Marvel One Shot

Thor

Mi guardo ancora una volta allo specchio per essere sicura di non avere niente fuori posto. Oggi sarà una giornata impegnativa e molto stressante. Sono sicura che molte donne, nella mia stessa situazione, provino quello che sento io. L'ansia mi sta divorando, sento il vestito troppo stretto, mi manca il fiato.

-Figlia mia, sei pronta?-
Il sovrano di Àlfheimr, non che mio padre, entra nella grande sala che mi è stata messa a disposizione per prepararmi.

- Si, padre-

Nonostante il momento, mio padre non mostra nessun tipo di emozione. Dovrebbe almeno essere contento per la nuova alleanza che si verrà a creare. Non spero neanche in un briciolo di attenzione per il mio stato d'animo, dopotutto sono nata e cresciuta per questo momento, il mio destino era già segnato prima ancora che nascessi.
Mio padre mi prende a braccetto e inizia a camminare.

Ogni passo che faccio sento l'agitazione salire, non capisco cosa mi succeda, mi sono preparata anni per questo momento, non pensavo che mi sarei sentita così.

Ebbene, oggi è il giorno del mio matrimonio e il mio futuro marito altri non è che Thor, figlio di Odino e Dio del tuono.

La nostra unione è stata decisa da tempo immemore, per quanto sia io che lui manteniamo le fattezze di due ragazzi, entrambi abbiamo più di 1000 anni. I nostri padri hanno deciso di unire i loro regni e sostenersi a vicenda, in caso di una qualunque battaglia. Quale miglior modo di sancire un accordo se non combinando l'unione tra i due primogeniti? Così è stato, la promessa fatta davanti a entrambi i regni ha fatto si che noi diventassimo promessi sposi, anche se io di fatto ancora non ero nata.

Di solito una promessa di matrimonio si conclude, assicurandosi che la moglie, oltre a portare in dote molte ricchezze, sia anche di aspetto gradevole. Nel mio caso non c'è stato bisogno neanche di guardarmi, il mio popolo è conosciuto in tutti i nove regni per la sua incredibile bellezza. Siamo, per natura, le creature più belle di tutto l'universo, nessuno si può comparare a noi.
Odino è andato a colpo sicuro, l'incognita invece rimaneva per suo figlio, nessuno l'aveva mai visto ma non importava in quanto a mio padre importava solamente un futuro migliore per il suo regno.

Ancora a braccetto, vengo scortata per tutta la navata fino a raggiungere quello che da oggi diventerà mio marito.
Per via del velo, rigorosamente di tessuto scuro come da tradizione, non riesco a vedere niente. Sento solo il braccio di mio padre che lentamente abbandona il mio e poi una mano che con molta delicatezza afferra la mia.
Thor, alzando il velo, mi da la possibilità di vedere nuovamente. Tutto ciò non è un caso, i simbolismi per le nostre culture sono molto importanti, infatti il velo può essere tolto solo dallo sposo che ha riportando la luce e sottraendo dall'oscurità la donna, promette di proteggerla.

Nonostante sappia a memoria cosa debba fare, mi sento in agitazione, ho paura di sbagliare qualcosa. Se ogni gesto non è compiuto alla perfezione sarebbe segno di cattivo auspicio.

Il principe di Asgard mi guarda negli occhi e poi accenna un piccolo sorriso, probabilmente per rassicurarmi.

La cerimonia continua, e noi per adesso non dobbiamo far altro che continuare a guardarci. Dobbiamo ignorare qualunque cosa ci succede attorno e concentrarci solamente su di noi.
Per un attimo sono tentata di distogliere lo sguardo, in quanto la situazione è abbastanza imbarazzante, il fatto che qualcuno mi fissi costantemente mi mette a disagio. Per fortuna riesco a resistere.
In questa cerimonia, si è cercato di unire le usanze asgardiane con le nostre e adesso per fortuna arriva la mia parte preferita, proveniente dalle cerimonie tradizionali del mio popolo.

Torniamo a guardarci e contemporaneamente alziamo la mano destra. Un incaricato punge ad entrambi il palmo della mano, quanto basta per far fuoriuscire una gocciolina di sangue, dopo di che poggiamo la mano all'altezza del cuore.
È il momento delle promesse, con ancora la mano poggiata sul cuore iniziamo a parlare. Il primo è lui che comincia con la frase di rito.