🔴Sono Loki - Loki

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richiesta: lokiid_

🔴 - Loki ×

Da ormai qualche giorno gli Avengers stavano difendendo New York dall'invasione di strane creature e da un uomo, da quello che avevo capito era il fratello di Thor, membro degli Avengers, deduco fosse anche lui un dio. Cercai di distrarmi un pò, andai verso la credenza per prendere una tazza per il the, controllai che l'acqua fosse calda e la versai al suo interno. Mi accomodai sulla poltrona prendevo il libro per continuare a leggerlo.

Passò circa un'ora e nel frattempo avevo udito dei rumori, non gli diedi peso, fin quando uno in particolare attirò la mia attenzione, il fonfo di un libro caduto a terra. Allungai la testa verso il corridoio, notando la porta della mia stanza semi aperta, mi alzai cercando di non fare alcun rumore e afferrai uno dei contelli sulla cucina. In punta di piedi mi diressi verso la porta, tenendo sempre il coltello di fronte a me, cercai di sbirciare all'interno della stanza, sgranai gli occhi quando vidi una strana luce blu provenire dal suo interno e un lungo mantello poggiato sulla scrivania. Presi un lungo respiro e spalancai la porta.

"Chi diavolo sei?"
chiesi puntando il coltello verso la persone di fronte a me.

L'uomo drizzò subito la schiena, portando le mani in alto, lentamente si volto verso di me, lasciandomi ammaliata dalla sua bellezza. Lo contemplai come un dio, non curandomi che si fosse avvicinato a me, ritornai sull'attenti puntandogli di nuovo il contello. Indietreggiò di poco.

"Non ripeterò di nuovo la domanda!"

Abbassò gli occhi facendo un piccolo sorrisetto, per poi riguardarmi.

"Io sono Loki, Dio delle malefatte e degli inganni. Ora, in ginocchio."
disse sempre sorridendo.

"Ma nemmeno morta."

"Come prego?"
chiese cambiando espressione.

"Io non mi inginocchio per nessuno, specialmente per un tizio che entra in casa mia!"
sputai acida.

Sospirò facendo una smorfia, con un movimento della mano fece apparire un pugnale mentre con l'altra fece volare un oggetto blu fino ad afferrarlo. Lo guardai sconvolta e stupita allo stesso tempo.

"Adesso"
mi indicò col pugnale.

"Tu mi ospiterai per qualche giorno, il tempo di far calmare le acque. Dopo di che, toglierò il disturbo!"
sorrise, alzando un angolo della bocca.

Un brivido attraversò tutta la mia spina dorsale, lo guardai deglutendo a fatica.
Un maniaco dentro casa mia, perfetto.

"Dormirai per terra!"
lo avvertì, cercando di sembrare sicura di me.

Mi guardò severo, facendo volteggiare il pugnale fra la mano, deglití di nuovo.

"Okay sul divano, non ho altri posti."
sorrise di nuovo.

Gli indicai la strada verso la cucina.

"Bene, per ricambiare il favore cosa vuoi in cambio, soldi? Fama? Gioi-"

"Libri!"
affermato decisa.

Mi guardò stupido, facendo sparire sia il pugnale che la strana luce blu, fece una strana espressione e con un gesto della mano fece apparire una miriade di libri.
Mi fiondai verso quella direzione, prendendo in mano ogni libro per controllare che non fosse un inganno, sorrisi quando mi accertai che fossero veri.

"Questo è il paradiso!"
lo guardai ridendo.

Annuì, afferrando una sedia e sedendosi sopra essa, prese una mela dal cestino della frutta e le diede un morso.

"Quindi perché scappi? Ti danno la caccia?"
chiedi curiosa.

"Non mi danno la caccia"

"E perché scappi? non hai una casa? E perché proprio la terra? Con tutti i post-"

"Puoi chiedere quella bocca? Grazie."
concluse serio.

