Jack De Mattheis, ricevimento Gala dei De Mattheis, Las Vegas, Stati Uniti d'America.
La osservai rientrare dalla terrazza, ma non feci alcun tentativo di avvicinamento.
"Dovresti andarle a parlare." Mia sorella Laoise si affiancò e mi rubò il calice di vino dalle mani. "Potresti essere tu."
La guardai dall'alto in basso e storsi la bocca.
"Hai il vestito storto e i capelli in disordine." Ritornai a studiare la bella famiglia Ivanov, che sembrava genuinamente felice di essersi ricongiunta e mi soffermai sullo studiare il padre di Ella, il grande Dimitri, che mi sorrise sollevando il calice verso di me, a cui ricambiai solo per gentilezza. "Laoise, datti una sistemata."
"Come sei noioso."
Ma si allontanò e si diresse verso il bagno della villa. Non ero noioso, ero solo un uomo che non voleva vedere al centro dei battibecchi la propria sorella, e questo perché in più non mi fidavo di quel Gennady Ivanov, che avrebbe dovuto diventare suo marito.
"Smettila di bruciare di rabbia."
"Keegan," dissi a mo' di saluto. "Perché non porti il tuo culo da un'altra parte? Ne ho già abbastanza di questo ricevimento."
La verità era che ero dannatamente incazzato sul fatto che potessi diventare marito di Ella Ivanov, e non perché dovessi effettivamente diventarlo, quanto più perché non l'avrei trovato disturbante come pensiero e quell'idea mi faceva incazzare.
"Sono qui per un motivo, testa di cazzo." Keegan non aveva di certo il dono dell'educazione, quanto più era bello tanto più diventava idiota. "Nostro cugino è tornato."
"Chi?" Aumentai la presa sul bicchiere di cristallo, intuendo di chi stesse parlando. "Ne abbiamo un bel po' di cugini, Keegan."
Ma Keegan non riuscì a fare in tempo ad avvertirmi, che quel nostro cugino, Noah O' Crowley, del ramo realmente irlandese, puro come piaceva definirlo a lui, della famiglia, fece il suo baldanzoso ingresso. Lo osservai dirigersi senza nessuna ritrosia verso Ella, pettinandosi i capelli biondo miele all'indietro e ammiccando al resto degli invitati.
"Credo non ci sia più bisogno della mia presenza qui."
Lo guardai da sopra la spalla fingendo indifferenza.
"Mi vuoi dire che tu non giochi per la mano di Ella?"
"Perché tu sì?"
Qualcosa nei suoi occhi brillò e quello scintillio mi fece deglutire in maniera convulsa lo scotch.
"Io devo."
Gennady Andrej Ivanov, ricevimento del Gala dei De Mattheis, Las Vegas, Stati Uniti d'America.
Avevamo fatto in tempo a chiuderci all'interno di uno sgabuzzino della sua villa per tre quarti d'ora, prima che mia sorella fosse approcciata dal primo irlandese della comitiva ed onestamente ero colpito dal loro scarso acume.
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Il branco di San Patrizio |THE NY RUSSIAN MAFIA #7|
ChickLit*Si consiglia la lettura del primo libro: Promessa| I 'leoni di San Patrizio" sono un gruppo criminale Italo-irlandese della peggior specie. Senza scrupoli, senza vergogna, ma soprattutto senza restrizioni. Ella Lyudmila Ivanov si troverà ad affron...