🔴Papà non lo saprà - Steve Rogers

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richiesta: NicolDiCaprio

🔴 - Steve Rogers ×

Abbandonai la sala riunioni sbattendo prepotentemente la porta. Avrei dovuto passare un'altra settimana a casa, non avendo passato a pieni voti l'ultima prova, ovvero quella della forza. A detta di mio padre non ero del tutto pronta per entrare a far parte delle squadra.
Arrivai in cucina dirigendomi verso il frigo, prendendo una lattina di birra.

"Y/n!"
sospirò, riuscendomi a trovare.

"Sono le otto di mattina come puoi bere già a quest'ora?"
chiese aggrottando le sopracciglia.

"Ringrazia che non rientri a casa a quest'ora!"
mi girai sorridendo falsamente.

Chiuse gli occhi per qualche secondo, appoggiando entrambe le mani sul tavolo.

"Senti, io so quanto sia importante per te far parte degli Avengers, ma vogliamo che tu sia al completo."
alzò una mano, gesticolando.

Bevví un'altro sorso guardandolo di sbiego, afferrai il telecomando e mi buttai a peso morto sul divano, facendo alzare di poco i cuscini. Accesi la TV, cliccando i numeri del canale che trasmetteva musica.

"Steve rimarrà con te."
concluse prima di andare definitivamente.

Qualcosa in me si accese. Le mie labbra si incresparono in un sorriso a trentadue denti che nascosi con la lattina della birra.
Nutrivo un certo sentiamo verso i confronti del capitano, anche lui a detta di Natasha, ma secondo me niente che andasse altre alla semplice amicizia. Inoltre, come reagirebbe il grande Tony Stark nello scoprire che la propria figlia prova qualcosa per Captain America?

Le voci lungo il corridoio mi fecero intuire che la riunione fosse ufficialmente terminata. Una mano mi accarezzo gentilmente la spalla, sorrisi quando vidi il viso di Nat.

"Coraggio nanetta, avrai più tempo per mettere su dei muscoletti!"
Sam mi diede un bacio sulla testa, cercando di abbracciarmi.

"Va via idiota"
cercai di scacciarlo, ma in vano, dal momento che iniziò a ridere.

"Certo che sei cazzuta, birra alle otto di mattin-"

"Sam! Linguaggio."
lo rimproverò Steve.

"Si Sam, linguaggio dannazione!"
portai una mano sul viso cercando di non ridere alle prese in giro di Bucky.

Alzai il viso verso di loro, notando Steve intento a guardarmi. Distolse lo sguardo arrossendo leggermente, mentre io continuai ad osservarlo, o meglio dire, sbavandogli davanti. Una spinta mi fece ritornare alla realta, voltandomi verso la persone che mi aveva scosso. Le sorrisi abbracciandola.

"Oggi avrai un'opportunità"
annunciò.

"Nat ne abbiamo parlato, sarebbe inutile e per di più imbarazzante..."
mi accasciai sul divano prendendo un'altro sorso di birra.

"Mh sarà, ma da come ti guarda non si direbbe"
detto ciò andò via insieme agli altri.

Girai la testa e beccati Steve intanto a fissarmi, mi sorrise cammuffando il suo imbarazzo.

[...]

Lanciai sulla panca il borsone con dentro un asciugamano e la borraccia con dell'acqua, tolsi la felpa e legai i capelli in una coda alta. La prima cosa che mi venne in mente fu quella di correre, cercare di migliorare il respiro e l'affanno. Per tutta la corsa non riuscì a pensare ad altro se non a mio padre e a Steve, quest'ultimo in particolar modo.
Pensai al modo in cui mi guardava ultimamente, al suo sguardo sempre attento ad ogni mio movimento, al fatto che fosse più presente durante i miei allenamenti. Forse Natasha aveva ragione, o semplicemente mi stavo creando troppi film mentali.

In poco tempo la mia faccia era andata a sbattere su una superficie quasi morbida. Mi allontanai immediatamente, sgranando gli occhi nel vedere la persone che mi si era posta di fronte. Mi guardò accennando un piccolo sorriso.

