Capitolo 43

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Sia mentre scendiamo in ascensore che durante il tragitto in macchina nessuno apre bocca per dire una parola.
Ovviamente tutti tranne Leigh Ann.
Da quando abbiamo messo piede fuori dall'attico  la madre di Blake ha iniziato un monologo che non ha fatto che proseguire per tutto questo tempo.

I suoi viaggi lussuosi, come procedono le finanze della catena di ristoranti e alberghi di cui è proprietaria , praticamente ha fatto in modo che io e Blake benissimo a conoscenza di tutto quello che è presente nella sua vita.

Mi fingo interessata alle sue parole semplicemente per non darle un dispiacere.

In realtà vorrei solamente che prendesse quel cavolo di aereo e se ne tornasse da dove è venuta.

Accidenti per un attimo mi è sembrato che Blake si fosse impadronito della mia mente e avesse sputato le le sue classiche parole acide e crudeli.
La sua voglia di sbarazzarsi di Leigh Ann deve avermi contagiato e anche se a malincuore devo ammettere che Blake non avesse poi tutti i torti...
Tutto quello che esce dalla sua bocca è strettamente frivolo e superficiale; di tanto in tanto chiede la nostra opinione mostrandoci le foto dei suoi nuovi acquisti ma non è realmente interessata a quello che abbiamo da dirgli.

Mi scappa uno sbadiglio e con la innata eleganza spalanco la bocca come quella di un ippopotamo.
Mentre mi copro il viso con una mano per evitare di far notare a Leigh Ann il mio livello di interessamento per quello che sta dicendo scopro qualcuno a sorridermi dallo specchietto retrovisore.

Il fatto che Leigh Ann sia troppo impegnata ad asfissiarci con i suoi racconti non impedisce a Blake di godersi lo spettacolo della fantastica Ellie che quasi rischia di rimanerci secca per la noia.

Come risposta al suo sorriso gli sbadiglio di nuovo in faccia.

"Hai dormito poco questa notte ? Ti vedo piuttosto stanca"

Evito il suo approccio e piuttosto che iniziare a battibeccare con lui in presenza di sua madre preferisco girare la testa e guardare fuori dal finestrino.

"A giudicare dal vostro volto si direbbe che entrambi abbiate trascorso la notte a fare tutt'altro che riposare"

Cerco di non dare a vedere l' agitazione scaturita dalla sola idea che Leigh Ann possa essere al corrente di quello che abbiamo fatto la scorsa notte, anche se non riesco a fermare in nessun modo il rossore bollente sulle mie guance.

Lentamente mi  rivolgo a dare  delle rapide occhiatine a quella donna che dopo averci fatto scuotere la spina dorsale con questa sottile insinuazione si sta concentrando nell'asso curarsi che il suo rossetto sia applicato in maniera impeccabile sulle labbra molto meno carnose rispetto a quelle di suo figlio.

Ha abbassato lo specchietto posto in prossimità del sedile del passeggero anteriore e lo sta sfruttando come specchio per il make up.

Osserva  lo stato del trucco che solamente prima di uscire dall'attico si era accuratamente spalmato sul viso.
Con un dito sfiora i bordi della bocca e si trascinando via il rossetto superfluo.
Una volta soddisfatto del suo lavoro passa ai capelli.
Inizia a scuoterli e a modellarseli  per cercare di dargli un po' di volume in più e mentre continua ad acconciarli il profumo generosamente spruzzato sulla pelle dei suoi polsi mi invade rischiando di  intossicarmi.

"In effetti siamo usciti tutta la notte a divertirci senza di te.
Ci hai beccati"

L'ironia di Blake decide di sbucare fuori sempre nei momenti meno opportuni.

Leigh Ann lo guarda di sbieco con ancora una mano tra i capelli e suscettibile al suo sarcasmo alza gli occhi al cielo.

"Non alzare gli occhi al cielo quando ti parlo"
Leigh Ann sbuffa mentre un piccolo sorriso d'intesta affiora sulle mie labbra.

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