Bucky Barnes

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Attenzione: Nel capitolo sono presenti spoiler sulla serie FATWS

-Vuoi diventare un eroe da sempre?-

-Ci tengo a far sentire le persone al sicuro... Steve Rogers era in grado di farlo e mi ha dato speranza. Quindi, anche se non l'ho conosciuto, per me è un fratello-

Bucky aveva osservato in silenzio l'uomo che, poco tempo prima, avevano presentato come nuovo Capitan America.
Era rimasto seduto per terra e non aveva distolto lo sguardo dalla televisione nemmeno per un secondo, ascoltando attentamente ogni singola parola di Walker.
La ragazza invece, si era accomodata nell'unica poltrona presente in quella stanza, anche lei intenta a capire chi fosse colui a cui era andata l'eredità dello scudo.
L'aveva ascoltato; forse non era Steve, ma nessuno lo sarebbe mai stato. Walker si era fatto carico di un grande nome, cosa che non molte persone sarebbero riuscite a fare. Per qualche istante aveva pure pensato che non fosse poi tanto male, ma poi aveva pronunciato quell'ultima frase.
Quella era stata di troppo.

Si era avvicinata a Bucky, mentre nel telegiornale si passava al servizio successivo. Lui, rimasto in silenzio, le aveva offerto la mano per aiutarla a sedersi per terra vicino a lui.

-Bucky... amore, tutto bene?- gli aveva domandato dopo essersi sistemata al suo fianco sul pavimento.

Sapeva perfettamente che nulla andava bene. Quella maledetta ultima frase: "Per me è un fratello". Nel sentire quelle parole qualcosa era scattato nell'ex soldato.

-Lui... lui non era suo fratello. Io. Io e Steve lo eravamo-

I suoi occhi erano lucidi, ma non avrebbe permesso ad una sola lacrima di scendere. Lui era più forte di così, non sarebbe stato ripensare al suo vecchio amico a farlo crollare.

-Lo so. Walker non ha idea di chi fosse Steve. Sono certa che volesse solo far capire quanto Capitan America significasse per lui-

Era la spiegazione migliore, e anche l'unica che avrebbe potuto far rilassare l'uomo, che le fosse venuta in mente.
Sapeva che quella storia non si sarebbe conclusa tanto facilmente. Bucky non sarebbe rimasto tranquillamente a guardare, mentre lo scudo e il nome di Capitan America passavano di mano in mano.

Lui non aveva risposto, probabilmente perso in qualche ragionamento estremamente contorto che l'avrebbe portato a trovare una soluzione, o a tanti problemi.
Con un sospiro la ragazza aveva poggiato delicatamente la testa sulla spalla di Bucky, godendosi quegli ultimi istanti di pace; certa, che di lì a poco non ci sarebbe stato più un momento di tranquillità.

Dopo interminabili secondi di silenzio, l'uomo aveva ripreso parola, finalmente giunto a una conclusione; capendo che avrebbe dovuto mettere da parte la tristezza e concentrarsi, invece, su chi fosse il responsabile di tutto quel casino.

-Sam non doveva dare via lo scudo. Non ne aveva il diritto- aveva esclamato quindi.

Si era rimesso in piedi, approfittando del momento in cui lei si era allontanata per poterlo nuovamente guardare in faccia. L'aveva guardata dall'alto in basso, sorridendo alla scena che gli si presentava davanti.
La ragazza aveva cercato di rimettersi in piedi, con evidenti difficoltà visto le sue condizioni.

-Era suo, poteva fare quello che voleva- gli aveva detto lei, cercando di farsi leva con le braccia per sollevarsi dal pavimento -che fai? Mi dai una mano o devo fare tutto io?- aveva aggiunto poi, notando che non ci sarebbe mai riuscita da sola.

-Vai alla grande piccola, la stai gestendo perfettamente- le aveva risposto Bucky, cercando di trattenere le risate.

E nonostante le sue parole si era inginocchiato nuovamente per terra, così da prendere in braccio la sua ragazza e farla accomodare in un posto decisamente più comodo del parquet.

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