"Capit- cioè S-Steve.."
balbettai guardandolo.

Rise debolmente scuotendo la testa, andando poi a poggiare a terra il suo borsone, che notai solo ora.

"Sbaglio o stavi per chiamarmi Capitano"
chiese girando il capo verso la mia direzione.

"Ohu, s-sì cioè si stavo per farlo.."
dissi nervosamente.

"Sembri nervosa, è per quello che è successo stamattina?"
chiese prumuroso.

"Oh no, però mi rende triste l'idea di dover aspettare ancora. Ogni giorno mi alzò alle cinque e mi alleno per 6 ore consecutive, non contanto gli allenamenti che faccio da sola. Mi sto letteralmente spaccando il cu-"

"Y/n"
alzai il viso e me lo ritrovai a qualche centimetro da me.

"Si linguaggio, ma non è giusto qu-"
mi bloccò di nuovo.

"Y/n"
lo guardai confusa.

Sembrava combattuto sul fare qualcosa, glielo si poteva leggere negli occhi, ma bene presto qualcosa scattò in lui, e non solo in lui.

"Papà non lo saprà"
annunciò.

Afferrò la mia nuca per avvicinarla a lui, facendo combaciare le nostre labbra. Portai una mano sotto la sua mandibola, intensificando il bacio con la lingua. Lo tirai dalla canottiera, facendo barcollare entrambi all'indietro, scontrandomi contro la parete leggermente fredda. Addentai il suo labbro inferiore per poi succhiarlo e mordelo, cosa che lo fece sorridere. Inserì una mano sotto la mia maglia, stringendola intorno il mio seno scoperto, giocando col mio capezzolo rendendolo turgido. Ansimai a quel contatto, cercando di togliermi la maglia del tutto. Ne approfittò per prendermi in braccio e prendere in bocca uno dei miei seno mordendo il capezzolo, alternandolo con l'altro. Avanzo fino a sedersi sulla panca, facendomi sedere sul suo bacino, proprio sul suo rigonfiamento. Sogghignai sulle sue labbra mentre cominciai a muoversi su di esso, percependo in gonfiore sempre di più. A quel gesto le mani di Steve strapparono con forza il tessuto dei miei leggings lasciandomi solo con gli slip, ma per poco.
Mi fece sdraiare sulla panca mentre impaziente cercò di abbassarsi la tuta e i boxer insieme. In poco tempo le mie pareti furono invasi dal suo membro, che spingeva ad un ritmo ben preciso. Innarcai la schiena chiudendo gli occhi, percependo l'imminente orgasmo pronto a travolgermi, attirai Steve a me spoiandolo dalla canottiera ormai troppo ingombrante. Mi fece girare di schiena, mettendomi con le ginocchia ai lati della panca reggendomi su essa con le mani. Inserì nuovamente il suo membro colpendo con forza il mio punto debole, mi morsi il labbro per non urlare, abbandonandomi ad un primo orgasmo che mi fece tremare le gambe. Con la mano afferrò non molto delicatamente la mia vita, facendomi sbattere contro il suo torace. Iniziò ad aumentare nuovamente le spinte, andando a massaggiare con il medio e l'indice il clitoride, intensificando l'eccitazione.

"S-Steve.."
portai una mano dietro il suo collo.

Con la bocca scese a baciare dietro l'orecchio, andando poi a mordere il lobo. Una scarica al basso ventre mi fece genere nuovamente il suo nome, percependo l'arrivo di un nuovo orgasmo.

"Merda!"
a parlare fu lui.

Si riversò in me, non diminuendo mai le spinte, urlai sempre di più e abbandonandomi al piacere che mi stava recando. Diede le ultime spinte prima di uscire definitivamente da me, dandomi alcuni baci sulla schiena.

"Ragazzi siamo tornati, siete in palestra?"

"Papà?"

"Tony?"


bene ora a noi.

eeeeccomi, lo so ci sono mancata, no non è vero peroooò.
questo è uno dei capitoli più lunghi wow, d'altronde è Steve Rogers, cosa mi aspettavo.
spero si di tuo e vostro gradimento.

love uuu. 💖💖💖

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