How you met + gif - pt. 1

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Tony Stark:
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Eri l'assistente personale del migliore amico di Tony Stark, un noto pezzo grosso.
Non avevi mai avuto l'occasione di incontrarlo, ma da come ne parlava il tuo capo doveva essere un tipo apposto, un pò con la testa altrove ma pur sempre per bene.
Una sera il Signor Timor, ti avvertì che lo avresti accompagnato alla festa di presentazione della nuova invenzione del Signor Stark, tu accettati immediatamente, contenta di poter conoscere finalmente la persone che da tempo attirava la tua attenzione.
La sera dell'evento l'agitazione prese il sopravvento su di te, era la prima volta che mettevi piedi in un contesto del genere, il Signor Timor se ne accorse e ti diede un piccolo abbraccio di incoraggiamento; ormai per lui eri come una figlia.
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Dopo circa un'ora, passata tra un cocktail e l'altro e le chiacchiere degli invitati, notai la figura di un uomo fissarmi, congedò la persona di fronte a lui con un cenno di capo e si diresse verso la mia direzione.
«Simon, vecchio mio. È un piacere averti qui questa sera.»
disse abbracciando il mio capo.
Il Signor Timor ricambiò affettuosamente.
«Il piacere è tutto mio Tony!»
sciolsero l'abbraccio ed entrambi votarono l'attenzione su di me.
«Tony vorrei presentarti la mia assistenze, Y/n Y/s.»
disse con fierezza.
«Il piacere è tutto mio, Sono Tony Stark.»
prese la mia mano e adagiò un leggero bacio su essa.

»prese la mia mano e adagiò un leggero bacio su essa

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Steve Rogers:
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Come ogni mattina ti avviasti verso la palestra dove ti allenavi con i sacchi da box, per te non era solo una passione ma un vero e proprio sfogo.
Da bambina tendevi spesso a dover tenere dentro tutto, e questo ti portò ad avere un atteggiamento riservato e chiuso, nonostante fossi genitile e disponibile con tutti.
Alle 8 eri già dentro l'edificio, fortunatamente era ancora vuoto, tralasciando le persone che ci lavoravano.
Arrivata nella sala appoggiasti la sacca sulla panchina posta vicino la porta, poco distante dalla finestra, fasciasti entrambe le mani per poi iniziare il tuo piccolo riscaldamento.
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Gocce di sudore scendevano lungo il mio viso, ormai stavo tirando pugni al sacco da quasi un'ora ma non aveva intenzione di fermarmi. La palestra si era ormai riempita, ma essendo questa una delle stanza che solo poche persone potevano usare mi permetteva di poter fare un allenamento senza interruzioni, tranne che per una persona. Un ragazzo intorno ai 20 anni aveva fatto irruzione da circa 20 minuti, non aveva mai tolto la felpa e il cappuccio, nonostante non lo vedessi bene in viso sono sicura di non averlo mai visto prima.
Distolsi lo sguardo da lui e tornai al mio allenamento.
«Devi dare più forza quando tiri il pugno verso quella direzione»
voltai il viso verso l'unica persona presenta in quella stanza.
«come?»
chiesi confusa e col fiatone.
Lui avanzò fino ad arrivare dietro di me, prese i miei fianchi e li posizionò frontali, aggiustandomi il braccio e il pugno dell'altra mano.
«Prova adesso.»
sganciai un destro in direzione del sacco e questo ondeggiò maggiormente rispetto alle volte passate.
Mi girai verso di lui con la bocca spalancata facendolo sorridere.
Abbassò il cappellino rivelando i suoi magnifici occhi azzurri, porgendomi una mano e presentandosi.
«Sono Steve Rogers!»

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