io ed Annalisa, per non rischiare di parlare male davanti agli interessati, decidiamo di recarci in un bagno vicino così da poterne discutere senza che nessuno possa entrare.
"Io e Sara."specifica Annalisa, appena nota Thomas alzarsi.
Lui sgrana gli occhi e indica con la testa i due pazzi presenti nella nostra cucina, ma la mia amica fa finta di niente. E nessuno può andare contro colei che comunica la Reunion.
Appena chiude la porta del bagno, esclama: "Tu sei impazzita! Io non vengo a casa di Tom, magari in un lettino piccino. Ho bisogno di vedere Robert.".
"Okay, allora farai venire pure lui lì."rispondo.
Lei scuote la testa: "Robert non ne ha voglia, in questo periodo è un po' stanco. Non ci hai fatto caso che non c'è da molto tempo?".
Annuisco: "Credevo aveste chiarito.".
"Sì, ovvio. Ma è proprio lui stanco e non ha voglia di avere relazioni con altre persone."dichiara, imbarazzata.
"Okay,ho capito."sospiro "Allora vai da Robert.". Sul suo volto nasce un sorriso e mi stringe in un abbraccio.
So perfettamente che in questi giorni di permanenza dei miei genitori, non la vedrò mai. E il motivo per cui la stavo convincendo a stare con noi, è relativo al fatto che solo lei sa veramente come potersi rapportare con quelle persone che dicono di essere miei genitori.
Ma prima di mettere piede fuori dal bagno, udiamo una voce farsi più alta: Tom.
"Per tutto il rispetto, ma lei crede che sua figlia non sia all'altezza per stare con me?"strilla, turbato.
"Oh beh, tu sei Draco Malfoy."risponde mia madre.
"IO-NON-SONO-DRACO-MALFOY." scandisce bene il mio ragazzo. Poi le loro voci si riabbassano ed io e Annalisa ci avviciniamo alla porta per sentire meglio la loro conversazione.
"Io e Sara andremo in California."dichiara Tom ed Annalisa, con lentezza, si allontana.
"In California?"mi chiede lei, con un filo di voce. Vedo nei suoi occhi un lampo di confusione, poi abbassa lo sguardo.
"Anna... Io te l'avrei detto. L'abbiamo deciso poco prima di entrare in casa."borbotto a bassa voce.
"Io...Io..."rimane senza parole, poi nasce un sorriso sul suo volto e mi stringe in un abbraccio "In California! Io e Robert verremo a trovarvi!".
Rimango stupita dalla sua reazione e lei continua a chiedermi per quanto tempo, in che periodo e il motivo. Ma anche senza delle risposte, non fa altro che esplodere dalla felicità.
"Ma non sei dispiaciuta che io me ne vada?"domando, sorpresa.
"Oh, certo. Ma vai in California, Sara, e con il tuo ragazzo. Non devi nemmeno pensare a quanto possa essere dispiaciuta. Poi tornerai."sorride ancora, mettendomi una mano sulla spalla.
"Lo so, ma avevamo promesso che saremmo sempre state insieme."deglutisco.
Lei sospira, poi si siede a terra e borbotta: "Siamo cresciute ormai. Non abbiamo più dodici anni. Abbiamo raggiunto i nostri obiettivi e ormai abbiamo testato più volte che la nostra amicizia è veramente forte. Due strade si possono dividere, per poco o per tanto, ma l'importante è sapere che ci saremo sempre l'una per l'altra. Quindi non devi nemmeno pensare che andare in California potrebbe causare problemi sulla nostra amicizia.".
Poi si alza e mi stringe in un altro abbraccio. Sono felice di sapere che lei mi appoggia su questa decisione.
A quel punto ci ricordiamo che Tom sta affrontando una discussione con i miei genitori, così avanziamo fuori per raggiungerlo.
"California Sara? Sempre più lontana da noi?"chiede mamma e i suoi occhi lucidi mi fanno uno strano effetto.

Spazio autore:
Voglio dedicare questo capitolo alla mia migliore amica, che mi appoggia ogni giorno. Una persona che crede nei miei sogni, quasi più di me stessa ed è stata la prima a convincermi di cominciare a scrivere questa storia. ❤️

Non so se sei solo un sogno || Tom FeltonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora