🔴Vista mare - Sebastian Stan

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richiesta: sarabaneschi_007

🔴 - Sebastian ×

Se ne stava lì con le mani nelle tasche a squadrarmi dalla testa ai piedi, con la mia ansia che cresceva sempre di più.

"....Quindi?"
chiesi preoccupata e nervosa.

Si passò una mano sulla barba, assumendo un'espressione seria e decisa.

"Ti prego, non ho altri vestiti da mettere!"
affermai esasperata.

"Ma se hai portato quattro valigie, come fai a non avere niente da mettere?"
avanzò verso di me visibilmente scioccato.

"Be', possiamo dire che nel mezzo ho messo la biancheria, costumi e tutto il resto.."
mi grattai la nuca imbarazzata.

Sebastian rise, anzi, credo fosse ormai sul punto di una crisi.
Lo osservai meglio, indossava una camicia beige con dei motivo floreali, dei pantaloni neri e un paio di mocassini, - ti prego sono orrendi - pensai.
Avanzò verso di me cingendo il mio torace con il braccio destro, avvicinandomi al suo corpo, mentre con l'altra mano accarezzava il mio collo.

"Non voglio che pensi che non sei bellissima, ma questo vestito è un tantino corto. Dovrò tenere gli occhi ben aperti stasera!"
sussurrò l'ultima frase avvicinandosi appena
, prima di sorpassarmi e darmi una pacca sul sedere.

"Ehi!"
gridai voltandomi verso di lui, portando le mie mani sul sedere.

"Ti aspetto nella hall!"
aprì la porta, facendo un gesto di saluto con le dita.

[...]

".... si e, un vino rosso."
sorrise al camierere, che ricambiò, portando via i menù.

Il ristorante era straordinario, si affacciava sul mare e inoltre era a qualche passo dal nostro albergo.
Assorta nei miei pensieri non mi accorsi che il cameriere aveva già portato l'antipasto. Sorrisi entusiasta nel vedere il mio piatto colmo di insalata di mare, Sebastian sbuffò divertito.

"A momenti ami di più il cibo che me"
mi indicò con la forchetta prima di addentare un pezzo della sua insalata.

"Fuafa ghe ti amo!"
lo osservai seria, con la botta piena di cibo.

Iniziò a ridere vedendomi in quello stato, facendo sbattere le posate sul piatto creando un leggero rumore. Lo osservai offesa ma divertita allo stesso tempo.
Improvvisamente iniziai a pensare a quello che mi aveva promesso la sera prima, così decisi di lanciare sul campo la mia arma migliori.
Senza farmi notare, molto attentamente, col piede sinistro tolsi il tacco dall'altro piede, lasciandolo scalzo. Pian piano lo avvicinai alla sua gamba, lo alzai fino ad arrivare poco sopra al cavallo dei suoi pantaloni.
Di colpo smise di masticare, puntando i suoi occhi dritti nei miei, di rimando gli sorrisi ingenuamente. Prima di parlare si schiarí la gola.

"Cosa.. mh, cosa stai facendo?"
chiese, chiudendo in un pugno la mano che impugnava la forchetta.

"Io?"
mi indicai, facendo finta di non capire.

"Non provocarmi, non qui!"
si guardò in torno, per poi prendete un altro pezzo di pesce.

"Altrimenti, cosa mi farai?"
mi chinai leggermente.

Di tutta risposta sogghignò, poggiò le posate sul piatto e fece aderire la schiena sullo schienale della sedia, passandosi successivamente la lingua tra le labbra.
Girò la testa di lato per poi guardarmi di nuovo.

"Potrei fotterti seduta stante!"
affermò serio.

"Mh"
sollevai un sopracciglio, addentando un altro boccone.

Col piede inizia a fare pressione al centro dei sui pantaloni, prima delicatamente e poi aumentando la pressione. Lo osservavo mentre cercava di respirare regolarmente, ma invano. Avanzai verso il suo membro, massaggiando, lo sentí sospirare pesantemente.

"Vai in bagno.."
sussurrò debolmente.

"Come scusa? Temo di non aver capito"
chiesi ironicamente.

"Ho detto, vai in bagno!"
marchiò l'ultima parola leccandosi il labbro inferiore.

Trattenni il respiro per qualche secondo, ipnotizzata da quel gesto. Indossati di nuovo il tacco e mi alzai come se nulla fosse. Prima di dirigermi verso il bagno gli lanciai un sorriso provocatorio, risi quando lo sentì imprecare alle mie spalle, ma consapevole di essermi cacciata in un bel guaio.
Afferrai la maniglia della porta ed entrai.

"Hanno messo una finestra enorme nel bagno? con vista sul mare? Che forza!"
sorrisi.

Un tonfo mi fece saltare sul posto e voltare verso quel rumore.
Chiuse la porta a chiave, per poi voltarsi verso di me. Camminò molto lentamente, assumendo un'aria autoritaria.
Punto subito alle mie labbra, mordendole e tirandole. Portai le braccia intorno al suo collo, baciandolo con passione, chiese l'accesso con la lingua, che concessi senza esitare di un secondo. Affondò la mano destra dentro i miei capelli, tirandole leggermente e facendo gemere dalla sorpresa.

"Pensavi seriamente di scampartela così facilmente?"
sussurrò ad un passo dalle mie labbra.

Alternai lo sguardo tra i suoi occhi e le labbra, soffermandomi su quest'ultime, prima di leccarle, mantenendo il contatto visivo.

"In ginocchio!"

Obbedì, sganciando immediatamente la cintura, insieme alla cerniere.
Osservai il suo membro, ormai troppo grande per essere contenuto dai boxer, sorrisi compiaciuta. Lo liberai prendendolo in bocca, leccando tutto la sua lunghezza, mi soffermai poi a succhiare i suoi genitali.
Puntai i miei occhi su di lui, aveva il capo leggermente inclinato e la bocca semi-aperta, una visione paradisiaca.
Continai fino a quando non mi fece alzare, baciandomi con forza.
Indietreggiai fino ad arrivare con la schiena al vetro della finestra. Mi fece voltare, inserendo una mano all'interno dei miei slip, sosprirai chiudendo gli occhi.

"Sei già così bagnata piccola.."
sussurrò al mio orecchio, lasciandoci dei baci al di sotto.

Appoggiai le mani sul vetro, portando i fianchi contro il suo bacino, facendo scontrare le nostre intimità.
Spostò gli slip strofinando il suo membro contro la mia apertura, gemetti debolmente mordendomi le labbra.
Entrò in me con una botta secca, facendomi tappare la bocca per non urlare, ma inutilmente.
Iniziai ad ondulare i fianchi per fargli capire di aumentare la velocità, ma lui diminuí il ritmo, iniziando a massaggiare la mia intimità con la mano. Piagnucolai di voler di più.
Il suo respiro stava iniziando a diventare irregolare, così come le spinte iniziavano ad essere più forti e frenetiche.

"Seb..."
gemetti, sentendo le gambe deboli.

Afferrò i miei capelli tirandoli verso di lui, facendomi avvicinare al suo petto.
I suoi ansimi non facevano che procurarmi maggior eccitazione. Chiusi gli occhi quando sentí un formicolio al basso ventre, iniziai a gemere il suo nome, quasi in un sussurro. D'altro canto dalla sua gola uscì come un grugnito, riversandosi in me.

Mi abbracciò da dietro baciandomi dolcemente la nuca, sorrisi a quel gesto.

"Credo che dobbiamo venire spesso in questo ristorante."

"In quale dei due sensi?"

come dire, buona cena🤭

ad ora uno dei miei immagina preferiti.
spero vi piacerà tanto quanto è piaciuto a me, e che abbia rispecchiato la tua richiesta.

love uuu💖💖💖

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