🟢Torta di prugne - Bucky

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richiesta: whothehellisire

🟢 - Bucky × y/n

Quella notte non dormì molto, avevo un brutto presentimento e ogni qual volta che mi sentivo così accadeva qualcosa.
Uscì di casa quando il cielo era ancora tra l'arancio e il giallo, un mix perfetto, anche se quel brutto presentimento mi perseguita, ma non posso farci niente.

Arrivai in anticipo rispetto al mio turno.
Lavoravo in un piccola caffetteria, molto accogliente e confortevole.
Mi avviai sul retro dove poggiai tutti i miei averi per indossare il mio adorato grembiule rosso e oro, raccolgo i miei capelli in una coda alta e di dirigo dietro al bancone.
Stranamente non c'era molta gente, per fortuna, altrimenti non avrei retto tutta quella confusione alle 8 di mattina.
Oltrepassai il bancone e notai che ormai da qualche giorno ad uno dei tavoli vicino alla finestra faceva posto fisso un ragazzo, sempre col cappellino, capelli fino alle spalle e quella giacca di pelle marrone ormai sbiadita.

Presi il blocchetto dove appuntavo gli ordini dei clienti e andai da lui.

"Buongiorno signore, gradisce qualcosa?"
gli sorrisi gentile.

"Giorno, mmh, avete della torta di prugne?"
la sua voce era melodia per le mie orecchie, mi ripresi subito da quel piccolo stato di trance.

"Sicuramente, da bere?"

"Al momento niente, grazie"
fece un piccolo sorriso, quasi impercepibile.

Ricambiai e andai a prendere la sua torta, ma nel mentre mettevo la fetta nel piatto quest'ultimo decise di farmi un brutto scherzo, mi scivolò dalle mani facendo un chiasso enorme, mi inginocchiai per prendere i pezzi ormai rotti ma nel raccoglierli afferrai male un pezzo, creandondomi un lungo taglio all'interno della mano.

"Cristo..."
gemetti dal dolore, alzandomi e poggiandomi sul bancone.

Il ragazzo voltò lo sguardo verso la mia direzione, mi scuadrò per qualche secondo per poi soffermarsi sulla mia mano, si alzò subito dal posto dirigendosi da me.

"Signorina sta bene?"
il suo sguardo era impassibile ma nella sua voce si notava un pizzico di preoccupazione.

"S-si, è solo un pò di....."
da lì il buio.


Mi risvegliai leggermente intontita, aprí delicatamente gli occhi per poi guardarmi intorno, ero ancora dentro la caffetteria.
Una mano si poggiò sulla mia fronte, girai lo sguardo verso essa e mi soffermai sui suoi occhi, dio quegli occhi.
Lo guardai per un pò fin quando non mi aiutò ad alzarmi col busto, gli sorrisi timidamente e lui ricambiò.

"Come ti senti?"

"Stordita?"
poggiai la schiena al muro.

"Cosa, cosa è successo..?"
mi guardò abbozzando un sorriso.

"Oh, diciamo che hai visto la tua mano piena di sangue e sei svenuta"
rise guardando la mia mano.

"Oddio scusa, si sono parecchio sensibile al sangue"
strinsi la mano con quella sana.

Mi accorsi che quella ferita era ormai fasciata.

"Mi sono permesso di curare il taglio, fortunatamente non era proprio uno di quelli che hanno bisogno di essere cuciti, ma per un pò ti consiglio di non sforzarla"

Merda ci mancava solo questa.
Ecco il famoso brutto presentimento.

Sospirai, poggiando la mano buona a terra per alzarmi, ma il ragazzo mi cinse un braccio intorno alla vita, facendomi ritrovare subito in piedi.
Caspita avava una bella presa.

"Non credo mi sia permesso non lavorare, in fondo è stata colpa mia se il piatto è caduto"
sospirai.

"Ma hai pur sempre una ferita, qualche giorno deve concedertelo.
Altrimenti mi farai parlare col tuo capo!"
spalancai gli occhi.

"No no, stia tranquillo non c'è il minimo bisogno"

"Anzi, devo ringraziarla"
gli sorrisi.

"Non dirlo nemmeno.
Adesso vado, ci si vede"
alzò una mano per poi uscire dalla porta.

[...]

È passata ormai una settimana da quel giorno, la mia mano è quasi guarita, ma quel ragazzo non si è più presentato.
Una parte di me ci sperava, voleva vederlo e ringraziarlo per evermi fasciato la mano.
Improvvisamente la porta si aprí lasciando entrare un leggero venticello e con lui entrò anche quel ragazzo.
Sorrisi immediatamente, lui fece un cenno della testa venendo incontro e sedendosi al bancone.

"Buongiorno"
dissi euforica.

"Buongiorno a lei!"

"Come sta?"

"Non mi lamento, tu piuttosto? La mano come va?"

"Molto meglio.
Devo davvero ringraziarla, mi ha aiutato."

"Avevo detto che non dovevi ringraziare..."

"Oh, certo mi chiamo y/n y/s"
allungai la mano che lui afferrò.

"James Burns, ma puoi chiamarmi anche Bucky"
mi sorrise.

"Mmh James mi piace di più!"
affermai convinta.

"Però se mi vuoi ringraziare, prendo una fetta di torta alle prugne e, un'uscita con te."
mi porse una mano.

"Accetti?"

"Accetto!"
e ricambiai la stretta di mano.

Mi sorrise, togliendosi il capellino facendomi notare il suo nuovo taglio.

"Li hai tagliati?"
gli porsi la sua fetta di torta.

"Ti piacciono?"

"Lo sai che non puoi rispondere ad una domanda con un'altra domanda?"
sbuffai divertita.

"Lo so, ma io sto attendendo la tua risposta"

"Si, mi piacciono."

"Bene ne sono contento."
accennò un sorriso che ricambiai.

Lo lasciai fare colazione e mi diressi a pulire i tavoli ormai vuoti, mentre accoglievo le altre persone che entravano nel locale.
Mentre stavo pulendo la grande vetrata Bucky mi si posizionò di fianco facendomi sobbalzare.

"Scusa non volevo"
si portò una mano sul cuore e una a mezz'aria.

Stronzo.

"Certo certo"
gli diedi un colpetto sulla spalla.

"Allora, ci vediamo stasera? Sai per l'uscita.."
si schiarí la voce per poi continuare.

"Passo io o ci vediamo non so, davanti l'entrata del parco?"
era parecchio nervoso.

"18:30.
Puntuale James."
mi sporsi leggermente lasciando un bacio sulla sua guancia.

Sul suo viso comparve un bellissimo sorriso che si ampliò maggiormente quando gli tolsi il cappello.

"Stai meglio senza."

Gli ridiedi il capello, fece un gesto con il capo e uscì dalla porta.
Appena fu fuori buttò un sospiro di sollievo e alzò il viso al cielo sorridendo.
Sorrisi teneramente a quella scena, ma la mia mente era già all'appuntamento con Burns.

UN PARTO.
finalmente sono riuscita a terminare questa richiesta, che a parer mio è davvero soft piango.
spero sia di tuo e di vostro gradimento.

vi mando tanti baci all rdj 💖🙌

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