Tony Stark+Bucky Barnes (pt.3)

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Da oggi parte ufficialmente la missione "cerco di farmi notare da Bucky e creo un legame". Nessun acronimo, non sono brava quanto mio padre a crearli.
Comuque, il nome del progetto spiega abbastanza bene il mio scopo. Non so per quale motivo mi sia fissata così tanto su quel povero ragazzo ma ormai è così. Probabilmente il fatto che mio padre gli abbia detto di starmi lontano, lo ha reso ancora più affascinante ai miei occhi. Il buon vecchio fascino del proibito.

Nonostante Bucky continui in tutti i modi possibili ad ignorarmi, io non demordo. Non può passare tutta la sua vita chiuso in una stanza e quando uscirà, io sarò lì. Ok, così suona troppo minaccioso però il concetto è quello.
Ormai può girare tranquillamente come vuole in casa e ha una camera tutta sua sul nostro stesso piano. Tutti gli esami e le varie sedute psicologiche hanno appurato che non è un pericolo quindi non c'è più bisogno della sorveglianza h24. Buck ha dato la sua più completa collaborazione durante tutti i controlli che sono stati effettuati e in tutto questo tempo non ha mostrato nessun segno di squilibrio mentale. Si è guadagnato la fiducia di quasi tutti, dico quasi perché mio padre ancora non lo sopporta. Nonostante possa vagare come vuole, fa sempre ben attenzione a non rimanere in una stanza se ci sono anche io e se per sbaglio incrocia il mio cammino nel corridoio si rifugia nella camera più vicina.

Sono passati giorni dall'ultima volta in cui ho parlato con lui, sempre che il mio tentativo disperato di attirare la sua attenzione valga come parlare.

Oggi per via di una brutta influenza, sono rimasta a casa, niente scuola. Ovviamente i membri della squadra devono partecipare a una stupida riunione e io mi ritrovo da sola, a guardare un vecchio film alla televisione.

-Friday, sai per che ora rientreranno gli altri?-

-No signorina, la riunione sta andando per le lunghe, è possibile che ci vogliano ancora un paio d'ore-

Un paio d'ore? E io cosa faccio per tutto questo tempo?

La risposta alla mia domanda arriva subito, immediata.

James Barnes, in tutto il suo splendore, entra nella sala comune. Qui di solito è dove passiamo il tempo quando vogliamo stare in compagnia degli altri.

Nonostante sia raffreddata, cerco di sembrare il più presentabile possibile. Non avrei certo voluto incontrarlo in queste circostanze, con il mio vecchio pigiama di Spongebob e i capelli in stile Hermione Granger.

-Hey, Bucky, ciao! Quanto tempo, sei sparito dalla circolazione-

Lui mi guarda sorpreso, probabilmente non si aspettava di incontrarmi qui.

-Scusa, pensavo fossi a scuola-

-Oggi niente, sono malata-

Sta per andare via, ancora una volta. Ormai sa fare solo questo, scappa, come un vigliacco.

Sto per fermarlo quando mi accorgo di una cosa strana, vicino a lui uno strano omino vestito di verde sta ballando.

Vedendo come muove le sue piccole gambette mi metto a ridere.
Bucky mi osserva stranito e questa scena mi fa ridere ancora di più. Da una parte c'è lui con le braccia incrociate dall'altra il piccolo elfo che continua a ballare.

-Perché stai ridendo?-

-Zitto! Distrai l'omino che balla!-
Mi scappa ancora qualche risatina, ormai non riesco più a smettere.

-Ma che diavolo stai dicendo?-
La sua faccia sbigottita è meravigliosa, vorrei avere con me il cellulare per scattargli una foto.

-Del folletto! Sei cieco per caso? A proposito, cosa ci fa qui un folletto?-

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