Capitolo 14

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"Io non voglio andarmene!" sbraita tenendo una bottiglia di tequila in mano.

Cerco di bloccargli il braccio ma è più rapida di me e finisco per essere respinta contro Caleb che mi blocca dalle spalle.

Saranno trascorsi circa una trentina di minuti da quando io, Caleb e Jackson stiamo cercando di placare la furia di una  Cassie molto più brilla del solito.

A quanto pare al mio arrivo la mia amica si trovava chiusa in bagno a cercare di aiutare una ragazza che si era vomitata addosso.

Al suo ritorno però la biondina si è attaccata al bottiglione di birra e nessuno è più riuscito a staccarla.

Continua a lanciare urletti e a evitare di essere bloccata da uno di noi.

Giunto al colmo dell' esasperazione Jackson la afferra per le gambe e se la carica sulle spalle.

Tira fuori le chiavi della sua auto e inizia a chiamare il nome di Justin il quale sembra apparire dal nulla.

Ovviamente il ragazzo è vestito in maniera impeccabile ed è attraente come sempre.

Saluta sia me che Caleb e afferra la borsetta di Cassie.

"La accompagniamo noi" queste sono le ultime parole che pronunciano prima che Cassie inizi a vomitare proprio sulle spalle di Jackson.

Il poveretto inizia a simulare un finto pianto senza però lasciar cadere atterra la mia amica.

Io e Caleb e ci guardiamo cercando di trattenere le risate per quanto successo ma non appena il trio allegro esce dalla porta non possiamo fare a meno di sorridere.

Mentre mi giro per cercare di trovare il mio telefono, dato che quando ho visto in che stato si trovasse Cassie sono subito corsa da lei lanciandolo da qualche parte, una ragazza mi urta sbadatamente e un liquido appiccicoso mi inumidisce la maglia.

"Perdonami!" una voce squillante mi colpisce dritta alle orecchie.

"Luz che diavolo combini!" Caleb riprende la ragazza dai capelli bianchi di fronte a me che cerca di rimediare al danno fatto tamponando la macchia con dei fazzolettini di carta.

Purtroppo il suo gesto non fa che peggiorare la situazione dato che la macchia si allarga sempre di più e sento la maglietta appiccicarsi ancora di più al petto.

Una mano blocca l' esile polso della ragazza che rimane sospeso a mezz'aria.

"Luz così fai peggio"

L'espressione curiosa di Luz mi ricorda quella di un cucciolo che è appena stato rimproverato e così intervengo.

"Non ti preoccupare non è grave, tanto me ne stavo andando via quind-"

"Vieni"

Il suo solito tono autoritario.

Lascia il polso della ragazza e afferra la mia mano portandomi in camera sua.

Non ero mai stata qui e devo dire che è molto diversa da come me la immaginavo.

Ho ben presente la sua camera a Southill; è piena di colori e mobili bianchi.

Qui invece è l' esatto opposto. Sia l'armadio che il letto sono di colore nero mischiato al color legno. C'è una grande finestra rettangolare accanto al letto che offre una meravigliosa vista sulla città.

Deve essere meraviglioso alzarsi la mattina e vedere quel panorama dal proprio letto anche se in realtà se mi trovassi in questo letto con Blake la mattina non sono sicura che guarderei esattamente la finestra.

"Tieni" Mi porge o meglio mi lancia dritto in faccia una felpa rossa.

"Grazie"

Faccio per spogliarmi e aspetto che esca ma non sembra intenzionato ad andarsene.

Gli faccio cenno di uscire ma lui sembra far finta di non capire e anzi un angolo delle sue labbra si increspa verso l' alto in un sorriso da volpe.

"Ti vergogni a cambiarti davanti a me? Coraggio, non è nulla che non abbia già visto in passato" Il suo tono derisorio mi manda in corto circuito il sistema nervoso e fa si che mi levi d' impulso la maglietta ormai sporca e gliela tiri addosso.

"Dovresti imparare a gestire i tuoi attacchi di rabbia sorellina"

Parole sagge dette da lui.

Quando però sto per infilarmi la sua felpa lo vedo accigliarsi e avvicinarsi.

Proprio dalla sua espressione esterrefatta mi ricordo di quel piccolo particolare che dovevo tenere nascosto.

"Hai un tatuaggio?"

Il modo in cui mi porge la domanda non è di rimprovero ma sembra quasi che mi stia chiedendo se io mi sia fatta un tatuaggio finto.

"Si"

Il fatto che sia proprio lui a fissare quel punto della mia pelle mi mette in soggezione.

Sia perché è posizionato sotto al seno destro sia perché ho paura che me ne chieda il significato. Cerco di coprirmi rapidamente ma rimango pietrificata quando lui con le sue dita morbide si avvicina e accarezza proprio quel punto della mia pelle.

Mai nella mia vita mi sarei aspettata una tale delicatezza nel tocco di un uomo, tanto meno che questa delicatezza appartenesse a Blake.

E come se fosse stato ipnotizzato dal segno sul mio corpo quando in realtà si tratta semplicemente di un piccolo mezzo sole.

Sentiamo delle urla provenire dal soggiorno e  capiamo che la situazione sta andando fuori controllo senza la supervisione del proprietario di casa.

Afferro la felpa rossa e me la infilo di scatto.

Blake non mi guarda più neanche in faccia, sembra anzi avere molta fretta di uscire dalla camera.

Quando stiamo per uscire dalla stanza però sentiamo un tuono fortissimo che mi fa sobbalzare e come quando ero bambina mi fa aggrappare a Blake.

In imbarazzo per il mio gesto infantile lascio subito la presa sul mio fratellastro e facendo finta di nulla apro la porta.

Prima che però io esca il suo commento velenoso non mi passa inosservato.

"Sei grande ormai per avere paura dei temporali"

L'ha sussurrato, ma io l' ho sentito.

Quando ritorniamo al cuore della festa vediamo Caleb e Megan parlare con dei ragazzi e così ci avviciniamo a loro.

Caleb con fare apprensivo si avvicina a me e mi mette un braccio sulle spalle.

"Stai meglio? Luz è molto dispiaciuta per la tua maglietta"

Annuisco completamente assorta dalla pioggia che batte sul tetto.

Sono grande  e dovrei essere abbastanza matura da non farmela sotto per dei fulmini, ma è qualcosa di più grande di me.

Dico a Caleb che voglio andarmene e dopo che lui ha salutato i suoi amici mi accontenta.

Prima di uscire però guardo Blake che è seduto sul divano con alcuni dei suoi amici e con Megan.

Ci guardiamo negli occhi e alzo una mano per salutarlo.

Lui ricambia il gesto ma prima che io mi volti vedo come Megan lo afferra per le guance e gli gira il capo obbligandolo a baciarla.

Lui non si arrabbia, anzi. Le sorride e le regala un altro piccolo bacio a stampo.

Il mio fratellastro si scorda rapidamente di me e si dedica alla sua ragazza.

La scena alla quale ho assistito mi è rimasta impressa per tutto il tragitto di ritorno al dormitorio.

Per strada andiamo pianissimo a causa della forte pioggia e facciamo anche alcune deviazioni a causa di alcuni incidenti dovuti al maltempo.

Ci mettiamo all' incirca quaranta minuti per arrivare e una volta salutato Caleb e scesa dalla sua auto, in mente ho ancora il piccolo bacio che Blake ha concesso a Megan.


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Asia<3

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