Capitolo 1
Non mi aspettavo che ci fossero così tante persone a quest'ora della mattina in aeroporto. Invece questo posto sembra un covo di scalmanati che corrono a destra e sinistra trascinandosi dietro non solo le valigie ma anche i loro bambini.
"Fai la brava mi raccomando e non esitare a chiamarmi se avessi qualsiasi tipo di bisogno" la mamma mi abbraccia e mi da un bacio.
Dopo aver salutato la mamma e Chris faccio il check-in e salgo sull'aereo e ho la grande fortuna di dovermi sedere accanto a un moccioso che avrà all'incirca sei anni e che non fa altro che piangere per tutto il viaggio.
Le ore trascorrono velocissime ed è solo dopo che la voce dell'assistente di volo ci avvisa che siamo quasi giunti a destinazione che realizzo il fatto di essere realmente da sola su un aereo diretto a San Francisco pronta ad ottenere la mia indipendenza.
Osservo fuori dal finestrino e tutto ciò che vedo sono nuvole bianche che si muovono suavi nel cielo e che sembrano quasi accompagnarmi nel mio viaggio.
Appena atterro prendo subito un'aspirina per il mal di testa che mi ha fatto venire quel bambino e cerco più o meno di orientarmi per capire almeno dove cavolo mi trovi.
"Accidenti!" Un ragazzo ricciolino e bassino si è appena versato addosso un'enorme beverone di caffè e inizia così a imprecare sonoramente.
Beh almeno non sono l'unica ad essere un fascio di nervi.
Dopo all'incirca un quarto d'ora capisco dove si trovi l'uscita dell'aeroporto e chiamo un taxi che mi accompagni al dormitorio del campus.
Appena l'auto accosta davanti allo stabile rimango senza fiato, questo posto è mille volte meglio di come me lo ero immaginato.
Tutto intorno a me sembra curato e pulito ed inoltre ci sono dei grandi viali con dei giardini ricoperti di fiori. Vengo travolta dal forte odore inebriante del gelsomino e rimango estasiata dalla vista del campus.
Mi risveglio dal mio stato di trance e subito dopo aver pagato l'autista mi dirigo alla segreteria per prelevare la chiave della mia stanza, la numero 314.
Mentre sono in fila guardo le nuove matricole che al contrario di me sembrano sapere perfettamente dove debbano andare e cosa debbano fare.
Beati loro perché io sono alquanto confusa e tutte queste persone attorno a me non fanno altro che confondermi di più.
Dopo aver preso la chiave e aver trovato la mia camera iniziò a sistemare tutte le mie cose e soprattutto mi do una rinfrescata.
La stanza è piccola ma accogliente, c'è una grande finestra dalla quale si può intravedere un viale alberato ma la cosa che più mi fa impazzire é il fatto che sia una singola e ciò vuol dire che non avrò nessuna coinquilina con la quale dovrò fingermi socievole.
Beh ora che ho appoggiato tutta la mia roba direi che è il momento tanto atteso, è il momento di andare a casa di Blake.
Non ci sono mai andata però so che dovrebbe essere vicino al campus e dovrei riuscire a raggiungerla a piedi.
Prima di andare da mio fratello decido di rendermi presentabile e così mi sciolgo i capelli e mi infilo un paio di jeans attillati con sopra una maglia bianca a maniche corte e le sneakers bianche.
Mi incammino controllando la posizione sul telefono e in quindici minuti mi ritrovo davanti a un enorme palazzo.
Entro e mi dirigo subito al suo appartamento conoscendo già il suo piano e numero.
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Inside yourself
RomanceA volte la vita non fa che travolgerti violentemente, senza apparente motivo e soprattutto senza chiederti il permesso. Questo Ellie l'ha capito quando tre anni prima il suo adorato fratellastro Blake ha deciso di frequentare il college dall'altra p...