Continuo a giocherellare con la punta del foglio di carta del mio quaderno mentre mia madre continua a parlarmi al telefono.
"Mmh" Questo è tutto ciò che le rispondo mentre si sfoga per più di un' ora con me.
A Southill non succede nulla di nuovo se non che i nostri vicini, i signori Wright, hanno litigato nel loro vialetto di casa davanti a tutti a causa di un presunto tradimento da parte del signor Wright. Non mi manca per nulla quella città e quando sento parlare dei ridicoli scandali locali il senso di nostalgia si spegne sempre di più. Laggiù è tutto così diverso da qui, ma d' altronde non posso paragonare due realtà così parallele. San Francisco è una città enorme e piena di vita mentre a Southill si conoscono tutti e il tempo sembra quasi non trascorrere.
Dopo esserci salutate chiudo la chiamata e finisco di mettere gli ultimi appunti nella borsa.
Devo ritirare dei libri dalla biblioteca del college e dopo devo vedermi con dei ragazzi di uno dei corsi che frequento per un lavoro di gruppo che dobbiamo consegnare entro la fine del semestre.
Controllo l' orologio e noto di essere puntuale per la prima volta in vita mia.
Mi dirigo alla biblioteca che come al solito è colma di studenti ma nonostante questo la segretaria di nome Gladys è molto cordiale nei miei confronti e tira fuori da dietro il bancone tutti i libri che avevo ordinato. Devo ammettere che ordinare tutti questi libri in preparazione all' esame di economia inizialmente mi è sembrata un' idea geniale ma ora che devo girare per mezzo campus con una pila pesantissima di carta e inchiostro questa idea non mi sembra più tanto grandiosa.
A stento arrivo di fronte alla sala studio ma prima che io possa anche solo avvicinarmi alla porta rimango impigliata in qualcosa che mi costringe a retrocedere.
Accidenti!
I miei capelli si sono incagliati ai bottoni della giacca del ragazzo che stava passando di fianco a me. Non riesco a vedere la faccia del ragazzo a causa della quantità di libri che sto trascinando ma subito abbozzo delle scuse frettolose.
Si mette a ridere e mi sento tirare delle ciocche di capelli così capisco che sta cercando di liberarmi dalla posizione scomoda in cui mi trovo.
Finalmente sento la pressione sulla cute alleviarsi e i miei capelli si districano dai suoi bottoni.
Lo ringrazio e sempre molto lentamente cerco di arrivare alla sala studio.
Il ragazzo dei bottoni però mi segue e solleva esattamente la metà dei libri che ho in mano.
Rimango per un attimo spiazzata da un gesto così gentile da parte di un estraneo ma appena la mia visuale si libera mi rendo conto che la persona in questione non mi è del tutto estranea.
"Ellie, giusto?"
Si, sono proprio io Caleb.
Apre la porta della sala con un braccio e mi lascia passare per prima.
Annuisco con il capo.
"Io sono Caleb, il ragazzo della confraternita. Ricordi?"
"Si" Mi guardo intorno per vedere dove siano seduti il resto dei ragazzi con i quali devo fare la ricerca ma non riesco a vederli da nessuna parte.
"Stai cercando qualcuno?"
"In effetti dovrei fare una ricerca collettiva, ma il resto del gruppo non sembra essere ancora arrivato"
Scelgo uno dei primi tavoli liberi che vedo e ci appoggio i libri sopra.
Caleb mi segue a appoggia i libri a sua volta. Lo ringrazio.
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Inside yourself
RomanceA volte la vita non fa che travolgerti violentemente, senza apparente motivo e soprattutto senza chiederti il permesso. Questo Ellie l'ha capito quando tre anni prima il suo adorato fratellastro Blake ha deciso di frequentare il college dall'altra p...