Lo guardai socchiudendo gli occhi, mi leccai le labbra e afferrai un libro, iniziando a sfogliare le pagine.

"Da quanto non scopi?"
chiesi tranquillamente.

Lo vidi voltare la testa di scatto verso di me, alzando un sopracciglio, sorrisi soddisfatta.

"Cosa hai detto?"

"Da quanto non scopi, potrebbe alleviare la tua frustrazione"
dissi ovvia.

"Oh certamente, vuoi midgardiani pensate sempre e solo al sesso."
appoggiò la schiena contro la sedia.

"Non è vero, dico solo che potrebbe distrarti. Di un pò, sei vergine vero?"
lo presi in giro.

Prese un lungo respiro, confiando il petto.
Poggiò la mela sul tavolo e si alzò, facendo un piccolo sorrisetto.

"Non puoi nemmeno immaginare cosa significa essere scopati da me!"
mi guardò serio.

Per qualche strano motivo quel suo atteggiamento scatenò qualcosa dentro di me, strinsi per un attimo le gambe, alzandomi poco dopo.
Lo raggiunsi, poggiando le mani sulle sue spalle.

"Dunque, perché non mi dai un piccolo assaggio?"
chiesi innocentemente.

Avvicinò il viso al mio, fermandosi ad un centimetro dalle mia labbra, strinse il mio collo con la mano facendomi alzare di poco la testa, guardandolo dritto negli occhi. Mi baciò prima dolcemente, come se stesse assaggiando qualcosa di nuovo e delicato. Ricambiai il bacio, rendendolo bagnato e voglioso, lo attirai a me tirandolo dall'armatura, mordendogli le labbra, in modo da far scontrare le nostre lingue. Afferrai l'estremità della mia maglietta togliendola, stessa cosa per i pantaloni, rimanendo solo in intimo, lui invece sganciò l'armatura, liberandosi successivamente dal suo abito, rivelando il suo fisico perfetto, scesi con lo sguardo fino al suo membro, lo complimentai mentalmente per le dimensioni e tornai a baciarlo. Nel frattempo levai il reggiseno e gli slip, rimanendo completamente nuda.
Con forza mi afferrò dai glutei, posizionando il suo membro contro l'entrata della mia intimità, entrò con un colpo secco, facendomi chiudere gli occhi e gemere. Iniziò a muoversi lentamente andando in profondità, lo guardai dritto negli occhi con lo sguardo carico di lussuria, portai le mani ai lati del suo collo attirandolo a me. Poco dopo aumentò il ritmo delle spinte facendomi innarcare la schiena e inclinare la testa.

"Ti piace essere scopata..."
ansimò, stringendomi una natica.

"Da te? Cazzo si"
mi morsi il labbro inferiore.

Gemetti al suo orecchio mentre con una mano iniziai a massaggiare la mia intimità, aumentando il piacere, inizia a sentire un leggero fastidio dentro di me, strinsi più forte le gambe intorno al suo bacino.
Afferrò i miei capelli tirandoli all'indietro.

"Pregami, pregami di farti venire!"
disse diminuiendo il ritmo.

Piagnuculai chiudendo gli occhi, mi aggrappai al suo collo, cercando di resistere, stavo per venire, ma non lo avrei fatto in quel modo. Iniziai ad muoversi su lui, facendogli capire che dovesse andare più forte. Mi immobilizzò contro il suo torace con entrambe le braccia e affondò in me con spinte forti e decise. Un esplosione dentro di me mi fece urlare il suo nome.
Lo sentí grugnire al mio orecchio, diminuendo il ritmo, fino a fermarsi.
Poggiò la fronte contro la mia prendendo respiro.

"Credo che la mia permanenza qui non sarà male!"

io l'ho detto, l'ispirazione mi viene di notte, sono le 06:00 e sto scrivendo.

anatemi perché invece di dormire penso a voi.
spero sia di tuo e di vostro gradimento.

love uuu. 💖💖💖

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