VIII

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Oggi, pure il tragitto, mi sembra più piacevole dei giorni prima. I ragazzi seduti attorno a me, che mi squadrano dalla testa ai piedi, magari per il mio modo elegante di vestirmi, sono solo il sotto fondo della mia visuale e non più il centro dei miei pensieri.
Appena vedo Noah, sempre nello stesso punto, ad aspettarmi, gli corro incontro. 
"Cos'è tutta questa felicità?" domanda. Scuoto la testa, poi mi stringo nelle spalle e lo ascolto nei suoi racconti. Per fortuna il mio umore passa in secondo piano. Non che non mi fidi, ma preferisco ad ora tenere la notizia segreta. O almeno, che lo sappiano meno persone possibili.
Mr. Morris ci aspetta seduto alla sua scrivania, con in mano tantissimi fogli. Credo abbia tante cose da dirci. 
"Ho letto questo racconto Sara, credo che tu abbia ragione. Direi di contattare la ragazza, il prima possibile." mi riferisce. Ma c'è sempre un ma... Mr. Morris ha l'espressione compiaciuta quando si poggia allo schienale della sedia e sorride:" Questa non mi piace affatto. Sembra una storia così menefreghista del mondo che ci circonda. Non andrà da nessuna parte.". 
"Invece vede il mondo con gli occhi pieni d'amore." lo riprendo "È pura fantasia, d'altronde è stata scritta da una ragazza di diciotto anni.". 
"Noah, leggila pure te e facci sapere." la pone nelle mani del mio collega.
"Tanto lui dirà che è orrenda e che ha ragione lei, sempre la stessa storia." mi lamento. Sul volto di Mr. Morris appare un altro dei suoi sorrisi maliziosi. Due contro uno, quando andremo a votare vinceranno ancora loro ed io sarò la ragazza sfigata che perde sempre.
"Non le conviene farmi arrabbiare oggi." sorrido, giro i tacchi ed esco dal suo ufficio. 
"Incontro con un fidanzatino, piccola Sara?" mi urla il mio datore ed io ignoro quelle risate che provengono dal suo ufficio. 
Il tempo passa lento, fino quando non mi abbatto in un romanzo. Un romanzo particolare, dove viene citato Tom e la sua fantastica interpretazione nel film di Harry Potter. Mi è capitato più volte che questa saga venga citata da qualcuno, nelle loro narrazioni, ma in questo libro la protagonista paragona l'amore impossibile con quello che prova verso il giovane attore.
"...E se vi parlassi dell'amore, lo paragonerei ad una grande confusione. Una confusione così astratta che nemmeno una magia riuscirebbe a capirla. O magari nemmeno l'Amortentia sarebbe così forte, non credete? Magari ancora sogno il fidanzamento con Draco, scelto da Voldemort per uccidere Silente, oppure vivo con l'idea che Hogwarts mi manderà la lettera a momenti. Credo che l'amore sia impossibile, come quello che provo verso Tom Felton. Impossibile per loro, ma possibile nella mia mente...". 
Vengo distratta dal bussare alla porta che scopro in seguito si tratta di Mr. Morris.
"Sono quasi le cinque, puoi anche andare." mi riferisce, con un sorriso sulle labbra. 
Annuisco, poi borbotto: "Questo libro mi piace, dovresti leggerlo.". 
"Non te la sei mica presa per quello che ho detto, vero?" domanda, mentre rimetto la giacca e sistemo i tanti fogli sparsi sulla scrivania. 
"Veramente esco con un ragazzo, ci hai azzeccato." ricambio quel sorriso malizioso, lascio un bacio alla foto di nonno come ogni volta che abbandono l'ufficio e chiudo la porta. 
"Allora, in bocca al lupo piccola Sara." sorride ancora il mio redattore, dirigendosi verso la stanza di Noah, sicuramente per dare la grande notizia. 
Con Mr. Morris abbiamo un po' questo legame amichevole: l'unica cosa che ci distacca è il fatto che, per abitudine, ancora gli diamo del "lei" anche se lui ci ha ripetuto, più volte, che potevamo tranquillamente considerarlo come un vecchio amico. Ma a noi torna assai male, alla fine bisogna sempre ricordarci che è il nostro capo e prenderà sempre grandi decisioni anche sul nostro conto. 
Il messaggio del mio collega fa illuminare il telefono appena salgo sulla metropolitana.
Perché non mi hai detto che esci con un ragazzo? Chi è?
Mi limito a rispondere che è un ragazzo che ho conosciuto ieri in un bar, niente di che. 
Appena torno a casa, trovo la mia migliore amica a preparare un dolce. 
"Perché sei uscita prima?" le chiedo, sbirciando nel forno. 
"Stranamente oggi non avevo nessuno dalle quattro e mezza, allora ne ho approfittato per tornare a casa dalla mia amica." mi riferisce ed io la stringo in un abbraccio. 
Corro a farmi una doccia, poi, appena entro in camera trovo alcuni vestiti già pronti. 
"Sai che è più forte di me. Lo sai." si difende la mia migliore amica, sedendosi sul letto. 
"Ti perdono." sbuffo. Annalisa è fissata con la moda e se ne intende parecchio. Gli abiti che mi ha scelto sono davvero fantastici, più dell'outfit che avevo in mente. 
Mi trucco velocemente, decido quale vestitino mettere e corro a guardarmi allo specchio. 
"Sei fantastica." commenta lei, mostrando tutti i denti bianchi che ha. Fissa l'orologio alla parete mentre finisco l'ultima passata di capelli.  
Appena il campanello suona, il mio cuore comincia ad accelerare. Ogni passo che faccio mi ricorda chi si trova dietro di là della porta. "Eccolo!" strilla la mia migliore amica, uscendo dalla sua camera. 
"Tu?" chiedo, sorpresa, appena apro la porta. 

Non so se sei solo un sogno || Tom FeltonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora