🔴Una tua allieva - Doctor Strange

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richiesta: lemure_spicy_

🔴 - Doctor Strange ×

"Peter sei proprio sicuro che una valigia basterà? Cioè dovrò stare un anno qui dentro!"
trascinai le valigia lungo gli scalini, asciugandomi quel lieve strato di sudore sulla fronte.

"Ma non ti serviranno neanche quei vestiti"
mi guardò sollevando le spalle.

Bussò sul portone per tre volte, nel frattempo mi guardai intorno, soffermandomi sulla scena di un bambino seduto sulle spalle del padre, intento a mangiare un gelato. Sorrisi teneramente, prima di essere richiamata da Peter.

"Andiamo forza!"
mi prese per la mano ed insieme entrammo dentro.

Quel che mi si presento davanti era del tutto impossibile. L'interno della casa non era una casa!

"Ma che diavolo.."
iniziai a girare su me stessa osservando il cielo, e poi il luogo intorno a me.

"Figo vero?"
Peter mi affiancò sorridente.

"Siete arrivati!"
un uomo dalle origini asiatiche uscì dalla porta di una piccola abitazione.

Avanzò fin quando non fu di fronte a Peter, abbracciandolo. In tutto ciò continuai a guardare l'ambiente in tonro a noi, non ci potevo credere.

"È lei la nuova recluta degli Avengers?"
l'uomo mi indicò.

"Già, lei è Y/n Y/s!"
allungai la mano verso l'uomo, che ricambiò.

"Wong!"

"Wong!!"
un'altra voce si unì a noi.

"Andiamo, prima che mi mandi in un'altra dimensione!"

Iniziammo a camminare lungo un sentiero, affiancato da alberi e fiori di ciliegio, sembrava un posto magico. Ogni tanto le persone si soffermavano a osservarmi, per poi tornare alle loro faccende. Alla mia destra un gruppo di ragazzi stavano combattendo tra di loro, chi con le armi o corpo a corpo. Dall'altra parte invece, due gruppi da dieci, assumevano pose al quanto strane, ma fui colpita quando dalle loro mani iniziarono a uscire delle strani scintille. Guardai il tutto incantata, tanto sbattere la faccia contro la schiena di Peter.

"Y/n! Stai bene?"
chiese preoccupato.

"Si si, stavo solo... guardando."
indicai i gruppi alle nostre spalle.

"E ti piacciono?"

"Merda!"
portai una mano sul cuore aggrappandomi al braccio di Peter.

"Ma non l'avevo visto?"
mi sussurrò quest'ultimo.

I miei occhi si posizionarono sulla figura dell'uomo di fronte a noi. Una mantello volante poggiava sulla sue spalle, l'abito bluastro fasciava perfettamente il suo corpo, ed infine uno strano ciondolo penzolava sul suo collo.
- diamine, quanto poteva essere attraente! - pensai.

"Sono il Doctor Stephen Strange, tu devi essere Y/n!"
mi imbambolai ad ascoltare la sua voce a bocca aperta.

"A-ah si, sisi sono io..!"
ingoiai la saliva rumorosamente, facendo ridere Peter.

-

Due mesi dopo:
Marzo.

"Devi crederci, non basta il corpo per arrivarci!"
Stephen mi rimproverò.

Lo guardai con un velo di tristezza.
Sono passati due mesi da quando diventai allieva di Stephen, certo, leggeri miglioramenti si sono visti ma niente di che. Non sarei mai stata allo stesso livello degli altri.

Alzai la gamba portandola successivamente dietro l'altra, con le mani iniziai a fare dei piccoli cerci. Chiusi gli occhi e dopo aver fatto un lungo respiro concentrai tutta la mia energia, percependo una piccola luce. Aprí gli occhi, ritrovandomi delle piccole scintille di luce oro intorno alle mie dita. Iniziai a sorridere, cercando di individuare lo sguardo di Stephen, il qualche mi stava già sorridendo.

"Avanti!"
urlo dall'altro capo della stanza per farmi sentire.

La testa di Stephen sporge dalla porta, nella mano destra teneva un piccolo vassoio ricoperto da della carta da forno. Mi pulí le mani a andai in contro a lui, prendendo il vassoio e poggiandolo sul tavolo.

"Avevo detto niente sorprese!"
li rimproverai dolcemente.

"Non si butta via niente"
gli sorrido e lo faccio accomodare.

"Spero ti piaccia, cioè visto che non ci sono fornelli non ho avuto alternative"
ammisi leggermente in imbarazzo.

Le sue labbra si adagiarono delicatamente sulle mie, facendole scontrare in un bacio coinvolgente. Poggiai le mani sul suo viso, avvicinandolo di più a me, intrecciando le lingue in una danza di sensualità e passione. Mi fece indietreggiare fino a farmi scontrare contro il tavolo, afferrandomi per i fianchi e adagiandomi sopra il esso.
Accarezzai il suo petto, scendendo fino al cavallo dei suoi pantaloni, tirandolo verso di me.

"Sei impaziente stasera"
sussurrò appena sotto al mio orecchio.

Sbottonai i primi bottoni della camicia, dove andai a mordere un lembo di pelle, lasciandoci qualche segno violaceo, - non credo gli piacerà questo - in risposta mi strinse una natica, sospirando fortemente.
Subito dopo mi fece allargare le gambe, portando la sua mano al di sotto della mia gonna, giocando con l'orlo dei miei slip. Lo implorai con lo sguardo, chiedendo di continuare. Inserì la mano all'interno degli slip e sussurltai leggermente. Portò il pollice sopra al clitoride, facendo movimenti circolari e lenti, quasi come a volermi vedere sofferente sotto al suo tocco.
Tutto il contrario. Più faceva così e più aumentava in me la voglia. Mi morsi il labbro inferiore guardandolo dritto negli occhi, per poi fermare la sua mano e sostituirla con la mia. Aumentai la velocità della stimolazione senza mai rompere il contatto visivo. Tolse via la cintura e sbottonò i pantaloni, facendoli scendere alle caviglie. Scansò la mia mano insieme agli slip, entrando lentamente in me. Aprí leggermente la bocca senza però emettere nessun suono, lasciando cadere all'indietro andandomi ad adagiare sul tavolo. Afferrò le mie gambe portandole a mezz'aria, tenendole ferme con le mani. Mosse il bacino lentamente ed io stavo per venire già in quel modo.

"Stephen ti prego.."
mugugnai.

Prese a spingere ad un ritmo intermedio, gettando le testa all'indietro. I muscoli delle sue braccia erano tesi, così come il suo addome. Piccoli spasmi invasero il mio corpo, segno imminente dell'orgasmo. Iniziai a gemere quando spinse le mie gambe e affondò ancora di più in me, aumentando le spinte, toccando il mio punto. Una verso gutturale uscì dalle sua gola. Inarcai la schiena aggrappandomi all'estremità del tavolo, rilasciando un piccolo urletto insieme al gemito, coprendomi la bocca. Stephen venne dentro di me.

"Cristo q-questo è il tavolo dove... dove avremmo dovuto cenare"
dissi col fiatone.

"La mia cena è proprio sotto di me!"
mi guardò un'ultima volta prima di inginocchiarsi.

-
-

Ciao tesori miei!!
Lo so non sto più pubblicando ogni giorno, questo perché sto cercando di dedicarmi maggiormente alle mie due storie, che vi invito ad andare a leggere.

Detto questo spero il capitolo sia di tuo e vostro gradimento.

Love uuu💖💖💖

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