Peter Parker

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Personaggio richiesto da ylemirandola

La vita della ragazza è sempre stata segnata dalle grandi imprese compiute da suo padre e ancora prima da suo nonno. Cresciuta nell'ombra del suo stesso padre. Una vita passata a cercare di essere perfetta, di essere intelligente, di essere arguta, di essere determinata. Avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di superare per una volta suo padre.

Il giorno della sua nascita era stato di importanza nazionale, tutti volevano sapere chi sarebbe stato il rampollo delle società Stark.
Per tutti era stato uno shock sapere che l'erede di Tony Stark era una femmina.
Inizialmente non aveva dato peso alle dicerie della gente, non le importava se gli altri pensavano che non sarebbe stata capace di mandare avanti l'azienda, lei sapeva di poterci riuscire e tanto bastava.
Tuttavia con la crescita si iniziarono a fare i primi paragoni; Tony alla sua età già sapeva fare questo, Howard alla sua età aveva già inventato quello...
Non era per niente facile crescere nell'ombra di due delle menti più brillanti che il mondo avesse mai conosciuto.

Il risentimento verso la sua famiglia crebbe passo passo con lei, anno dopo anno il sentimento di rabbia aumentava.

Alle soglie dei suoi sedici anni decise di spingersi oltre, superare quel limite che suo padre non aveva mai superato. Per una volta poteva essere la prima, la sola e unica Stark ad aver fatto quel passo. I suoi predecessori erano stati troppo codardi, accecati dalla gloria e dal voler essere acclamati. Ma lei no, lei voleva molto di più. Finalmente le persone avrebbero smesso di fare paragoni.

Se gli altri non erano disposti a elogiata, avrebbero imparato a temerla. Con la sue nuove tecnologie, molto più sofisticate e all'avanguardia rispetto a quelle di suo padre, avrebbe potuto fare tutto ciò che voleva. In quel momento il suo unico desiderio era dimostrare che lei non era come Tony Stark, anzi, era tutto l'opposto. Se lui era il più grande eroe, lei sarebbe stata la più grande cattiva.

Lui aveva gli Avengers dalla sua parte, lei sarebbe riuscita a creare la sua squadra, coloro che finalmente avrebbero distrutto i vendicatori.

Tuttavia per mettere in moto il suo piano ci voleva tempo, ogni dettaglio doveva essere studiato alla perfezione, nessun errore.
Decise di vivere ancora nella casa paterna e studiare tutti i punti deboli sia di Tony che dei suoi compagni.

Come si dice? Tieni vicini gli amici... ma ancora di più i nemici.
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Tony aveva notato un certo cambiamento da parte della figlia, non sapeva a cosa era dovuto ma la sentiva più distante, non sembrava più la sua tenera figlioletta. Non sapeva dire quando fosse avvenuto il cambiamento, probabilmente era stato un lento e graduale mutamento, impossibile da percepire. Forse era l'età o forse stava attraversando un periodo particolare, lui non riusciva a capire. Prima gli diceva tutto, era il suo eroe, colui che la salvava dai mostri sotto al letto... cosa era cambiato? Da quando non si confidava più con lui?

Decise di mettere in campo l'artiglieria pesante, si era ripromesso di non giocare mai questa carta con sua figlia ma non vedeva altra soluzione.

Compose il numero di telefono e attese che il mittente rispondesse, sapeva che non ci sarebbe voluto molto.

-Pronto?-

-Ciao Peter-

-Signor Stark?! Salve! Le serve qualcosa? È strano che mi abbia chiamato-

-Dovrei parlarti di una questione abbastanza delicata, potresti passare qui?-

-Mi dia 10 minuti-

Che il cielo avesse pietà di lui, stava chiedendo aiuto a un sedicenne... come si era ridotto?

Non ci volle molto affinché il ragazzo arrivasse, come promesso, solo 10 minuti.

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