Vampire

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Dall'alba dei tempi, umani e creature della notte hanno convissuto a stretto contatto.
Poveri uomini, convinti di essere la specie dominante solo perché potevano esporsi alla luce solare. Se solo avessero capito prima, se solo avessero compreso le grandi capacità di quegli esseri, forse avrebbero potuto difendersi. O forse non sarebbe cambiato niente.
Quando i vampiri si sono innalzati, per gli umani non c'è stata speranza.

La democrazia, grande vanto degli uomini in tempi antichi, è stata completamente distrutta e un nuovo tipo di governo ha preso vita, la monarchia.
Una famiglia, adorata e venerata come fossero dei, è stata posta al comando.

Per quanto però quella specie fosse invincibile, aveva bisogno degli umani. Avrebbero potuto anninetarli, farli sparire come molte specie prima di loro, se non fosse stato per un piccolo e insignificante particolare.
Gli umani erano cibo, unica fonte di sussistenza per i vampiri.

I sovrani, dopo un lungo periodo di piena libertà, avevano dovuto mettere un freno ai loro simili.
La specie umana si sarebbe estinta a breve se i vampiri non si fossero contenuti.

Quasi tutti erano riusciti ad adattarsi alle nuove leggi, volte alla protezione della vita umana; eppure qualcuno ancora faceva fatica.
Primo fra tutti uno dei principi, disgrazia della famiglia reale, troppo scapestrato, incontrollabile, insaziabile.

L'unica soluzione per contenere quel flagello, senza ovviamente ucciderlo, con grande rammarico della famiglia, è stata quella di rinchiuderlo.

Dopo anni alcuni si sono persino dimenticati di quel principe, relegato nel castello senza alcuna possibilità di redenzione.

Finalmente dopo secoli la pace poteva tornare a regnare. Gli accordi tra umani e vampiri sembravano più forti che mai e con tutti i ribelli sotto custodia, gli uomini non dovevano più temere per la loro vita.
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Quella notte tutti nel grande castello della famiglia reale erano in agitazione.
L'incubo dei sovrani era divenuto realtà, il loro secondogenito era riuscito a fuggire.
Il principe Loki, tanto affascinante quanto manipolatore, sparito nel nulla.

Nel frattempo, ai bordi della foresta che circondava il castello, una figura zoppicante si allontanava, sognando la libertà che fino a quel giorno gli era stata negata.

La debolezza si faceva sentire, troppi anni di stenti avevano gravato sulla sua forza, ma presto sarebbe tornato quello di prima.
Aveva continuato per la sua strada, fino a non vedere più quella fortezza dove era stato costretto agli arresti domiciliari.

Solo il fatto di essersi allontanato pareva avergli dato più forza.
Tutti i suoi sensi si stavano risvegliando, finalmente attivi dopo anni di torpore.
I suoni, gli odori, i colori, tutte quelle meraviglie a cui era stato privato, adesso lo attiravano, pregando solamente di essere esplorate da lui.

Ma prima di indagare e scoprire quello che si era perso, doveva recuperare pienamente le sue forze.
La caccia era aperta.
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-Si mamma, sto tornando a casa-

-No, tranquilla faccio attenzione-

-Passo per questa via ogni giorno, non c'è niente di cui aver paura-

-Si mamma, ti voglio bene anche io-

Ogni giorno sempre la stessa storia.
La madre della ragazza era sempre stata troppo apprensiva.
Attenta di qua, attenta di là... le sue ammonizioni le aveva imparate a memoria.
Ormai era adulta, ma per la sua mamma sarebbe sempre rimasta una bambina.

Dopo una faticosa giornata lavorativa, l'unica cosa che la ragazza desiderava era tornare a casa e fare un bel bagno caldo.

Camminava tranquilla, ignorando ogni commento, alcuni anche troppo fastidiosi.
Non aveva paura, era nata poco dopo l'emanazione delle leggi a favore degli umani e ormai nessuno moriva più per un attacco di vampiro.
Per sua fortuna non ne aveva neanche mai visto uno da vicino. Forse era per questo che non li temeva, non poteva sapere quanto terribili fossero quelle creature.

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