Bucky Barnes (pt.1)

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La musica risuonava nel locale quasi deserto.
Eppure lei lo sapeva che girando lo sguardo lo avrebbe trovato lì, come al solito.
Cambiavano le fanciulle con cui era solito passare il tempo, quello si, ma lui era sempre lo stesso.
Era divertente vedere quelle donne che credevano di essere speciali, si convincevano che loro sarebbero state le uniche a far cadere ai loro piedi quel dongiovanni. Eppure non capivano di essere tutte uguali.
Aveva perso il conto di quante ne aveva viste in sua compagnia, all'inizio aveva pure iniziato a contarle, ma alla lunga quel gioco l'aveva stancata.

Lavorava in quel bar da ormai molto tempo e non rammentava di averlo mai visto senza qualche donzella al seguito. Ogni tanto si divertiva a giocare con il suo capo e provare a indovinare come fosse fatta la ragazza della serata.

-Allora Bert, scommettiamo che oggi indovino?-

-Come vuoi bambina ma non credo che sarai tanto fortunata-

-Vediamo... capelli biondi, probabilmente occhi chiari, e voglio proprio rischiare, indossa un vestito rosso e bianco-

-C'eri quasi, girati-

Sapeva che quando Bert le diceva così, lei aveva sbagliato tutta la descrizione.
Prima di girarsi si immaginò la ragazza con lunghi capelli neri, profondi occhi marroni e un vestitino blu.
Sicuramente non poteva immaginare ciò che in realtà avrebbe visto.

-Oggi è solo-

-Questa è la tua occasione tesoro-

-Ma cosa dici Bert!-

-Avrò la mia età, ma quegli sguardi li riconosco, sono stato giovane e la mia dolce Prudence mi guardava allo stesso modo-

-Non potrei mai, hai visto che tipo è. Anche avendo fortuna sarei una delle tante-

-Chi lo sa, magari hai ragione, magari no... comunque bisogna andare a servire quell'uomo. Lascio l'onore a te-

-Grazie Bert, troppo gentile-

Si era avvicinata a quel tavolo con la stessa sicurezza con cui un'antilope si avvicina a un leone.
Era strano vederlo da solo, sembrava un'altra persona. Nonostante avesse preso le sue ordinazioni per mesi, avvicinarsi al suo tavolo in quel momento sembrava l'impresa più ardua della sua vita.

Lui aveva il viso chino sul menù, lo stesso che sfogliava ogni sera quando la ragazza di turno iniziava a straparlare su futili argomenti.
A loro comunque non sembrava importare mai se lui ascoltasse o meno.
Di solito era quello il momento in cui lei entrava in scena per prendere le ordinazioni.

Esordiva sempre con la stessa frase: "Buona sera, benvenuti al Bert's volete ordinare qualcosa?"

Lui puntualmente alzava gli occhi, sollevato che il blaterare al suo finaco si fosse interrotto.
Di solito ordinava un bicchiere di Whisky, niente di più.

Nel suo continuo perdersi fra mille pensieri, non si era accorta che lo spazio che separava il bancone e il suo tavolo era terminato e si era ritrovata prorpio davanti.

-Buona sera, ben...-

-Buona sera, benvenuto al Bert's vuole ordinare qualcosa? Non può immaginare quante volte mi ha salvato questa frase-

Oh, si che lo immaginava.

Lui l'aveva inziata a fissare e il suo sguardo gelido l'aveva pietrificata. Eppure non voleva dargliela vinta. Voleva vincere quella sfida che lui nemmeno sapeva di aver lanciato. Voleva dimostrare che lei non si lasciava abbindolare da un bel faccino.

-Vuole del Whisky?-

-No, oggi no. Se non vi dispiace vorrei solo un posto in cui stare tranquillo-

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