Steve Rogers

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-Steve-

Sono stremata, faccio persino fatica a respirare, ma trovo comunque la forza di riuscire a voltarmi verso Bucky. È poco lontano da me, non ci metto nemmeno un secondo ad individuarlo. Tiene in mano un fucile, il suo sguardo scatta da Steve a me. Cerca di avanzare, ma prima di riuscire anche solo a muovere la gamba il suo corpo cade in avanti.
Accade tutto in pochi istanti: del soldato non rimane altro che polvere. Una manciata di polvere che si deposita sull'erba secca.

Cerco il mio fidanzato con lo sguardo. Lo trovo intento a passarsi una mano tra i capelli, il suo viso una maschera di paura. Come me, ha visto il suo migliore amico sparire e lasciare dietro di se solo l'arma con cui stava combattendo. Eppure era lì, un minuto prima lottava con tutte le sue forze, un minuto dopo è sparito in un soffio di vento.

E mentre ragiono, cercando di capire cosa stia succedendo, inizio a sentire una strana sensazione all'altezza dello stomaco.
Non mi sento bene.

Capisco che c'è qualcosa che non va.

Voglio avvicinarmi a Steve, ho paura e voglio abbracciarlo. Faccio un passo, ma non riesco a farne altri. Non mi sento più le gambe che ovviamente non mi riescono più a reggere, inevitabilmente cado a terra.

Guardo negli occhi Steve. Sappiamo entrambi cosa sta per succedere, l'abbiamo visto accadere non più di un minuto fa.
Non sento dolore, la paura è l'unica nemica che non riesco a vincere.
Non mi sento bene.
Vorrei solo abbracciare Steve, baciarlo e assicurarmi che lui stia bene.

Come se avesse sentito le mie mute preghiere, il mio ragazzo in uno slancio si avvicina a me. Si butta a terra al mio fianco, non gli importa delle ferite che ha riportato nella battaglia, sembra non sentirle nemmeno tanto è la forza con cui si scontra con il pavimento.

-Steve... ti amo- riesco a sussurrare, mentre sento le sue braccia stringersi attorno alla mia vita.

Lo vedo piangere e, nonostante sia io quella che sta per morire, mi si stringe il cuore. Vorrei potergli portare via la sofferenza, risparmiargli la mia morte. 
Non riesco a vederlo in questo stato, mentre mi culla tra le sue braccia e le lacrime bagnano il suo bellissimo viso. Riesco a fare un piccolo sorriso, perché anche in un momento come questo riesco a sentire la forza del suo amore. E riesco solo a pensare che questo non è un brutto modo per andarsene, dopotutto.

Non riesce a parlare. Nemmeno io ci riesco più, eppure ci sarebbero così tante cose che vorrei dirgli.

Pensavo fosse doloroso.
Eppure non sento niente. Non sento il vento sul viso. Non sento la stanchezza dopo la battaglia e di questo ne sono felice, questa assenza di sensazioni mi rende tranquilla. Purtroppo non sento nemmeno più il calore del corpo di Steve stretto al mio o la pressione delle sue braccia attorno a me.

Alzo la mano, voglio toccargli il viso. Sentire quella barba che si è fatto crescere ma che io ho sempre odiato. Quanti battibecchi inutili su quella stupida barba, se potessi tornare indietro non perderei tutto quel tempo a discutere.

Prima che possa sfiorare la sua guancia, le mie dita iniziano a dissolversi, e piano piano il braccio fino al gomito. Continuo a sparire in una crudele lentezza fino a che, di me, non rimane più nulla.

***

-Forza bambolina, non abbiamo ancora finito- sento dire da una voce in lontananza.
La testa mi gira, faccio fatica a riaprire gli occhi e con la luce che mi colpisce il viso, sono costretta a richiuderli velocemente.

Ci vuole qualche secondo per riuscire guardarmi intorno senza più problemi.
Sono sdraiata a terra, mentre Bucky mi osserva dall'alto.

Lo vedo avvicinarsi, inginocchiandosi al mio fianco e poggiando una mano sulla mia spalla.
Quando inizia a scuotermi, non troppo gentilmente, capisco che lui e le maniere delicate sono due mondi che non si incontreranno mai. Benedetta la donna, o l'uomo, che se ne farà carico.

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