Capitolo 36

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Questa volta sono io a sedermi al posto del passeggero mentre Justin e Jackson si siedono ai posti posteriori.

Mentre siamo in macchina Jackson continua a impartire ordini a Blake riguardo alle canzoni da mettere, cimentandosi ogni volta in un'esibizione artistica.

"Vuoi stare un po' zitto? Mi stai facendo venire mal di testa"

Justin si massaggia le tempie doloranti ma questo non basta a fermare l'artista.

"Non capisci nulla" si difende Jackson.

"Apprezzo lo sforzo ma siamo in grado di dire tutti se qualcuno è o non è in grado di cantare" continua Justin.

"Non capisci mai nulla"

Justin lo guarda con la faccia di  uno che ora non sta davvero capendo a cosa si riferisca.

Jackson sospira.

"Vuoi davvero farmi credere che non ti ricordi che canzone sia questa?"

Justin ci riflette per qualche momento.

"No"

Jackson emette un suono di sconforto e si poggia la mano destra sul cuore.

"Questo fa male; molto male"

Jackson sorride ma si vede dalla sua espressione che è infastidito.

"Lo so che te lo ricordi"

Justin è sempre più concentrato a cercare di ricordare.

"Non ci posso credere. 

Aspen? Avevamo quindici anni..."


Quindici anni? Da quanto tempo si conoscono?

Justin sembra cascare dalla nuvole.

Basta uno sguardo a rispolverare il loro dolce ricordo d'infanzia e con molto riguardo si assicurano che quel piccolo segreto rimanga tra di loro, evitando di spifferarlo sia a me che a Blake.

"C'era anche Blake ad Aspen quell'anno, perché non te la prendi con lui anziché con me? Lo sai che ho una memoria terribile"

C'era anche Blake?!? Allora sono l'unica a non sapere di cosa accidenti stiano parlando.

" Io sono arrivato qualche settimana in ritardo quell'anno quindi sono giustificato"

Oh.

Una scintilla mi si accende nella mente e mi fa sbarrare gli occhi facendomi capire chi mi trovi davanti in questo momento.

Effettivamente ragionandoci su a differenza mia ogni anno Blake era solito trascorrere un periodo dell'anno con sua madre e la maggior parte del tempo lo trascorrevano in vacanza con le famiglie dei suoi soci d'affari.

Leigh Ann mi ha sempre offerto di andare con loro ma io da buona codarda  ho sempre rifiutato per paura di sentirmi fuori posto.

In cambio però nei giorni in cui mancava Blake io ero la regina della casa, ogni mia parola era un ordine ed è così che all'età di 13 anni ho ottenuto il mio primo reggiseno comprato in un negozio da donna.

Non da ragazzine, da donne.

"Accosta qui, ho voglia di fare due passi"

"Sei sicuro? Non mi costa nulla andare avanti di cento metri"

"Lascia stare, tanto lo sai che è qui infondo"

"Come vuoi"

L'auto accosta e prima di addentrarci nel traffico fitto del centro Blake sblocca le sicure.

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